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Una conferenza Italia-Usa nel 2024. Roma protagonista dell’avventura spaziale

Appuntamento al 2024 per il primo dialogo spaziale tra Stati Uniti e Italia relativo a tutti i settori, con un’enfasi particolare sull’industria innovativa. L’annuncio, fatto dal segretario esecutivo del Consiglio nazionale dello spazio Usa, Chirag Parikh, nel corso delle celebrazioni della Giornata nazionale dello spazio a Washington, segnala il legame sempre più stretto tra il nostro Paese e gli Usa oltre l’atmosfera e rappresenta l’ultimo passo di un lungo percorso di collaborazione

Si stringono ulteriormente i legami spaziali tra Stati Uniti e Italia. Nel 2024 si terrà il primo dialogo spaziale tra i due Paesi, che toccherà tutti i settori, con un’enfasi particolare sull’industria innovativa. A darne l’annuncio è stato il segretario esecutivo del Consiglio nazionale dello spazio degli Stati Uniti, Chirag Parikh, intervenendo nel corso delle celebrazioni della Giornata nazionale dello spazio presso l’ambasciata italiana degli Usa, insieme all’ambasciatrice Mariangela Zappia. Come registrato da Parikh, infatti, “siamo in una nuova era di cooperazione spaziale, non è più solo a livello nazionale, ma internazionale”, e l’Italia continua “a essere un partner indispensabile in tutti i settori cooperazione spaziale civile, per la sicurezza e, naturalmente, commerciale” i cui partenariati continuano a crescere e aumentare. Tra l’latro, come ricordato sempre nel coro dell’evento, nel 2024 il nostro Paese ospiterà a Milano la 75sima edizione del Congresso astronautico internazionale, una ulteriore occasione per presentare l’ambizione italiana di porsi quale protagonista del settore spaziale internazionale.

Collaborazioni di difesa

L’annuncio di Parikh è l’ulteriore dimostrazione dei solidi rapporti bilaterali che legano il nostro Paese a Washington. Un esempio recente di questi legami sempre più solidi è arrivato di recente dall’ingresso ufficiale della Difesa italiana nel Combined space operations (CSpO), l’iniziativa multilaterale che ha come obiettivo il potenziamento dell’interoperabilità tra alleati in capacità-chiave come la space domain awareness, il supporto dalle orbite alle forze operative di terra, mare e aria, la gestione di lanci e rientri e delle operazioni nello spazio. Il progetto, lanciato nel 2014, riunisce oltre agli Usa, il Regno Unito, il Canada e l’Australia (Paesi fondatori), la Nuova Zelanda (dal 2015) e dal 2020 anche Francia e Germania, un passo decisivo che ha allargato la partecipazione al di là dei confini dell’anglosfera, confermata dall’ingresso l’8 dicembre di Italia e Giappone.

Il CSpO

Per l’Italia entrare nello CSpO ha dimostrato l’ambizione del Paese di voler stare insieme ai grandi player della Difesa spaziale. Condividere risorse e migliorare la cooperazione tra alleati è fondamentale per il nostro Paese, ed essere inseriti in un framework di sicurezza come il CSpO è un passaggio irrinunciabile. Il traguardo del CSpO è stato l’ultimo passo di un percorso di rafforzamento della partnership con Washington nel campo spaziale svolto dalle Forze armate. Ad aprile, il Memorandum of agreement siglato dal Capo ufficio generale spazio, generale Davide Cipelletti, e il comandante dello Usspacecom, generale James Dickinson, aveva stabilito l’assegnazione di un ufficiale di collegamento italiano permanente proprio presso il comando spaziale Usa.

La missione Axiom

Di questa collaborazione, non solo militare, ma anche commerciale, fa parte anche la missione della società texana Axiom, azienda individuata dalla Nasa per la realizzazione di una stazione spaziale commerciale che dovrà sostituire l’attuale stazione internazionale, in partenza il prossimo 10 gennaio 2024 e che vedrà la collaborazione industriale di Thales Alenia Space Italia e istituzionale dell’Aeronautica militare, con quest’ultima che, tra l’altro, invierà in orbita a bordo della Ax-3 il colonnello Walter Villadei, già impegnato nell’addestramento negli Stati Uniti. Nella missione, in particolare, Thales Alenia si occuperà di progettare, sviluppare, assemblare e testare la struttura primaria e il sistema di protezione da micro meteoriti e detriti sia per il Node one (AxN1) sia per il Modulo abitativo (AxH). Questi ultimi fanno parte dei primi due dei quattro moduli totali che, entro il 2025, saranno attaccati al Nodo 2 dell’Iss, anch’esso realizzato da Thales Alenia Space (come oltre il 50% del volume abitabile della Stazione). Il colonnello Villadei, invece, agirà da pilota della missione e svolgerà un ruolo fondamentale durante le due settimane di permanenza a bordo della Iss, coordinando e partecipando a esperimenti scientifici promossi dal ministero della Difesa e dall’Asi, in collaborazione con centri di ricerca, università e aziende del territorio nazionale.

La cucina italiana in orbita

Parte della missione servirà anche a portare il cibo italiano in orbita, come presentato nel corso di una conferenza tenuta sempre nel contesto della Giornata nazionale dello spazio all’ambasciata d’Italia a Washington, di presentazione dell’Italian space food project, il programma che partirà insieme alla missione Axiom 3, che vedrà il colonnello Villadei mangiare cibo italiano sia durante i le due settimane di quarantena pre-partenza, con menu preparati per l’occasione da Rana, sia in orbita, grazie a prodotti creati ad hoc da Barilla. “Il nostro cibo arriverà nello spazio” ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, presente all’evento, aggiungendo come “questa missione ha lo scopo di valorizzare ancora di più la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco”. L’ambasciatrice Zappia ha anche illustrato come “il progetto Space food si inserisca in una collaborazione di lunga data e molto ampia tra Italia e Stati Uniti nel settore spaziale e che l’Italia sta fornendo il suo contributo fondamentale in questo settore con creatività e innovazione”.

La giornata dello spazio

La Giornata nazionale dello spazio è stata istituita il 14 ottobre 2021. Tale ricorrenza ambisce a sensibilizzare e informare i cittadini italiani sui contributi che la scienza e la tecnologia applicate allo spazio portano al miglioramento della condizione umana e i ritorni pratici delle attività spaziali. La data del 16 dicembre è stata scelta a ricordo del lancio del primo satellite italiano, il San Marco 1, avvenuto la sera del 15 dicembre del 1964 dalla celebre base Nasa di Wallops Island, negli Usa. Il lancio del satellite permise all’Italia di entrare, terza al mondo dopo Stati Uniti e Unione sovietica, nel ristretto novero di Paesi in grado di superare l’atmosfera terrestre. Tra gli obiettivi dell’istituzione della Giornata nazionale c’è anche quello di far comprendere ai cittadini italiani i benefici che dalle attività spaziali arrivano nella vita di tutti i giorni, anche in termini di crescita, benessere, immagine e ruolo sul piano globale del nostro Paese.



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