Skip to main content

Italia-India, la visita del ministro Jaishankar rafforza il partenariato strategico

Incontro ministeriale tra il capo della diplomazia indiana, il ministro Jainshankar, e i colleghi italiani Tajani e Crosetto. Roma e Nuova Delhi stanno sperimentando una stagione di rafforzamento nelle relazioni bilaterali, mentre crescono i progetti di cooperazione (dall’Africa all’Imec, dalla difesa al G7/G20)

Doppio appuntamento romano per il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, che incontra l’omologo italiano, il vicepremier Antonio Tajani (di cui sarà ospite stasera in un ricevimento a Villa Madama), e il ministro della Difesa Guido Crosetto. Poi domani toccherà al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, appena rientrato dall’AI Security Summit di Bletchley Park, ospitarlo a Palazzo Piacentini. Infine, tra gli appuntamenti confermati, quello al Quirinale per incontrare il presidente Sergio Mattarella. Questa mattina invece, il capo della diplomazia indiana è stato al Senato, audito dalla commissione Affari esteri e difesa e alla commissione Politiche dell’Unione europea del Senato riunite in seduta congiunta.

“Nell’Italia troviamo un partner”, ha sintetizzato Jaishankar, osservando che “molte delle grandi iniziative che l’India ha intrapreso sono state sostenute dall’Italia”. Il ministro ha parlato dell’Alleanza solare internazionale (Isa), della Coalizione per le infrastrutture resilienti ai disastri (Cdri), del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (Imec), dell’Alleanza globale per i biocarburanti (Gba), l’Indo-Pacific Oceans Initiative (Ipoi) come ambienti di collaborazione. Poi ha ringraziato per il “grande sostegno durante la presidenza del G20” e espresso “entusiasmo” per l’interesse dell’Italia e dell’Unione europea per l’Indo-Pacifico.

Jaishankar si è detto ottimista perché India e Ue troveranno una quadra per un accordo di libero scambio: “I negoziati stanno avanzando”, ha detto, e l’accordo “verrà considerato a livello globale uno degli standard più elevati”. Nel frattempo, l’Italia siglerà un Migration Mobility Partnership Agreement per facilitare le relazioni people-to-people tra i due Paesi che avrà anche come obiettivo di facilitare gli scambi di personale professionale.

L’agenda della visita italiana del ministro indiano è incentrata sul portare avanti la cooperazione implementata a partnership strategica durante la visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Nuova Delhi, a marzo. C’è una piano che riguarda difesa e sicurezza, che coinvolge collaborazioni dirette – come quelle nell’Oceano Indiano occidentale – e procurement militari. Poi c’è quello della diplomazia generale, che passa anche dalla possibilità di aumentare le cooperazioni in Paesi terzi, come ha recentemente suggerito l’ambasciatore Vincenzo De Luca.

Obiettivo condiviso, il Global South, porzione di mondo verso cui si orientano sia i pensieri strategici italiano – da concretizzarsi come tema che farà da fil rouge al G7 del prossimo anno, dove l’India sarà probabilmente invitato speciale  – tanto quanto nelle visioni del primo ministro Narendra Modi. Ne è testimonianza il G20 indiano di quest’anno, che per altro ha permesso l’allargamento all’Unione Africa, non più invitata ma membro permanente del cosiddetto “G21”.

Ed è l’Africa che tra i vari contesti è un punto di slancio per progetti congiunti, con gli indiani che sono interessati a conoscere i dettagli del Piano Mattei – che sembra arrivato a un punto di sintesi, mentre il governo italiano presenta le linee-guida della cooperazione Italia-Africa.

Nel 2023, ricorda la Farnesina, ricorre il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia ed India. Una data importante che Roma e Nuova Delhi sembrano intenzionata a celebrare con un ulteriore approfondimento della cooperazione bilaterale – che già “ha fatto registrare un rapido e consistente approfondimento negli ultimi mesi, a seguito del lancio del Partenariato Strategico e grazie all’impegno profuso dai due Governi”.

“Si è intensificato il dialogo politico, con frequenti scambi di visite, è stato siglato un importante accordo in materia di Difesa, e dato forte impulso alla cooperazione economica: l’interscambio commerciale è più che raddoppiato negli ultimi due anni e (solo nei primi sei mesi del 2023) l’incremento delle esportazioni dell’Italia è stato del 12,2%”.

Oltre ai dossier bilaterali, Tajani e Jaishankar, che sottoscriveranno alcuni accordi a margine dell’incontro, si soffermeranno anche sulle principali questioni di sicurezza regionale e internazionale. Per l’India, quanto sta accadendo sui due fronti caldi che impegnano l’Europa è molto importante. Da un lato c’è la guerra in Ucraina, su cui Nuova Delhi ha sempre cercato di aprire una via della diplomazia, anche tenendo conto di rapporti di interesse in piedi con la Russia. Dall’altro c’è la crisi mediorientale, dove l’India è attivissima, parte di sistemi mini-laterali come l’I2U2 (con Usa, Uae e Israele) e sta spingendo per la creazione dell’Imec.

Proprio il corridoio di collegamento tra India, Medio Oriente ed Europa rappresenta in concreto la cristallizzazione del valore delle relazioni italo-indiano. Da quel sistema di connettività si aprono nuove linee di comunicazione e di approvvigionamento, passaggi di connessioni digitali e green-tech, nonché si apre il concetto di Indo Mediterraneo. Costrutto geostrategico che si muove lungo le interconnessioni geopolitiche tra Mediterraneo allargato e Indo Pacifico.

×

Iscriviti alla newsletter