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Nasce a Pavia la fondazione per i chip. Ecco di cosa si occuperà

I ministri Giorgetti, Urso e Bernini presenti per l’inaugurazione della Fondazione Chips.IT, nuovo centro italiano per il design dei circuiti integrati e della strategia italiana per la microelettronica presso l’Università di Pavia. Così l’Italia instaura un presidio in una delle filiere più strategiche in assoluto

Un centro italiano per la progettazione dei circuiti integrati, per essere presenti e competitivi nella filiera del silicone. Questa la ragione d’essere della Fondazione Chips.IT, all’Università di Pavia, inaugurata ufficialmente oggi 3 novembre. Alla cerimonia del taglio del nastro c’erano i ministri all’Economia, l’Impresa e l’Università – Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Anna Maria Bernini –, a concretizzare l’attenzione del governo italiano verso un comparto così strategico per l’Italia e l’Europa.

La Fondazione è “un tassello fondamentale della nuova strategia italiana per la microelettronica”, rileva un comunicato ufficiale del governo, che ad agosto ha stanziato 730 milioni di euro per alimentare ricerca e sviluppo nel comparto semiconduttori italiano e creato un Comitato tecnico per la microelettronica presso il ministero di Urso. Il ministro delle Imprese è atteso per l’annuncio di un Piano nazionale, in parallelo al Chips Act europeo, che mobiliterà decine di miliardi per riportare parte della produzione globale di chip sul suolo del Vecchio continente.

In questa filiera incredibilmente complessa, Chips.IT vuole essere un presidio italiano per quanto riguarda il design e “un veicolo per cogliere le opportunità del pilastro del Chips Act europeo dedicato allo sviluppo e al trasferimento tecnologico”, ha dichiarato Giorgetti. Per Urso, la nascita della Fondazione rappresenta “una tappa fondamentale in una più ampia strategia nazionale nel settore dei semiconduttori, strategico per l’economia italiana sia in chiave nazionale sia in chiave geopolitica, che ha visto l’Italia tra i primi Paesi europei a dare applicazione al Chips Act Europeo. Vogliamo supportare le imprese italiane e attrarre investimenti dall’estero nel nostro Paese, che sta realizzando sempre più un importante ecosistema nel comparto”.

Per riuscire nell’intento, Chips.IT coordinerà attività di ricerca e design con attori pubblici e privati, mettendo a disposizione attrezzature e software di ultima generazione, e svolgerà il ruolo di centro di competenza, aiutando a formare nuove generazioni di talenti nel settore. La scelta per la sede è ricaduta su Pavia, “al centro di un emergente ecosistema di aziende di semiconduttori e di eccellenze accademiche nella filiera”, spiega la nota del governo, che rivela anche l’interesse delle aziende private nel partecipare – tramite partenariati – alle attività della Fondazione: finora spiccano Analog Devices, Infineon, Intel, Inventvm, Nxp, Psmc, Sony e STMicroelectronics.

“Quella della microelettronica è una rivoluzione in atto in cui l’Italia è già leader mondiale. Si tratta ora di sostenere e di rafforzare questo primato. Solo grazie alle competenze delle persone e alla sinergia tra università, centri di ricerca e imprese potremo accompagnare al meglio il processo”, ha spiegato Bernini, assicurando il sostegno del governo nell’agevolare la creazione di un ecosistema, con Pavia al centro e “motivo d’attrazione per i tanti ricercatori italiani o stranieri in giro per il mondo”.

L’Italia è ancora competitiva in questo settore in fortissima evoluzione, come ha evidenziato Urso, richiamando le competenze nel design – ma anche “al vantaggio acquisito nei nuovi materiali come carburo di silicio e nitruro di gallio, entrambi strategici per noi e spesso definiti come la terza grande ondata dei semiconduttori, su cui anche si sviluppano particolari condizioni geopolitiche anche recentemente emerse”. Per non parlare della “fortissima competenza manifatturiera nelle applicazioni industriali, per l’automotive e per lo spazio, nonché alle eccellenze nel settore dei macchinari e del testing”, dove un’azienda italiana è leader globale. “Ma non possiamo e non dobbiamo fermarci qui, a quello che abbiamo già acquisito”: avanti, dunque, anche attraverso la nuova Fondazione.

Immagine: @mimit_gov su X



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