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Italia hub europeo dell’energia. Il piano del governo spiegato da Pichetto Fratin

L’obiettivo del governo prende il nome di filiera, partendo dal presupposto che l’idrogeno deve soddisfare il requisito di riduzione delle emissioni di gas serra nel ciclo di vita del 73,4% rispetto a un combustibile fossile di riferimento. Intanto a Venezia sorgerà il primo progetto al mondo di distribuzione di idrogeno per nautica da diporto

L’obiettivo italiano alla voce energia del futuro è quello di diventare hub europeo, passaggio già contenuto nel Pnrr che assegna al settore ben 3,5 miliardi. Ma con il plus oggi rappresentato dall’accelerazione imposta dal governo per il tramite del decreto per la definizione degli incentivi tariffari per la produzione di idrogeno. Le rassicurazioni vengono dal ministro dell’energia Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui si apre una macroscopica occasione per l’Italia in questo settore. In primis il ministro ha ricordato che “la misura posta in consultazione ha come target un contingente di produzione di idrogeno rinnovabile al 2027 pari a 250.000 tonnellate annue e di 50.000 tonnellate di bioidrogeno”.

Più idrogeno: ma come?

Si tratta di un’agevolazione parificata al maggior costo connesso alla produzione di idrogeno rispetto ad un combustibile convenzionale con un valore massimo variabile tra i 3 ed i 5 euro/kg. Questo, secondo il ministro, è uno degli strumenti principali della Strategia nazionale dell’idrogeno per la cui definizione ha istituito al ministero un tavolo tecnico che “avrà il compito di individuare le linee di indirizzo sulla base del quadro regolatorio che si sta definendo a Bruxelles sulla governance e pianificazione infrastrutturale del settore idrogeno”.

In secondo luogo l’obiettivo del governo prende il nome di filiera, anche alla luce del Piano Mattei e della presidenza italiana del G7, partendo dal presupposto che l’idrogeno deve soddisfare il requisito di riduzione delle emissioni di gas serra nel ciclo di vita del 73,4% rispetto a un combustibile fossile di riferimento. “L’idrogeno è l’elemento più diffuso al mondo, ma è anche inodore e colorato e quindi la questione va trattata con molta cautela”, ha spiegato.

Italia pronta

Che l’Italia sia pronta ad affrontare a testa alta il dossier idrogeno lo rivela anche l’iniziativa avviata nel settore nautica da diporto, dove è nata la prima rete di stazioni di rifornimento a idrogeno verde. Il progetto è stato realizzato da NatPower H e vi hanno aderito già venticinque marine e porti italiani dove verranno realizzate le stazioni disegnate da Zaha Hadid Architects. Prima opera ultimata sarà a Venezia, nella marina di Santelena, nel prossimo luglio a testimoniare una vitalità oggettiva in un settore strategico, sia per la transizione in sé sia per l’intreccio con il Pnrr.

In Italia quindi si avrà il primo progetto al mondo di distribuzione di idrogeno per nautica da diporto, infrastruttura che soddisfa in questo modo la domanda di imbarcazioni sostenibili che si sta facendo sempre più crescente. A ciò va aggiunto il maxi corridoio di idrogeno tra il nord africa e il centro Europa, passando ovviamente dall’Italia: l’obiettivo della nuova infrastruttura sarà quello di connettere le due sponde del Mediterraneo e potrebbe coprire fino al 20% della produzione europea entro il 2030.

Qui Snam

Nel frattempo spicca il nuovo piano di Snam fino al 2027, con investimenti da quasi 12 miliardi di euro in transizione e sicurezza. L’obiettivo, ha spiegato il numero uno del gruppo Stefano Venier, è quello di corroborare “le infrastrutture di trasporto, stoccaggio e Gnl e i singoli business della transizione energetica, come il biometano e l’idrogeno”.

A questo sono destinati gli investimenti totali di Snam nel periodo 2023-2027 pari a 11,5 miliardi di euro, in aumento del 15% rispetto al piano precedente al 2026. Si tratta in concreto di portare l’investimento a soddisfare lo sviluppo di un’infrastruttura “in grado di gestire in modo sempre più flessibile una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese”, ha aggiunto l’amministratore delegato del colosso italiano.



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