Il presidente della Commissione europea saluta la grande finanza riunita in Svizzera, auspicando un veloce ingresso di Kyiv in Ue. E lanciando un appello affinché il popolo ucraino non venga abbandonato al suo destino
Tra meno di sei mesi Ursula von der Leyen non sarà più il presidente della Commissione europea. Dalle urne di giugno usciranno con buone probabilità nuovi assetti e nuovi equilibri. E l’arrivo a Davos della politica tedesca diventata capo del governo comunitario, al suo terzo appuntamento di fila con il Forum, è un po’ un primo assaggio di saluti (domani von der Leyen sarà a Forlì con il premier Giorgia Meloni) alla grande finanza.
Il canovaccio però, nonostante la natura ben chiara del Forum in svizzera, è stato tutto o quasi nel segno dell’Ucraina. Che può, anzi deve, fare il suo ingresso in Europa, senza compromessi. “Gli ucraini hanno bisogno di speranza, di sapere che, con la loro lotta, guadagneranno un futuro migliore per i loro figli. E questo futuro migliore dell’Ucraina si chiama Europa”, ha chiarito von der Leyen. “È con immensa gioia che il mese scorso abbiamo deciso di avviare i negoziati per l’Ucraina Adesione all’Ue. Questo sarà il risultato storico dell’Ucraina. E sarà l’Europa a rispondere all’appello della storia”.
Certo, a Bruxelles sanno benissimo che sui buoni propositi grava il peso di una guerra che sembra impossibile vincere. La Russia è ben lungi dall’alzare bandiera bianca e un negoziato appare oggi come una chimera. Ma tanto vale sperare. “La Russia non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi strategici e il suo è innanzitutto un fallimento militare”, ha rivendicato von der Leyen. La Russia ha perso “circa la metà delle sue capacità militari, ha ricordato. L’Ucraina ha cacciato la Russia dalla metà dei territori che aveva catturato, ha respinto la flotta russa del Mar Nero e ha riaperto un corridoio marittimo per consegnare il grano al mondo. E l’Ucraina ha mantenuto la sua libertà e indipendenza”.
Poi, un appello accorato affinché l’Occidente non abbandoni al suo destino Kyiv. E qui il riferimento è inevitabilmente agli aiuti militari. “L’Ucraina può prevalere in questa guerra, ma dobbiamo continuare a rafforzare la loro resistenza. Gli ucraini hanno bisogno di finanziamenti prevedibili per tutto il 2024 e oltre. Hanno bisogno di una fornitura di armi sufficiente e prolungata per difendere l’Ucraina e riconquistare il suo legittimo territorio. Hanno bisogno di capacità per scoraggiare futuri attacchi da parte della Russia. E hanno bisogno anche di speranza. Hanno bisogno di sapere che, con la loro lotta, guadagneranno un futuro migliore per i loro figli. E il futuro migliore dell’Ucraina si chiama Europa”.