All’indomani dell’istituzione del Tavolo tecnico per l’elaborazione di una legge statale sui caregiver, si è tenuta la sesta edizione di “A fianco del coraggio”, promosso da Roche per raccontare le storie dei pazienti oncologici e dei propri familiari. Ecco chi c’era e cosa si è detto
Dietro un malato c’è sempre un caregiver. Una persona che sceglie di mettere da parte la propria vita per dedicarsi – momentaneamente o a tempo indeterminato – alla cura e al supporto di un parente affetto da una patologia, come quella oncologica. Un impegno che stravolge non solo la quotidianità dei caregiver, ma anche il loro benessere mentale.
LA RICERCA
Secondo l’analisi “A fianco delle storie” realizzata da Eikon Strategic Consulting e presentata ieri in occasione del premio “A fianco del coraggio” promosso da Roche, l’84% dei caregiver oncologici sviluppa livelli di disagio psichico oltre la media, e più del 50% dei partner caregiver sviluppa livelli di depressione tre volte superiori. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, inoltre, in Italia il 65% dei caregiver familiari sono donne di età compresa tra i 45 e i 55 anni, che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa o che sono state costrette ad abbandonarlo (nel 60% dei casi).
UN TAVOLO TECNICO PER I CAREGIVER
Proprio poche settimane fa, la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli – che era presente alla premiazione e che ha consegnato personalmente il riconoscimento alla storia vincitrice – ha firmato insieme alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, il decreto per l’istituzione del “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”. Il tavolo, che avrà la durata di sei mesi, avrà il compito di individuare le aree di intervento e le maggiori esigenze cui dare risposta; formulare proposte ai fini dell’elaborazione di un disegno di legge volto al riconoscimento del ruolo svolto dal caregiver familiare; identificare e quantificare la potenziale platea dei beneficiari di una legge statale sui caregiver; determinare infine il ruolo del caregiver all’interno di un sistema integrato di presa in carico della persona con disabilità.
GENDER (IN)EQUALITY
Secondo alcuni studi, però, relativi all’attività del caregiving, l’esperienza di cura non sarebbe neutrale dal punto di vista del genere. Emerge, infatti, che il diverso grado di disagio sperimentato dai caregiver uomini o donne potrebbe essere associato alle diverse aspettative sociali legate al genere. Le donne che assistono malati di tumore sarebbero più portate a porsi standard elevati e ad assumersi ruoli di assistenza per corrispondere alle pressioni sociali che vigono nei loro confronti e che esse stesse hanno interiorizzato nel corso del processo di socializzazione. Viceversa, gli uomini che si occupano di assistenza sperimenterebbero un senso di soddisfazione personale e di autostima maggiori, proprio per il fatto di aver svolto un ruolo che non è quello che ci si aspetterebbe da loro.
A FIANCO DEL CORAGGIO
Per questo ieri, alla sesta edizione del premio letterario “A fianco del coraggio”, è stata data voce ai racconti di malattia oncologica delle donne attraverso la lente narrativa dei caregiver uomini. La giura, presieduta da Gianni Letta, ha premiato i tre finalisti, presentando in anteprima il cortometraggio “Soldatini” che, diretto da Daniele Barbiero e con la sceneggiatura di Marika Tassone, ha vinto il primo premio.
ALESSANDRA LOCATELLI: CI IMPEGNEREMO PER LORO
“Nelle loro storie di vita c’è tutta la forza e il coraggio di chi affronta una grave malattia e di chi se ne prende cura”, ha detto la ministra Locatelli. “A tutti loro, uomini e donne che amano e curano i propri cari spesso facendo rinunce e restando isolati, a tutti coloro che con coraggio non smettono mai di essere un sostegno per le persone che amano, va il mio grazie, dal profondo del cuore. Con l’istituzione del tavolo interministeriale per il caregiver familiare – ha continuato – ci impegneremo per dare ai caregiver il giusto riconoscimento e la speranza di non sentirsi più soli”.
FRANCESCO RUTELLI: SINERGIE, INESTIMABILE IMPORTANZA
La serata di premiazione, condotta da Laura Chimenti, giornalista del TG1, ha visto la presenza tra gli altri del presidente Anica Academy ETS Francesco Rutelli, che ha premiato i vincitori. “La possibilità di utilizzare il linguaggio cinematografico per sostenere e valorizzare il ruolo fondamentale dei caregiver, è di inestimabile importanza”, ha spiegato. Presenti anche l’attore e regista teatrale Massimo Ghini e l’attrice e regista Michela Andreozzi, che hanno letto le storie dei finalisti e Carolina Marconi, ambassador di #afiancodelcoraggio, che ha raccontato la propria esperienza di paziente oncologica.