Grande lungimiranza strategica e impegno costante per una crescita sostenibile. Dal 2013 a capo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina ha sostenuto il concetto di banca responsabile, dando priorità agli investimenti nelle energie rinnovabili, promuovendo l’inclusione finanziaria e combattendo il cambiamento climatico. Ma non solo. Ecco perché lo abbiamo scelto come Formica dell’anno 2023. Il ritratto del direttore di Formiche.net
Questa storia ha un protagonista, ma nessuno è escluso. Romano, classe 1962, madre pugliese, padre siciliano. Uomo fortemente radicato nel mondo bancario, come testimonia la lunga carriera, prima in Bnl e poi, nel 1997, in Banco ambrosiano veneto, primo nucleo di quella che dal 2007 sarà Intesa Sanpaolo, Carlo Messina ha scalato tutta la struttura organizzativa dell’azienda. Allievo di Giuseppe Guzzetti e Giovanni Bazoli, nel 2023, per il sesto anno consecutivo, è stato proclamato miglior ceo bancario d’Europa dalla classifica Institutional investor, e nello stesso anno ha ottenuto il primo posto della Top manager reputation.
Il suo mandato in Intesa Sanpaolo è stato caratterizzato da grande lungimiranza strategica e impegno costante per una crescita sostenibile. Riconoscendo la crescente importanza delle questioni ambientali, sociali e di governance (Esg), Messina ha sostenuto il concetto di banca responsabile, dando priorità agli investimenti nelle energie rinnovabili, promuovendo l’inclusione finanziaria e combattendo il cambiamento climatico. Ma non solo.
La chiave per interpretare la carriera di Messina, dal 2013 a capo della banca più grande del Paese e secondo creditore di debito pubblico dopo la Bce, potrebbe essere racchiusa nelle parole pronunciate lo scorso anno ricevendo la laurea magistrale honoris causa in Ingegneria gestionale dal Politecnico di Bari: “Puoi avere la maggior capacità di apprendere e le migliori competenze tecniche, ma se le persone che lavorano con te non sono motivate le organizzazioni non saranno mai di successo e non otterranno risultati anche sul fronte della responsabilità sociale”.
Nonostante l’incertezza dei mercati e il contesto geopolitico sfavorevole, Intesa quest’anno ha ottenuto il miglior utile netto degli ultimi quindici anni. “In una condizione di forte redditività per l’azienda – ha detto il manager – io mi vergogno a guardare le mie persone se non garantisco loro aumenti di stipendio”.
L’impegno di Ca’ de Sass parte così dall’attenzione ai suoi centomila dipendenti che da gennaio 2023 per primi si sono visti estendere lo smart working fino a 120 giorni l’anno e introdurre la settimana corta di quattro giorni a parità di retribuzione. E convinto che ciò che viene realizzato in un’azienda di successo deve essere portato a vantaggio della collettività, Messina durante l’incontro “Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo”, ha annunciato che entro il 2027 saranno destinati 1,5 miliardi di euro per la riduzione delle disuguaglianze. 300 milioni l’anno che giustificano la scelta, consentita dal governo, di non pagare la tassa sugli extra-profitti (828 milioni di euro), mettendo a riserva una somma pari a 2,5 volte il suo importo. L’iniziativa, benedetta dal Papa tramite una lettera indirizzata proprio all’amministratore delegato, si è concretizzata con l’apertura a Brescia di una nuova unità organizzativa, “Intesa Sanpaolo per il sociale”, che Messina ha dichiarato di voler seguire personalmente. Con il governo preferisce avere un rapporto dialettico e affrontare i problemi trovando soluzioni insieme per aumentare la crescita del Paese.
Di pari passo con la crescita degli indicatori economici, Messina ha espresso l’obiettivo di diventare la banca d’impatto numero uno al mondo. Come? Puntando su tre capisaldi: leadership sostenibile, trasformazione tecnologica e investimenti su fintech e IA. Settore su cui il gruppo detiene il primato di prima banca europea a utilizzare l’IA per l’analisi della regolamentazione. Su questo fronte, l’Istituto è pronto a sfruttare quello che Messina riconosce come “un enorme potenziale per liberare nuove opportunità di business, aumentare l’efficienza e gestire i rischi”. Tuttavia, è l’opinione del ceo, anche per questa rivoluzione sarà fondamentale agire in modo etico e responsabile.