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Anche il Copasir ha un riflettore puntato sull’Africa

Mercoledì l’audizione di Caravelli, direttore dell’Aise. Un’occasione per fare il punto sui conflitti in corso ma anche per continuare il lavoro verso la relazione al parlamento dedicata al continente che il governo vuole coinvolgere tramite il Piano Mattei

Mercoledì pomeriggio il generale Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise), sarà ascoltato dal Copasir.

Sarà l’occasione per fare il punto su un contesto internazionale sempre più caldo con conseguenze chiare anche per l’Italia: l’aggressione russa dell’Ucraina sta per compiere due anni e, senza che si intraveda all’orizzonte un tavolo negoziale, l’unico possibile game-changer sembra poter essere rappresentato da un eventuale riduzione del sostegno militare dell’Occidente a Kyiv; l’attacco di Hamas nel Sud di Israele il 7 ottobre scorso ha riacceso la guerra di Gaza; gli attacchi degli Houthi, una milizia yemenita sostenuta dall’Iran, nel Mar Rosso stanno mettendo in crisi il commercio globale. Senza dimenticare sfide meno calde ma non per questo meno urgenti come le minacce all’ordine internazionale poste dalla Cina, che continua a rivendicare l’isola di Taiwan definita una provincia ribelle.

Sarà anche l’occasione per parlare di Africa. Come anticipato da Formiche.net a settembre, il Copasir, presieduto da Lorenzo Guerini (Partito democratico), sta lavorando a una relazione sull’Africa coinvolgendo governo, comparto intelligence, diplomazia, aziende e associazioni, ma anche (ed è una prima volta) centri studi. Recentemente sono stati ascoltati, tra gli altri, i vertici di Eni ed Emanuela Del Re, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel, ma anche Raffaele Langella e Letizia Pizzi, rispettivamente direttore generale e senior specialist Africa e Medio Oriente di Confindustria.

Ecco cosa scrivevamo a settembre su Formiche.net evidenziando le ragioni dell’attenzione del comitato verso l’Africa.

C’entra lo sviluppo demografico: secondo la Banca mondiale entro il 2075 l’Africa dominerà la popolazione globale in età lavorativa, coprendo un terzo del totale. C’entrano le materie prime fondamentali per la transizione green-tech e quindi per quella economica. C’entrano questioni di sicurezza: immigrazione ma anche rischi legati ai gruppi terroristici e jihadisti. C’entra il peso che il continente avrà a livello multilaterale, con i suoi 54 Paesi membri delle Nazioni Unite. E, collegato a tutte queste sfide e opportunità, c’entra il confronto tra modelli che rientra nella più ampia competizione tra superpotenze, Stati Uniti e Cina.

L’audizione di Caravelli si terrà a due giorni dall’odierno vertice convocato in Senato da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, per lavorare sul Piano Mattei. La relazione del Copasir dovrebbe arrivare in parlamento verso aprile. Prima, cioè, del 30 giugno, data entro la quale la cabina di regia del Piano Mattei deve trasmettere alle Camera una relazione sullo stato di attuazione del piano stesso.



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