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ChatGPT-4 Turbo, agenti personalizzati, prezzi al ribasso. OpenAI svela il futuro agli sviluppatori

Nel primo DevDay organizzato dalla società che sta rivoluzionando il mercato dell’IA generativa, il ceo Sam Altman ha spiegato le caratteristiche dei nuovi strumenti, che rendono la società più attrattiva. E per il domani, la promessa è stupire ancora

Di fronte agli sviluppatori internazionali invitati al primo DevDay organizzato a San Francisco da OpenAI, il ceo Sam Altman ha cominciato il suo discorso con una battuta non lontana dalla realtà. “Il 30 novembre abbiamo messo online, con discrezione, una prima versione di ChatGPT, a scopo di ricerca. Ed è andata piuttosto bene: ora abbiamo circa cento milioni di utenti attivi ogni settimana”. Un motivo di orgoglio personale per il giovane trentottenne, così come per l’intera azienda di cui è a capo, che in pochi anni è riuscita a imporsi a livello mondiale. L’evento serviva per spiegare le funzionalità dei nuovi strumenti, spiegandoli passo passo e confrontandosi con gli sviluppatori per fugare le loro perplessità. L’obiettivo dichiarato da Altman è quello di rendere i suoi strumenti di intelligenza artificiale generativa una prerogativa di cui le aziende di app non possono più fare a meno. “Saremo in grado di fare di più, creare di più e avere di più. Man mano che l’IA sarà integrata ovunque, tutti noi avremo superpoteri su richiesta”, è la sua assicurazione affermando che la tecnologia darà più potere a tutti “su una scala mai vista”.

Un po’ come affermato pochi giorni fa da Elon Musk, che ha parlato dei grandi successi che possono derivare dalle novità di IA (senza tuttavia dimenticare i suoi rischi). Tra le ultime sviluppate da OpenAI c’è ChatGPT-4 Turbo, la versione aggiornata del chatbot più famoso al mondo che, da adesso, potrà elaborare risposte più efficienti e complete perché aggiornato all’aprile di quest’anno, mentre l’ultima versione si fermava alle informazioni del 2021. “Siamo infastiditi quanto voi”, ha dichiarato Altman ammettendo la propria frustrazione per i limiti fin qui riscontrati. “Cercheremo di non lasciare che diventi obsoleto di nuovo”. Anche l’Application Programming Interface (API) è stata perfezionata nelle sue capacità multimediali, facilitando l’esperienza di chi la utilizza.

Il tutto a prezzi ribassati per gli sviluppatori (di tre volte per i token di input e due per quelli di output) così da invogliarli ad affidarsi alla società del Mission District. Che, da quanto ha dichiarato il suo amministratore delegato, sarebbe anche disposta a pagare le spese legali qualora si aprissero contenziosi per la violazione della proprietà intellettuale.

Una delle più grandi novità riguarda gli agenti – o GPT – personalizzati, che saranno disponibili per gli abbonati Plus al servizio. Si tratta di versioni specifiche del chatbot, destinati ad utilizzi ben mirati per gli scopi che si vogliono raggiungere, senza codificazione. Come scrive The Verge, Actions, una delle funzionalità più recenti, permetterà di reperire materiale grazie a servizi esterni, da Canva a Zapier. Non è di certo una rivoluzione, visto che anche Meta e Character.AI hanno pensato ad agenti personalizzati: la differenza sta nel fatto che OpenAI punta all’obiettivo che questi sono in grado di centrare e non tanto sull’umanizzazione della tecnologia, come le concorrenti. Per differenziarsi ancor di più, Altman ha annunciato di voler aprire il primo negozio di GPT entro la fine del mese. Sarà un punto vendita dove vendere i propri bot personalizzati.

OpenAI sembra essere diventata la stella polare dell’intelligenza artificiale generativa. Da un’analisi di Ispi emerge come dall’avvento di ChatGPT ci sia stato un boom di questi strumenti, che hanno trainato il mercato e che, nel giro di un decennio, potrebbero farlo crescere ancor di più. “Ragazzi, avete costruito qualcosa di magico, vi amiamo” ha detto un entusiasta Satya Nadella, ceo di Microsoft, anche lui presente alla conferenza. A sentire Altman, però, il futuro sarà ricco di sorprese. “Speriamo che l’anno prossimo torniate”, ha detto dando appuntamento agli sviluppatori, “perché quello che abbiamo lanciato oggi vi sembrerà antiquato rispetto a quello che stiamo creando per voi”.


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