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Sui negoziati per il Patto di stabilità piomba la mina Mes

​Nel bel mezzo delle complicate negoziazioni sulla riforma delle regole fiscali arriva lo stop della Lega per una prima discussione in Parlamento sulla ratifica del Meccanismo, che Bruxelles esige dall’Italia. Ora i fronti europei per il governo sono due

Nonostante il pressing in Europa e un negoziato sulla riforma del Patto di stabilità che più difficile di così non poteva essere, si profila un nuovo rinvio sul Meccanismo europeo di stabilità. Pro-memoria alla mano, l’Italia è l’unico Paese in Europa a non aver ancora ratificato il Trattato che ratifica il Mes. Uno stallo che finora è stato gestito tutto sommato bene da Giorgia Meloni, ma che ora rischia di avvitarsi su se stesso, più di quanto non lo sia già. Il prossimo 14 dicembre era infatti in programma un primo passaggio in Parlamento, dal momento che l’esecutivo ha sempre demandato la ratifica a Camera e Senato.

Ma ecco il primo forfait, quello della Lega che a onor del vero è sempre stata contraria alla sottoscrizione del Meccanismo. “Il Patto di stabilità è lontano da essere concluso, e anzi vi do una notizia: penso proprio che il 14 dicembre non discuteremo del Mes”, ha annunciato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. “Il ministro Giorgetti ha fatto giustamente presente che è in calendario ma esistono provvedimenti che vengono prima. La posizione della Lega è nota, pensiamo sia uno strumento superato ma aspetteremo di capire le indicazioni del premier Meloni”.

Da qui è partita una girandola di prese di posizioni, anche se non cambia la sostanza dei fatti: sarà proprio il premier a dare quelle indicazioni finali sulla quale si dovrebbe poi orientare il voto in Parlamento. Ma c’è chi il Mes non lo respinge a priori e prova a smorzare il niet della Lega. “Aspettiamo prima il consiglio Ue. Il Mes”,  ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, “è un pezzo di ragionamento ampio, andrei per ordine, vediamo in questo consiglio Ue cosa si definisce: non può essere visto in modo autonomo. Il consiglio Ue deve affrontare le modifiche del bilancio europeo e dossier rilevantissimi. Abbiamo la trattativa sul Patto di stabilità, le cose vanno raccordate. Pensare che ci sia una discussione a parte che non tenga conto di queste due cose non ci convince”.

Attenzione però, perché nel governo c’è anche Forza Italia e qui la musica cambia. “Occorre una ratifica per rassicurare altri Paesi europei”, ha messo in chiaro Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha commentato: “Non sto seguendo direttamente la trattativa in Europa sulla riforma del Patto di stabilità, ma la posizione di Forza Italia è quella già espressa da Antonio Tajani, cioè il Mes può essere approvato se utile a ottenere la deroga al Patto di stabilità come l’Italia vuole. Previo un ulteriore passaggio del Parlamento in caso di reale utilizzo. La ratifica, quindi, può essere utile per rasserenare gli altri Paesi europei”.

“Comunque è improbabile l’uso del Mes: Io so che il ministro Giorgetti è molto attento alla tematica perché sa che la ratifica da parte del Parlamento può essere un contrappeso sulla trattativa per il Patto al fine di arrivare alla deroga e all’esclusione delle spese per il Pnrr e per gli aiuti all’Ucraina per la guerra e anche far slittare di altri due anni il parametro del 3% del rapporto deficit-Pil. Ricordo che se mai dovessimo utilizzare il Mes saremmo in default. Quindi cosa assolutamente improbabile”.


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