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Come cresce l’asse Meloni-von der Leyen (con vista Africa)

“L’Italia è sulla buona strada nell’attuazione del Pnrr: la Commissione ha dato la quarta rata alla fine di dicembre. Questo significa che già meta dei fondi è stata erogata. Penso che sia una grande notizia”, ha spiegato la presidente della Commissione Europea da Forlì, che tra dieci giorni tornerà a Roma per il vertice Italia-Africa

Sono due le parole chiave scelte da Giorgia Meloni per raccontare la visita a Forlì della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: serietà e concretezza. Declinate sia riguardo alle risorse da assegnare alle aree alluvionate, all’interno della revisione del pnrr, sia all’immagine stessa di una Ue che si mostra unita sulle emergenze di ieri (Ucraina) e di oggi (Gaza). Lo ha ribadito il presidente del Consiglio, mettendo anche l’accento sulla solidarietà europea che si ritrova nella presenza in Emilia Romagna per la seconda volta in otto mesi del numero uno della commissione.

Qui Forlì

Il tema del sostegno agli alluvionati è sia centrale rispetto alla visita di von der Leyen, sia propedeutico rispetto alle sfide future e alla postura che Bruxelles, con il supporto degli stati membri, dovrà avere sui dossier maggiormente significativi. Quando il premier evidenzia che i risultati sono stati costruiti “insieme”, punta a dare seguito a quell’impegno preso all’indomani del nubifragio, che si affianca al risultato rivendicato dal governo: essere riuscito a ottenere la revisione del Pnrr, pensato ieri quando le esigenze non erano quelle odierne, non solo è stato possibile farlo quando tutti dicevano il contrario, ma è stato doveroso riequilibrarlo dinanzi ad un quadro mutato. Questa la tesi che Giorgia Meloni sostiene.

Ok da Bruxelles

Si tratta, nello specifico, di una revisione che libera 21 miliardi di euro, di cui 1,2 sono concentrati sulle zone alluvionate, sommandosi ai fondi del governo, risorse che “consentiranno di portare avanti azione di ricostruzione e di prevenzione rispetto ad ulteriori eventi di questa natura”, ha sottolineato, dopo aver ricordato il lavoro tanto prezioso quanto sotterraneo del ministro Raffaele Fitto. Inserire l’elemento della prevenzione è secondo Meloni un jolly rispetto al passato, dal momento che si utilizzano quei fondi non solo per una emergenza corrente, ma per provare a prevenirne di altre, così come mai si era fatto.

Passaggio su cui c’è il pollice alzato di Bruxelles. “L’Italia è sulla buona strada nell’attuazione del Pnrr: la Commissione ha sborsato la quarta rata alla fine di dicembre. Questo significa che già meta dei fondi è stata erogata. Penso che sia una grande notizia”, ha spiegato la presidente della Commissione Europea, che si è detta toccata nel tornare in queste aree. “Non dimenticherò mai le devastazioni che hanno toccato queste terre. Ricordo queste enormi masse di fango ovunque, le rovine delle case distrutte. Ma ricordo anche la straordinaria solidarietà che si è diffusa tra le persone, l’aiuto reciproco, le persone che cucinavano le une per le altre. Mi è stata persino consegnata una piadina, di cui ricordo ancora il profumo”.

Verso il vertice Italia-Africa

In secondo luogo il premier ha messo in luce un altro elemento, ovvero quello dell’approccio europeo ai problemi contingenti. E von der Leyen ha capito prima di altri l’urgenza di un intervento strutturale alla voce migranti, ha ribadito il premier, dopo aver svolto il bilaterale in cui sono stati affrontati diversi temi, “a partire da quelli del prossimo Consiglio europeo”. Il riferimento è al bilancio Ue, alla necessità di garantire le risorse all’Ucraina, all’immigrazione e ovviamente al piano Mattei.“È necessario con i paesi africani da cui arrivano i migranti costruire un approccio nuovo, non predatorio”. A tal proposito il numero uno della Commissione tornerà in Italia a fine mese, per partecipare al vertice Italia-Africa che vedrà la presenza di diversi capi di stato e di governo africani e in cui verrà presentato il Piano Mattei.

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