L’intelligenza artificiale (AI) è una delle tecnologie che maggiormente rivoluzioneranno il futuro della pubblica amministrazione. Ma come sfruttarne il potenziale senza snaturare il rapporto tra cittadini e istituzioni? È la cruciale domanda alla quale risponde il volume “Intelligenza Artificiale & Pubblica Amministrazione” di Carmelo Cutuli (ISSRF Editore).
Attraverso chiari esempi pratici, l’autore delinea una visione di “PA aumentata”, in cui l’apporto dell’IA amplifica le capacità degli impiegati pubblici senza sostituirsi completamente a loro. Ad esempio, l’IA può automatizzare procedure amministrative ripetitive e meccaniche, come la gestione di multe e certificazioni, liberando risorse da dedicare all’assistenza diretta al pubblico.
Allo stesso tempo, le tecnologie di AI possono migliorare l’analisi dei dati a disposizione del settore pubblico, fornendo previsioni utili a ottimizzare decisioni e servizi. Grazie all’IA la PA può anche offrire portali e servizi digitali più efficienti e “intelligenti” per interagire con i cittadini.
Tuttavia, per sfruttare responsabilmente queste opportunità, l’introduzione dell’IA nella PA deve avvenire in modo strategico, ponderando benefici e rischi. Come sottolinea Cutuli, bisogna valutare con attenzione problematiche etiche e di tutela della privacy legate all’uso dei dati e degli algoritmi.
Il volume fornisce quindi preziosi spunti per integrare l’innovazione tecnologica nei processi amministrativi, costruendo una PA al passo coi tempi ma fedele alla propria missione: fornire servizi efficaci nell’interesse dei cittadini.
Il libro, impreziosito dalla prefazione di Cinzia Rossi, Docente di Antropologia Organizzativa presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Antonianum, e dalle conclusioni di Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, si rivolge a dirigenti e decisori pubblici con l’obiettivo di fornire una panoramica concreta sulle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale applicata alla Pubblica Amministrazione.
