A Dubai, il mercato degli Emirati Arabi Uniti riapre le sue porte alle realtà italiane della difesa e dell’aerospazio. Per il segretario generale dell’Aiad, Carlo Festucci, un segnale importante che traccia un cambio di passo, con l’effettivo ruolo svolto da un sistema-Paese sinergico ed efficace
Dopo lo stop degli ultimi anni, riparte la relazione tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti. Un successo e un ottimo passo in avanti. Questo è il bilancio tracciato dal segretario generale dell’Aiad, l’associazione che riunisce le aziende del settore aerospaziale e di difesa, Carlo Festucci, riguardo alla partecipazione italiana al Dubai Airshow, uno dei più importanti forum internazionali al mondo per il settore dell’aviazione, dell’esplorazione spaziale e della difesa, come sottolineato anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha inaugurato il padiglione ufficiale italiano alla fiera, realizzato da Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese, in collaborazione con i ministeri degli Esteri e della Difesa e di Aiad, che ha riunito nella capitale emiratina più di venti eccellenze italiane nel settore dell’AS&D.
Ripresa delle relazioni
Un mercato che riparte, dunque, e come ha sottolineato Festucci, “siamo contenti che ci sia stata una riapertura dopo lo scontro, industriale e politico”. Il segretario generale ha infatti sottolineato come in passato ci siano stati dei problemi, “il clima era cambiato”. Con la partecipazione al salone, invece, “oggi siamo riusciti a recuperare questo gap, con gli Emirati si è riaperto un dialogo molto forte, ed è molto impostante: è un Paese che consente uno scambio tecnologico significativo legato a delle commesse” ha detto ancora Festucci, sottolineando come le realtà italiane abbiano avuto l’occasione di mostrare le loro capacità a esponenti del Governo emiratino.
Verso un sistema Paese
Come spiegato dal ministro Crosetto, infatti, al padiglione italiano è esposta “una vasta gamma di prodotti dell’industria aeronautica” come “i sistemi elettronici per l’aviazione e la difesa, sistemi di alimentazione, attrezzature di supporto a terra, componentistica, software e sistemi di analisi, pianificazione e simulazione”. Al forum, infatti, sono presenti non solo le grandi realtà, da Leonardo a Elt Group e Mbda, ma anche il sistema delle piccole e medie imprese nazionali. Per Festucci, allora, è ripartito un modello di promozione del sistema-Paese in un settore strategico. “Stiamo trasformando queste parole, ‘sistema Paese’ in un fatto concreto; prima di ora è stato uno slogan che tutti hanno in qualche modo esercitato senza poi farlo diventare un fatto concreto”, riferendosi alla sinergia realizzata con i vari ministeri, Esteri e Difesa in primis, e i vari servizi di supporto. “E’ un segnale molto importante”, ha continuato Festucci, che ha anche sottolineato come, se non sostenute, le aziende italiane rischiano di essere acquisite da realtà straniere. Invece, supportarle è anche importante per l’export “perché solo attraverso le esportazioni riusciremo in qualche a consolidarci a livello internazionale”.
Relazioni istituzionali
L’occasione dell’Airshow ha anche permesso al ministro Crosetto di incontrare il suo omologo emiratino, Mohammed bin Ahmed al Bowardi, con il quale sono stati discussi temi relativi alla sicurezza globale e al ruolo strategico degli Emirati per la stabilità regionale. Inoltre, è stato manifestato da entrambi il comune interesse per lo sviluppo di ulteriori opportunità di collaborazione nell’ambito dell’industria della Difesa.