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Dopo il Niger, la Repubblica Centrafricana. Le mosse di Putin in Africa

La diplomazia russa ha avviato colloqui con Bangui per la creazione di una base militare nel Paese. Intanto, i militari di Mosca si sono insediati ufficialmente a Niamey consolidando l’influenza regionale

La Russia e la Repubblica Centrafricana hanno avviato colloqui per la creazione di una base militare russa nel Paese. Lo ha detto nei giorni scorsi Alexander Bikantov, ambasciatore russo a Bangui, aggiungendo che attualmente i ministeri della Difesa dei due Paesi stanno selezionando il luogo in cui verrà realizzata la base.

Secondo quanto aveva riferito martedì l’agenzia Africa Initiative, sostenuta dal Cremlino, Fidel Ngouandika, consigliere presidenziale della Repubblica Centrafricana, vuole che Mosca costruisca una base militare nel Paese e il governo ha “già fornito un sito a Beringo, a 80 chilometri da Bangui, dove c’è un aeroporto internazionale”. Non sono ancora note, precisa il centro studi americano Institute for the Study of War, le dimensioni del potenziale contingente russo nel Paese, né la data del suo arrivo. Il sito di Beringo può ospitare fino a 10.000 persone.

“La situazione della sicurezza nel Paese sta lentamente migliorando”, ha dichiarato l’ambasciatore Bikantov in un’intervista all’agenzia russa Tass. “Soprattutto grazie alla capacità dell’esercito governativo della Repubblica centrafricana, che riceve l’assistenza consultiva degli istruttori russi, di rispondere prontamente alle minacce e di eliminarle con successo”, ha proseguito il diplomatico, aggiungendo che le sfide per la sicurezza rimangono ancora aperte.

Intanto, anche i militari russi si sono insediati ufficialmente in Niger, allargando l’influenza di Mosca nell’intero Sahel. La giunta militare del Niger, guidata dal generale Abdourahamane Tiani, ha preso il potere nel luglio scorso dopo aver spodestato il presidente Mohamed Bazoum con un colpo di Stato. Da allora i militari al potere a Niamey hanno cacciato le truppe francesi e rotto gli accordi di sicurezza con l’Unione europea, facendo temere agli ex alleati occidentali che il Paese possa diventare un nuovo punto d’appoggio per la Russia nella regione. Nei giorni scorsi Russia e Niger hanno concordato di rafforzare la cooperazione militare. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo in una nota diffusa al termine dell’incontro a Mosca tra Junus-Bek Jevkurov e Alexander Fomin, viceministri della Difesa russi, e Salifu Modi, ministro della Difesa del Niger. “Le parti hanno sottolineato l’importanza dello sviluppo delle relazioni russo-nigerine nel settore della difesa e hanno concordato di intensificare le azioni congiunte per stabilizzare la situazione nella regione”, ha affermato il ministero russo, aggiungendo che intende continuare il dialogo su “aumento della prontezza al combattimento” dell’esercito del Niger.

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