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Più sicurezza nel Mediterraneo con il via libera Usa ai caccia per Turchia e Grecia

Dal Dipartimento di Stato americano semaforo verde per gli F-16 ad Ankara e per gli F-35 ad Atene, strumento geopolitico per allargare la sfera di difesa e sicurezza in un’area attraversata da vecchie e nuove tensioni. Intanto a Istanbul due killer sparano nella chiesa cattolica

L’approvazione turca all’adesione della Svezia alla Nato ha sbloccato due partite che erano, evidentemente, interconnesse: la vendita degli F-16 ad Ankara e degli F-35 ad Atene. Due questioni dibattute per lungo tempo, sia dai diretti interessati che dalle diverse sensibilità in seno al Congresso americano. Ma da un lato la normalizzazione delle relazioni ellino-turche e, dall’altro, l’esigenza di potenziare l’aeronautica di due players riconosciuti come rilevanti nell’intera regione hanno risolto l’intricato puzzle. Nel mentre Istanbul torna a tremare, con l’attacco di un gruppo di uomini in una chiesa cattolica.

Dipartimento di Stato

Le avvisaglie c’erano già state in occasione delle recenti (e in verità anche meno recenti) conversazioni tra il segretario di stato Anthony Blinken e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan: l’amministrazione Biden aveva deciso per il sì alla richiesta turca di caccia F16 e dei kit di modernizzazione per quelli già in uso all’aeronautica sul Bosforo. Si tratta nello specifico di 40 nuovi aerei F-16 Block 70 e di 79 kit di modernizzazione.

Ma Washington aveva, al contempo, spiegato che al primo posto dell’agenda Usa per il Mediterraneo, accanto al pur legittimo riarmo di un paese chiave come la Turchia, c’era anche l’esigenza geopolitica di una postura maggiormente responsabile e in linea con le policies della Nato. Da qui è nato l’accordo con la Grecia, sotto gli auspici degli Stati Uniti, per una ripresa graduale ma costante delle relazioni diplomatiche di buon vicinato, che porterà ad una normalizzazione della partnership dopo anni di tensioni. In precedenza Ankara aveva anche provato a rivolgersi ad altri Paesi per soddisfare la propria esigenza, ma senza risultati.

Più sicurezza o più tensioni?

La mossa intende spegnere le voci che volevano elevato al cubo il rischio di tensioni tra i vicini ellenici, dal momento che è stato lo stesso Blinken a favorire la riappacificazione tra il premier greco Kyriakos Mitsotakis ed il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che dopo anni di dura contrapposizione hanno dato vita pochi mesi fa ad una nuova stagione di dialogo.

Inoltre secondo l’Agenzia per la Cooperazione per la Sicurezza la proposta di vendita “sosterrà gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti migliorando le capacità aeree e l’interoperabilità di un alleato dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico che è una forza per la stabilità politica ed economica in Europa”, aggiungendo che non altererà l’equilibrio militare di base nella regione.

Qui Istanbul

A far tornare la paura in Turchia ci ha pensato l’attacco armato avvenuto questa mattina nella chiesa cattolica di Santa Maria a Buyukdere, sulla sponda europea del Bosforo. Un uomo è morto dopo un blitz condotto da due uomini armati e incappucciati che sono entrati nella chiesa durante la funzione domenicale, aprendo il fuoco. Si tratterebbe, secondo le prime informazioni, di un apparente tentativo di omicidio, per questa ragione il ministero degli interni ha avviato subito un’indagine, con la caccia all’uomo per individuare i due killer che si erano avvicinati come due fedeli, con le mani in tasca, mentre in chiesa si trovavano circa 45 persone.

Le reazioni

Immediata la condanna del gesto da parte del governo italiano. Profondo cordoglio e ferma condanna per ignobile atto è stata espressa dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Di “vile attacco” ha parlato il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha manifestato “solidarietà alla Turchia, alla famiglia della vittima e di tutto il popolo turco”.

Ha messo l’accento sulla sicurezza dei cristiani, invece, il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, secondo cui l’attacco di Istanbul pone una questione che investe l’Italia e l’Unione Europea: “La vita di queste persone è messa quotidianamente a repentaglio dalle persecuzioni fi estremisti criminali e terroristi ed è ora che la questione venga affrontata anche dall’Unione Europea e diventi una vera priorità”. Fermare la violenza è l’auspicio del deputato di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante che si aspetta una condanna unanime da parte della comunità internazionale.

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