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La torsione a destra in Ue è rischiosa per l’Italia, i centristi sono l’antidoto. Parla Danti

Se Salvini esulta, generalmente è perché un nemico dell’Italia ha vinto le elezioni. Ma in previsione delle consultazioni de 2024, i voti che verranno dati ad “Identità e democrazia” sono praticamente inutili, inservibili. Ai sovranisti, a varie gradazioni, si risponde con la politica e questa polarizzazione apre grandi spazi al centro. Conversazione con il vicepresidente di Renew Europe, Nicola Danti

Il populismo riprende fiato, ma il campo per le forze centriste in vista delle Europee del 2024 non si restringe. Anzi, “i liberaldemocratici sono l’unica vera forza politica che si pone il tema del risveglio europeo a tutto campo”. A dirlo a Formiche.net è il vicepresidente di Renew Europe, Nicola Danti.

Danti, la vittoria di Wilders in Olanda che tipo di segnale ha lanciato in Ue?

Dopo l’arretramento delle forze anti europee in Spagna ed in Polonia, in Olanda indubbiamente i sovranisti riprendono fiato. Questo sia per la percentuale raccolta da Wilders, che è anche un nemico dell’Italia, sia per il rischio di instabilità che ha prodotto il risultato elettorale, con una frammentazione del quadro politico olandese. Voglio dire che la vittoria di Wilders porta con se un alto rischio di instabilità.

L’avanzata delle forze populiste sembra inarrestabile (salvo rare eccezioni). Stiamo assistendo alla riaccensione dell’euro-scetticismo?

Sono voti che finiscono direttamente nel frigorifero, servono solo ad alimentare altra propaganda. Guardi all’isolamento in cui sono finiti la Lega, Fratelli d’Italia e per dire Marine Le Pen. In questa legislatura non toccano “palla”, e la Lega nel 2019 aveva trionfato alle elezioni europee. Un “confinamento” che Giorgia Meloni a Bruxelles sta pagando molto. Come si fa, ad esempio, a chiedere la solidarietà dell’Europa sull’immigrazione, quando sono i tuoi amici, come Orban o Wilders, a dire nessun aiuto?
Se vai con chi scrive “nessun centesimo all’Italia’, difficile riuscire a raccogliere risultati per il proprio Paese. Al massimo puoi chiudere un accordo burletta con l’Albania, che riguarderà 3500 migranti, una goccia nel mare.

Come leggere questo risultato in chiave elettorale in vista delle elezioni europee del 2024?

Il 3 dicembre Salvini organizzerà a Firenze il vertice dei sovranisti, con Marine Le Pen e con i tedeschi di Adf. Proprio in una capitale europea per eccellenza, come il capoluogo della Toscana. Faranno la voce grossa, soffiare sul fuoco prima delle elezioni in pratica è il loro mestiere. È chiaro che le forze europeiste devono essere organizzate, pronte. Ed il modo migliore è fare in modo che la nostra Europa recuperi il ruolo di attore globale, e la smetta di fare la comparsa. Comunque il primo risultato concreto delle manifestazioni di Salvini sarà quello di aumentare il cordone sanitario che circonda il leader della Lega ed i suoi amici a Bruxelles. I voti che verranno dati ad “Identità e democrazia” sono praticamente inutili, inservibili.

Questa torsione a destra sta togliendo potenziale spazio al voto moderato e centrista incarnato dalla proposta politica di Renew?

Al contrario, credo che Renew sia l’unico vero argine al sovranismo. Non perché organizza manifestazioni di piazza contro Salvini, come fa la sinistra, ma perché i liberaldemocratici sono l’unica vera forza politica che si pone il tema del risveglio europeo a tutto campo, a cominciare dalla necessità, davvero non più prorogabile con due guerre alle porte, di una difesa comune. L’Europa deve ritrovare lo slancio ideale, che ha avuto nei momenti più alti della sua storia. Il tempo dei “compitìni” è inesorabilmente finito. Ecco Renew Europe può essere la sveglia.

Posto che immaginare una maggioranza europea a trazione marcatamente sovranista è difficile, quale pensa potrebbe essere l’impatto sull’orientamento della linea europea sulle grandi questioni geopolitiche a partire dai conflitti?

Confermare e rafforzare il sostegno di chi ha subito un’aggressione come l’Ucraina, confermare il diritto dello Stato di Israele nel quadro di un Medio Oriente pacificato, valorizzare e sostanziare il concetto di solidarietà, e mi riferisco all’immigrazione. Ultimo ma non certo per importanza, una politica economica che aiuti i Paesi con un debito alto, a ritrovare la strada dell’equilibrio, che poi è quanto è stato fatto con il Pnrr. Così come le politiche fiscali, che non possono essere diverse da Paese a Paese. Ai sovranisti, a varie gradazioni, si risponde con la politica.

Per le forze di governo italiane la vittoria del Pvv è una vittoria a metà. Salvini esulta, Meloni meno. Si aspetta delle frizioni in maggioranza?

Se Salvini esulta, generalmente è perché un nemico dell’Italia ha vinto le elezioni. Interessante il caso di Giorgia Meloni. Prima del 25 settembre, ha cavalcato le peggiori battaglie contro l’Europa. Poi è stata costretta a rimangiarsele. Ieri in Senato, nel question time con Matteo Renzi, ha persino detto di non essere mai stata per l’uscita dall’euro, quando fino a qualche anno fa, ogni manifestazione di Fratelli d’Italia cominciava contro la moneta unica. Insomma è a metà del guado. Se continua così, a Bruxelles resterà dietro la lavagna, che magari non è un problema per lei, che si sente ancora un po’ una leader dell’opposizione sovranista, ma un problema serio per noi, per l’Italia.



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