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Mar Rosso, Kyiv, Gaza e Africa. L’impegno internazionale dell’Italia secondo Tajani

Contro gli Houthi presto una missione di difesa. In Ucraina non è il momento di affievolire il sostegno. I palestinesi? Non solo Hamas, proteggere i civili, pensando già al dopo. Il ministro degli Esteri, in audizione alle commissioni esteri riunite di Camera e Senato, puntualizza le linee guida del governo sui dossier più caldi

Una sorta di road map, sia per emergenze vicine come Gaza (fatta di progetti, dialoghi schemi di azione post-bellici) che per quadranti più distanti dall’Italia (Mar Rosso) ma che hanno un peso specifico strategico alla voce scambi e commerci, passando per il sostegno all’Ucraina, con un annuncio: il prossimo anno l’Italia ospiterà la conferenza sulla ricostruzione, con l’obiettivo di coinvolgere anche il settore privato e gli enti locali. Questi i temi affrontati dal ministro degli esteri, Antonio Tajani, in audizione dinanzi alle commissioni esteri riunite di Camera e Senato.

Qui Mar Rosso

La tesi è che la missione Ue è “vitale per commerci e stabilità delle nostre economie”, per cui il ministro chiede che sia decisa con urgenza, che sia accompagnata da dotazioni adeguate, in termini di personale e assetti, nella consapevolezza che il 40% delle esportazioni italiane passa lungo la rotta del Mar Rosso. Solo in questo modo, osserva, si potrà procedere alla costruzione di un passo importante per il futuro della Difesa europea, dal momento che “ne va della credibilità dell’Europa, anche come fornitore globale di sicurezza”.

Per questa ragione e su forte spinta italiana, francese e tedesca è stato concordato con Bruxelles di dare avvio il più rapidamente possibile all’operazione di sicurezza marittima dell’Unione europea nell’area, che abbia compiti difensivi, che estenda l’attuale missione “Agenor” attiva nello Stretto di Hormuz.

Qui Gaza

“Il prezzo che la popolazione di Gaza sta pagando è troppo alto. Dobbiamo proteggere i civili”. Questa la premessa di Tajani che al parigrado israeliano Katz ha ulteriormente sottolineato la forte aspettativa che Israele assicuri maggiore protezione alla popolazione civile, con al contempo i timori sulla possibile escalation regionale del conflitto: la Cisgiordania e il confine con il Libano rappresentano infatti due forti punti di crisi, al pari della condizione degli ostaggi israeliani, trattenuti da quasi quattro mesi e di cui continuiamo a chiedere il rilascio immediato e senza condizioni.

E osserva che la tregua sarebbe primo importante contributo per “abbassare la temperatura”, il tutto mentre a Ciampino sono atterrati i primi bambini feriti palestinesi che verranno curati negli ospedali italiani. L’attacco di Hamas ricorda l’aberrante malvagità dell’Olocausto, aggiungendo che Hamas non è il popolo palestinese, “e il popolo palestinese non può espiare gli orrori perpetrati da un gruppo terroristico”.

Diplomazia

A Bruxelles è stato discusso dello schema da attuare quando le armi lasceranno spazio alla diplomazia, al fine di rilanciare la soluzione di due popoli e due Stati. Un risultato a cui, secondo Tajani, bisogna giungere per tappe: in primis avviando un dialogo, in seguito dando corpo ad una conferenza della pace, passando per l’elaborazione di un piano della pace e la presentazione del piano alle parti in conflitto. “È una pista di lavoro ambiziosa e che richiederà un lungo percorso preparatorio”. In questo senso sarà utile il sostegno dei Paesi arabi per un cessate il fuoco, in particolare di Egitto e Qatar. “Qualcuno deve parlare con i terroristi e questi Paesi lo stanno facendo”. E la condanna da parte del presidente Abbas delle azioni di Hamas è “un punto importante”.

Qui Kyiv

Non è il momento di affievolire il sostegno a Kyiv, anzi esso va rilanciato tramite l’impegno per l’adozione di un pacchetto di aiuti continentali da 50 miliardi di euro che verrà chiesto al Consiglio europeo straordinario di giovedì prossimo. “Ho confermato il sostegno per la pace in dieci punti” e la necessità di “includere e mantenere attivi i partner globali”. Per cui Roma è pronta a sostenere l’adozione del quadro negoziale per l’adesione dell’Ucraina all’Ue non appena sarà completata l’attuazione delle priorità indicate dall’Unione.

Il 2025, annuncia, l’Italia ospiterà conferenza sulla ricostruzione, con l’obiettivo di coinvolgere anche il settore privato e gli enti locali.

Qui Mediterraneo

L’Italia? Ha un ruolo propulsore in un’area vitale come Mediterraneo. All’indomani del vertice Italia-Africa Tajani fa anche un punto analitico sui risultati ottenuti nel corso del meeting, mettendo l’accento sul fatto che l’ampia partecipazione di capi di governo e di Stato è la “prova evidente del ruolo propulsore che l’Italia sta svolgendo in un’area per noi vitale”.

Sicurezza, stabilità e crescita sono stati i temi affrontati, accanto all’avvio di una riflessione congiunta sulla base di progetti pilota nei settori strategici. “Un’iniziativa da inserire in una strategia europea, cioè in un più vasto Piano Marshall per l’Africa”.


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