Giorgia Meloni nel suo messaggio per la Giornata della memoria, ribadendo la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali, toglie il macro tema del passato dal tavolo. Ma adesso starà alle opposizioni intervenire nel merito delle sue politiche e non più su un trascorso che era già stato superato dalla svolta di Fiuggi
“…Un’istituzione che si occuperà di tramandare la memoria della Shoah e che siamo certi darà un contributo determinante affinché la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali del 1938 non cadano nell’oblio”.
Chi invocava da tempo una presa di posizione diretta del presidente del Consiglio su leggi razziali e nazifascismo oggi può mettersi finalmente l’anima in pace. Giorgia Meloni lo ha detto a chiare lettere nel suo messaggio in occasione della Giornata della memoria, nelle stesse ore in cui Liliana Segre, ricevendo la laurea honoris causa dall’università Statale di Milano, veniva contestata con uno striscione ignobile (“basta con l’olocausto sionista contro il popolo palestinese”).
Per cui, dopo aver ascoltato le parole del premier, i suoi oppositori possono tornare a rivolgere critiche politiche e non più idoelogiche, visto che le parole di oggi spazzano tutti i dubbi (ma davvero c’erano ancora?) di sorta.
Il difficile però viene ora. Perché la contrapposizione politica adesso dovrà giocoforza farsi pragmatica: ovvero nessuno più potrà agitare lo spettro della destra brutta e cattiva, della destra che non chiude col passato, della destra che è ambigua.
Già Fiuggi aveva segnato uno spartiacque decisivo in questo senso e quando qualcuno, all’indomani della vittoria elettorale del 2022 di Giorgia Meloni, aveva nuovamente tirato in ballo vecchie storie era rimasto senza argomenti. A partire dall’appoggio immediato e costante di Fdi all’Ucraina (a differenza di altri).
Per cui oggi le opposizioni hanno ufficialmente un argomento di meno da agitare contro il premier.
Per cui ancora una volta si può e si deve voltare pagina, nel rispetto di idee e valori.
Per cui Giorgia Meloni ribadendo la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali, toglie il macro tema del passato dal tavolo.
Ma adesso starà alle opposizioni intervenire nel merito delle sue politiche, provare a proporre un’alternativa, smontare nel merito le riforme. E non più ripetere la vulgata su un trascorso che era già stato superato dalla svolta di An. Ci riusciranno?