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Più utili e più margini. L’azienda Stato è in buona salute

Dall’analisi del Centro studi Comar su 40 partecipate dal Tesoro, emerge uno scatto del fatturato e dei profitti, segno di una tenuta della presenza pubblica nell’industria. Ma bisogna stare attenti al debito

È buona la salute delle 40 partecipate statali, controllate dallo Stato attraverso il ministero dell’Economia. I bilanci sono positivi, come emerge dal Rapporto sui bilanci delle società partecipate dallo Stato 2017-2022, elaborato del Centro Studi Comar. Il fatturato aggregato ha raggiunto livelli record e gli utili aumentati. Crescono però anche i debiti. Vi sono buone prospettive di crescita, mentre si osserva una gestione più dinamica da parte dell’azionista pubblico, che sta considerando ipotesi di riorganizzazioni e dismissioni per ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza.

Venendo ai numeri, il fatturato complessivo delle 40 partecipate statali è salito nel 2022 a 466,3 miliardi di euro, registrando un aumento significativo del 64,6% pari a 183 miliardi di euro e del 104,6% rispetto al 2017. Le partecipate statali occupano i primi tre posti e sette dei primi venti nelle classifiche per fatturato tra tutte le società industriali e di servizi in Italia. Nel 2022, l’85% dei ricavi è generato nel settore dell’energia, mentre la meccanica, i trasporti e le telecomunicazioni contribuiscono rispettivamente con il 7,7%, il 6,1% e l’1% o meno in settori come Ict, editoria, sport e tempo libero, ambiente e territorio, o servizi alla Pa.

E bene anche gli utili, che hanno mostrato un miglioramento, attestandosi a 19,9 miliardi di euro (+66,2%), con un aumento di 7,9 miliardi, mentre migliora del 43,8% il margine operativo netto attestandosi a 39,4 miliardi di euro. Il rapporto tra margine operativo netto e fatturato si attesta all’8,4%, inferiore alla media del 10% del quinquennio precedente. Ma attenzione ai debiti, che sono aumentati del 9,38%, raggiungendo la cifra di 212,1 miliardi di euro (erano 193,9 nel 2021).

Andando nei dettagli, le società con il migliore rapporto risultati su fatturato sono Sport e Salute (39,4%), Autostrade per l’Italia (+30,8%), Terna (30,2%), Italgas (+27,8%), mentre le peggiori, Itsart (di cui è stata decisa la liquidazione; -119.846%), Ansaldo Energia (-45,2%), Valvitalia (-43,5%), Open Fiber (-35,9%), Ita Airways (-30,4%). Per quanto concerne le società con il migliore rapporto margini su fatturato sono, nell’ordine, Arexpo (50,6%), Autostrade per l’Italia (49,4%), Terna (47,6%), Italgas (44,1%), Infratel (41,5%). Meno bene Itsart, Ita Airways, Valvitalia, Open Fiber, Ansaldo Energia.

Infine, l’andamento tendenziale per il 2023 sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 11 Società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2022 (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste, Raiway, Saipem, Snam, Terna). Queste 11 Società rappresentano, da sole, il 75% del totale del fatturato e il 97% degli utili di tutte le partecipate statali prese in esame.

Pertanto, nei 12 mesi settembre 2022 – settembre 2023, il fatturato è passato da 243,4 miliardi di euro a 178,9; è quindi diminuito, in un anno, di 64,5 miliardi, con un -26,5%, ascrivibile ad Enel (-34%) ed Eni (-31%), per l’andamento dei prezzi dell’energia; all’opposto, Italgas (+26%), Saipem (+18,7%), Snam (+17%), Terna (+13%). L’utile mostra simile riduzione, da 22,7 miliardi di euro a 19,6 (-13,4%), con i migliori risultati per Saipem (+156%), Enel (+142%), Fincantieri (+60%), Raiway (+59%). Meno bene Leonardo (-54%), Eni (-34%), Enav (-6%). L’indebitamento è in calo, a sua volta, del 2,4%.


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