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Ecomondo, tutti i numeri (da primato) dell’edizione 2023

Da questa ventesima edizione arriva un segnale forte e chiaro: le tecnologie per la circolarità sono pronte per rigenerare gli ecosistemi, quando sono supportate da politiche orientate alla decarbonizzazione: dalla bioeconomia alla blue economy, dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa al ripristino dei suoli, dalle bioenergie al monitoraggio ambientale. Il racconto di Saturno Illomei da Rimini

Chiude i battenti, oggi, Ecomondo, la manifestazione di Italian Exibition Group che, per quattro giorni, ha riunito, al Centro fieristico di Rimini, istituzioni, mondo della ricerca, opinion leader, aziende, operatori ed esperti per un confronto serrato e partecipato sulle principali tematiche ambientali, dalla valorizzazione dei rifiuti alla rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi agro-forestali, dall’energia alle materie prime seconde da rifiuti, dal ciclo dell’acqua alla tutela dei mari. Un evento  che è sempre più punto di riferimento in Europa e nel Bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nella green e circular economy.

I numeri parlano chiaro: 1.500 le aziende che hanno occupato tutti i 150 mila metri quadrati della fiera. Visitatori in crescita del 15% rispetto allo scorso anno che erano stati 80 mila circa. Eccellente la copertura mediatica con un + 10% rispetto agli oltre 500 milioni di contatti del 2022. Cresce anche il numero dei Paesi esteri con il testa la Spagna, seguita da Germania, Grecia, Serbia, Egitto e Tunisia e dall’Africa Subsahariana. Oltre 630 gli operatori esteri ospitati grazie alla collaborazione di Agengia Ice e ministero degli Esteri.

Riferire tutto quello che è successo sarebbe impresa ardua. Così come lo è stata la partecipazione a convegni, seminari, incontri, dibattiti e quant’altro. Ci limitiamo a dar conto dei, a nostro avviso, principali momenti di dibattito, a iniziare dal giorno di apertura, con l’inaugurazione ufficiale e la sessione degli Stati generali della Green Economy, di cui abbiamo dato già notizia su questo giornale. Stati generali che,  per ribadire la dimensione internazionale di Ecomondo, nella seconda giornata hanno posto l’attenzione sugli investimenti e gli obiettivi delle grandi economie mondiali e le “sfide per imprese e governi in un clima che cambia”.

A cominciare dalla Cina che si è data come obiettivo il 2060 per il target emissioni zero ed è il primo Paese per investimenti per la transizione energetica, 546 miliardi, ed è anche il maggiore produttore di impianti rinnovabili e auto elettriche. Il 2050 è invece la data che gli Stati Uniti si sono dati per arrivare ad emissioni zero, con stanziamenti per la sicurezza energetica e la transizione ecologica per oltre 500 miliardi di dollari. L’Europa si candida a essere il primo continente carbon free con investimenti per la transizione ecologica pari a 180 miliardi. Il pacchetto Fit for 55 ha definito un quadro di strumenti per allineare tutte le politiche agli obiettivi climatici e un budget di 578 miliardi di euro per il periodo 2021-27.

Sempre in tema di economia verde italiana dobbiamo registrare la nascita dell’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane per “indagare sui potenziali di sviluppo e di innovazioni tecnologiche significative utilizzate dalle imprese italiane per le finalità di una green economy”. È costituito da rappresentanti di istituzioni di ricerca nazionali, dell’industria e delle parti sociali, esponenti del mondo scientifico e finanziario. A Rimini ha presentato un primo rapporto con una selezione di ecoinnovazioni attuate dalle imprese italiane in settori come la gestione circolare dei rifiuti, la de carbonizzazione dell’energia, l’edilizia sostenibile, l’agroalimentare di qualità, la mobilità sostenibile, la gestione circolare delle acque, la bioeconomia.

Spazio e sostenibilità è un binomio e un settore sempre più strategico per l’economia e la manifattura italiana che si declina in moltissime applicazioni: dall’acquisizione di dati satellitari per l’agricoltura e il meteo alla ricerca in campo alimentare, sanitario e farmaceutico, fino alla ricerca di nuovi materiali. “La sostenibilità è un requisito fondamentale anche per la vita a bordo delle navicelle spaziali – è stato sottolineato dal colonnello Walter Villadei, cosmonauta in collegamento da Houston – e gli astronauti hanno un comportamento educato in questo senso”.

Stimolare e rilanciare gli investimenti nel settore del trasporto merci per accelerare la transizione tecnologica dei veicoli industriali è stata la proposta annunciata da tutte le associazioni nazionali dell’autotrasporto e dell’automotive per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di adottare un piano di efficientamento che incentivi le imprese a portare a compimento una effettiva transizione sostenibile, innovativa e competitiva. Il fabbisogno finanziario stimato per attuare questa transizione è di circa 700 milioni di euro che dovranno sostenere gli investimenti fino al 2026 per veicoli a  emissioni zero e stimolare la diffusione dei carburanti rinnovabili.

Valentino, LVMH, Fendi insieme al presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capassa e al presidente del Sistema Moda Italia Sergio Tamborini si sono incontrati a Rimini per promuovere la transizione sostenibile dell’industria tessile, un settore che sta muovendo i primi passi verso l’economia circolare. Tutti concordi che la trasformazione di questo settore in chiave green sia un obiettivo fondamentale per il futuro della moda. Tra le soluzioni proposte per accelerare questa transizione lo sviluppo di nuovi materiali riciclati e sostenibili, il miglioramento della progettazione, la riparabilità e  la riciclabilità. Ma anche nuove forme di consumo: il mercato del second hand, tanto per dire,  nel 2020 valeva 33 miliardi di dollari, ma nel 2024 crescerà fino a 64 miliardi e il renting arriverà a 36 miliardi nel 2025.

Allargare la community green più ambiziosa dell’area mediterranea con nuovi partner, nuovi protagonisti, nuovi format. Questo l’obiettivo della prossima edizione del Green Med Symposium, l’evento partenopeo dedicato  alla “transizione green al Sud per il Sud” che si terrà a Napoli dal 12 al 14 giugno 2024. La manifestazione, organizzata da Italia Exibition Group insieme a Ricicla TV, giunta ormai alla quinta edizione, “mira a rinforzare l’alleanza tra le istituzioni e il tessuto consortile e associativo del Paese, al fine di allineare il potenziale economico, ingegneristico e impiantistico alle esigenze del sistema ambientale”.

Anche la filiera agroalimentare si muove compatta verso il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile imposti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’obiettivo è di “delineare le azioni di sistema per migliorare i modelli di produzione e consumo e per creare filiere alimentari ed economiche più circolari”. I temi al centro del dibattito hanno riguardato il sistema di gestione della sicurezza alimentare, della tracciabilità e della qualità, l’innovazione per la sostenibilità e la competitività dei sistemi agroalimentari.

Migliorare la gestione delle foreste, valorizzare il patrimonio boschivo e contrastare la crisi climatica creando allo stesso tempo nuove opportunità economiche: questi gli obiettivi di un progetto europeo nato per conservare il patrimonio boschivo e aumentare l’assorbimento di CO2. “Gli ecosistemi forestali, è stato sottolineato, offrono servizi vitali come regolazione idrica, biodiversità, cattura di carbonio e produzione di legno. È essenziale, pertanto, migliorare la loro resilienza contro il cambiamento climatico, attirando investimenti da parte di imprese e soggetti privati che possano incrementare la conservazione degli ecosistemi forestali”.

Il Premio Sviluppo Sostenibile, dedicato quest’anno al compianto presidente di IEG Lorenzo Cagnoni,  è stato assegnato alla città di Genova per l’economia circolare, al Comune di Legnano per la mobilità sostenibile e alla Società Acque di Torino per la gestione circolare delle acque. “Il premio, ha commentato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile promotrice ormai da tredici anni del premio, è ormai una vetrina di eccellenza delle buone pratiche di green economy. Mai come quest’anno, infatti, abbiamo ricevuto tante candidature e di qualità eccellente. È stata anche molto alta la partecipazione di amministrazioni e aziende pubbliche a dimostrare come una nuova coscienza verde si sia ormai diffusa sul territorio al fine di rendere più sostenibile la vita dei cittadini”.

Dalla ventiseiesima edizione di Ecomondo arriva un segnale forte e chiaro: le tecnologie per la circolarità sono pronte per rigenerare gli ecosistemi, quando sono supportate da politiche orientate alla decarbonizzazione: dalla bioeconomia alla blue economy, dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa al ripristino dei suoli, dalle bioenergie al monitoraggio ambientale. L’appuntamento è per il prossimo anno, sempre a Rimini, dal 5 all’8 novembre.


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