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Ricostruzione dell’Ucraina. L’idea di Biden per usare gli asset russi

Mentre l’Europa cerca ancora la strada per monetizzare gli asset confiscati alla Banca centrale russa, negli Stati Uniti il presidente appoggia una legge che prevede la possibilità di liquidare parte dei beni. Intanto al Congresso sugli aiuti militari è ancora stallo

Sulla monetizzazione degli asset sequestrati alla Banca centrale russa, su per giù 300 miliardi di dollari, arriva il supporto degli Stati Uniti, a pochi giorni dall’accorato appello del leader ucraino Volodomyr Zelensky al G7, per una seria riflessione su come trasformare i beni confiscati a Mosca in risorse per la ricostruzione dell’Ucraina. Piccolo passo indietro.

Pochi giorni prima di Natale, come raccontato da Formiche.net, l’Europa ha tentato un nuovo colpo di mano, provando a battere altre strade per arrivare alla liquidazione degli asset. L’idea sarebbe quella di applicare una sorta di prelievo fiscale sui beni e questo nonostante le remore di molti economisti ed esperti, come Michael Pettis, per i quali fare cassa con i beni russi non solo è difficile, ma anche controproducente. Ma ad oggi gli asset messi sotto chiave e strappati al Cremlino sono sì congelati ma lungi dall’essere messi a reddito.

Alla Casa Bianca debbono aver intuito lo stallo e tentato di dare una spallata, specialmente ora che gli aiuti per l’Ucraina, riservati però al fronte militare, sono stati bloccati dai repubblicani al Congresso. Tanto vale, se si deve andare in soccorso a Kyiv, provare a raggranellare qualche miliardo dai beni confiscati alla Russia, ma solo per la ricostruzione del Paese, che secondo le stime della Banca mondiale potrebbe costare fino a 400 miliardi di dollari e non per finanziarne lo sforzo militare.

Come ha scritto Bloomberg, l’amministrazione del presidente Joe Biden avrebbe deciso di appoggiare una legge che le consentirebbe di confiscare da parte americana, una quota dei 300 miliardi di dollari di beni russi congelati per contribuire a pagare la ricostruzione dell’Ucraina. “Il disegno di legge fornirebbe l’autorità necessaria al ramo esecutivo per confiscare i beni sovrani russi a beneficio dell’Ucraina”, ha dichiarato il Consiglio di sicurezza nazionale in una nota.

C’è, ovviamente, anche un risvolto politico nella mossa di Biden. Il suo sostegno sui fondi congelati a Mosca arriva infatti proprio mentre i repubblicani al Congresso hanno bloccato più di 60 miliardi di dollari di finanziamenti militari per l’Ucraina, in parte per il timore che Washington si stia accollando un onere finanziario eccessivo. In queste ore il portavoce del Consiglio di sicurezza americano, John Kirby, ha chiarito come l’assistenza Usa all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia si è arrestata. Tutto questo mentre a Washington proseguono i negoziati tra dem e repubblicani per approvare nuovo pacchetto di aiuti. Una decisione che potrebbe essere legata a nuove misure di sicurezza al confine col Messico contro la crisi migratoria.



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