Conversazione con l’analista dell’Istituto Europeo di Nizza: “L’Azerbaigian è importante per l’Europa da anni. Anche prima della guerra in Ucraina ha funzionato come una fonte affidabile di importazioni di gas. È riuscita a vincere nella lotta contro l’Armenia per il Nagorno-Karabagh, ha ottimi rapporti con la Russia e legami cordiali con la Turchia”
Con il 92% dei voti il presidente uscente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha ottenuto il quinto mandato consecutivo alla guida del Paese. Un’era politica precisa, che coincide con gli interessi e le relazioni internazionali di Baku. Tra le altre cose l’Azerbaigian è pronto a mantenere il suo impegno di raddoppiare le esportazioni di gas verso l’Europa entro il 2027, come confermato dal presidente durante la cerimonia di inaugurazione del gasdotto di interconnessione Bulgaria-Serbia a Niš, in Serbia, lo scorso dicembre. Con la traiettoria attuale, Baku mira raggiungere i 20 miliardi di metri cubi di esportazioni di gas all’anno entro il 2027, un balzo significativo rispetto agli oltre 8 miliardi di metri cubi esportati nel 2021.
Baku fonte affidabile
La vittoria schiacciante di Aliyev alle ultime elezioni conferma la stabilità in un quadrante strategico come l’Azerbaigian: quale il ruolo che il Paese sta recitando a cavallo tra Asia ed Europa? Secondo George Tzogopoulos lecturer presso l’Istituto Europeo di Nizza Cife, Fellow presso il Begin Sadat Center for Strategic Studies in Israele e presso la Hellenic Foundation for European and Foreign Policy in Grecia sentito da Formiche.net, l’Azerbaigian è importante per l’Europa da anni. “Anche prima della guerra in Ucraina ha funzionato come una fonte affidabile di importazioni di gas. Naturalmente non dovremmo essere assoluti nelle relazioni internazionali. L’Azerbaigian intrattiene ottimi rapporti con la Russia e questo deve essere tenuto in considerazione”.
Ue e Azerbaigian
Gas ed energia sono i due principali fattori azeri, ma vi sono anche molte opportunità commerciali. Come l’Europa può dialogare di più con Baku e come Baku può influire su partite internazionali come la guerra in Ucraina e le relazioni con l’intero Caucaso? “L’Azerbaigian – spiega – fa i suoi calcoli negli affari regionali. È riuscita a vincere nella lotta contro l’Armenia per il Nagorno-Karabagh, ha ottimi rapporti con la Russia e legami cordiali con la Turchia. Inoltre le relazioni con l’Iran meritano un’attenzione speciale e dobbiamo monitorare da vicino la loro evoluzione dopo la recente guerra del Nagorno-Karabagh. L’importanza regionale dell’Azerbaijan è elevata, ma non vedo come i suoi interessi geopolitici andranno in linea con le politiche europee, soprattutto in Ucraina”.
Energia
Si parla sempre più spesso del raddoppio del Tap e meno spesso dell’Eastmed: il gasdotto tra Israele e Italia è ormai tramontato? Secondo l’analista ellenico esiste già un collegamento del gas tra l’Azerbaigian e l’Europa attraverso Turkiye. “Quindi in questo caso la collaborazione sul gas è tangibile, non teorica. Nel caso del Mediterraneo orientale, la potenziale costruzione del gasdotto East Med è complicata. Dobbiamo ricordare che l’Italia non ha firmato il MoU del gennaio 2020 con Grecia e Cipro. Il gas naturale proveniente dal Mediterraneo orientale può ancora raggiungere l’Europa attraverso gli impianti di GNL in Egitto. Il gasdotto East Med costerà molto, mentre oggi maggiore attenzione viene posta sulle reti elettriche”.