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Toc, uno sguardo sulla green economy dentro e fuori la Toscana

Ecologia, transizione e sostenibilità, ovvero Toc, il nuovo magazine dedicato all’ambiente dentro e fuori la Toscana, presentato alla Camera, tra gli altri, da Stefano Da Empoli, Maria Siclari, Gianluca Comin e Lorenzo Perra

Uno sguardo sull’economia circolare e sulla sostenibilità italiana e regionale. Questa la missione di Toc, il nuovo magazine trimestrale, presentato ufficialmente alla Camera. La rivista trimestrale è ad oggi disponibile in versione cartacea e digitale e ha come mission, quella di ospitare dati, numeri, approfondimenti, buone pratiche di sostenibilità ed economia circolare, oltreché storie ed esempi virtuosi, al fine di stimolare la discussione, la riflessione e il dibattito su queste tematiche ben oltre i confini della Toscana.

Alla presentazione, presso la Sala stampa di Montecitorio, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini, il presidente dell’I-Com, Stefano Da Empoli, Alberto Irace e Lorenzo Perra, ceo e presidente di Alia multiutility, la società per i servizi ambientali toscani e promotore dell’iniziativa, Maria Siclari, dg dell’Ispra e Gianluca Comin, presidente di Comin&Partners.

Cuore del progetto, interviste ad opinion leader, rappresentanti delle istituzioni, personaggi pubblici, dove si osservano e si raccontano le possibili declinazioni della sostenibilità, dall’arte, all’innovazione tecnologica, passando per la moda e gli stili di vita, la comunicazione, il turismo e tanto altro ancora. Toc è, e continuerà ad essere, una piattaforma aperta al confronto e sempre disponibile a raccogliere idee, interventi e proposte sulla sostenibilità e sull’economia circolare, temi coniugati concretamente nella vita di tutti i giorni attraverso le scelte che ciascun cittadino fa nel quotidiano, gli indirizzi dei decisori pubblici, la pianificazione e gli investimenti delle imprese, le frontiere della ricerca e dell’innovazione.

Nel primo numero, è stato per esempio approfondito proprio il percorso della nuova multiutility toscana, grazie a interviste a Marcella Mallen, presidente Asvis e Chicco Testa, presidente Fise Assoambiente, oltre a storie e i contributi dei sustainability maker italiani e toscani, da Eni a Intesa San Paolo, dalla Fattoria di Celle all’industrial designer Irene Ivoi. Il racconto dello scenario toscano è emerso poi dalle interviste all’assessore regionale all’ambiente, Monia Monni, e ai sindaci di Empoli, Firenze, Pistoia e Prato.

“Come Alia Multiutility la nostra ambizione è quella di colmare il gap che la Toscana storicamente paga sul piano dell’aggregazione dei servizi rivolti ai cittadini”, ha spiegato Lorenzo Perra, presidente di Alia. “La nostra regione non aveva finora un’azienda che raggruppasse i settori dell’ambiente, dell’energia e del ciclo idrico. Adesso che ci stiamo riuscendo vogliamo andare veloce, partendo da un fatturato consolidato di circa due miliardi di euro che ci pone già come la quinta azienda nazionale del settore, alle spalle dei grandi gruppi. Proprio in questi giorni stiamo ultimando il nostro piano industriale, che presenteremo nelle prossime settimane e che darà il senso dell’ambizione che ci sta muovendo”.

“Per il nostra Paese è oggi fondamentale colmare il gap di innovazione a livello di dotazione impiantistica fra Nord e Sud Italia’”, ha aggiunto Maria Siclari. “In questo senso il Pnrr sta dando una grossa mano, destinato ben 2,1 miliardi di euro all’innovazione degli impianti di gestione e trattamento rifiuti. Le priorità sono diminuire la produzione dei rifiuti, riciclare di più e ridurre sensibilmente lo smaltimento in discarica”.

Secondo Comin invece “il tema della sostenibilità non è solo fondamentale, ma oggi addirittura decisivo per le imprese e il loro sviluppo. Essere sostenibili significa, in definitiva, adottare un modo di essere e di rapportarsi con i propri clienti e stakeholder che sia ben chiaro e riconoscibile. Ma tanto il tema è fondamentale, tanto bisogna essere attenti al fatto che ci sia estrema coerenza fra ciò che diciamo e ciò che facciamo. Non possiamo farci cogliere in errore su questo”.

Considerazione su cui si è detto pienamente d’accordo Brandolini. “Ritengo fondamentale che, come sta accadendo in Toscana, ci siano aziende che si impegnano nell’alzare lo sguardo verso il futuro, fare innovazione ed effettuare investimenti importanti a servizio dei propri territori. Questo aspetto riguarda un po’ tutti i settori, ma in particolar modo mi piace sottolinearne la necessità presente nel settore idrico, il cui sistema infrastrutturale ha bisogno di essere continuamente rinnovato e potenziato, a maggior ragione di fronte ai cambiamenti climatici che stanno incidendo in profondità nel nostro presente”. Mentre per Da Empoli “La transizione energetica e quella ecologica sono strettamente collegate. E fra i principali anelli di congiunzione c’è sicuramente l’Internet delle cose, settore nel quale anche l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo fondamentale. A beneficio delle tasche dei consumatori ma anche di tutto l’ambiente”.

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