Troupe di cameraman e droni, luoghi simbolici. Secondo Horowitiz (Le Beck International) il gruppo “sta sempre più coreografando” questi eventi per dimostrare di essere ancora al potere
Hamas “voleva” che l’ultimo trasferimento di ostaggi alla Croce Rossa “fosse uno spettacolo”. A scriverlo è Michael A. Horowitz, Head of Intel della società di consulenza Le Beck International.
One thing was clear yesterday when Hamas transferred the hostages to the Red Cross: They want this to be a spectacle.
They wanted to make a show of it – even more then before. Looking at the images they released, and that were also filmed by al-Jazeera and other outlets there,… pic.twitter.com/RzYD38CuKr
— Michael A. Horowitz (@michaelh992) November 28, 2023
“Volevano dare spettacolo, ancora di più di prima”, prosegue Horowitz evidenziando le immagini diffuse da Hamas (e riprese anche da al-Jazeera e da altri canali presenti sul posto), le luci, diverse troupe di cameraman oltreché un drone per le riperse. “Stanno filmando da più angolazioni, per rendere il tutto ancora più visivo e impressionante”, scrive l’esperto. E ancora: “Il gruppo sta sempre più coreografando queste uscite. Sono già stati visti dare istruzioni agli ostaggi (in un video precedente si è sentito l’ordine di salutarli con la mano), ma non basta, vogliono sfruttare tutto questo”.
Anche la scelta del luogo non è banale: la prigione di Khan Yunis, “probabilmente per dimostrare che sono ancora al potere a Gaza”, scrive Horowitz. “Il giorno prima avevano anche dato una dimostrazione di forza, con decine di uomini armati in fila, nel Nord di Gaza (probabilmente a Shujjayah)”, conclude. Le immagini servono per Gaza, ma non solo: stanno avendo diffusione anche in Cisgiordania, dove Hamas sta pian piano riguadagnando visibilità.