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Dalla Via della Seta al Quad, Terzi traccia la nuova strategia italiana

Nell’intervento del senatore Giulio Terzi di Sant’Agata al Raisina Dialogue, l’importante conferenza indiana sulla politica internazionale, si delineano gli interessi dell’Italia nel grande dossier delle interconnessioni tra Mediterraneo allargato e Indo Pacifico. Connettività, sicurezza e visioni comuni

Dall’impegno italiano lungo le rotte indo-mediterranee martellate dalle armi iraniane degli Houthi, all’impegno italiano nell’Indo Pacifico che passa anche dal passaggio di consegne Meloni-Kishida alla guida del G7, fino alle rinnovate relazioni con l’India: il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della Commissione Politiche europee ed ex ministro degli Esteri, descrive il quadro ampio della politica estera italiana, invitato nella capitale indiana per il ruolo alla camera alta italiana nonché come presiedente del Gruppo di amicizia parlamentare Italia-India. La cornice è quella del Raisina Dialogue, la grande conferenza sulla politica internazionale organizzata a New Delhi, dove Terzi ha avuto anche un incontro riservato con l’ospite dell’evento, il ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar, una serie di iniziative laterali e particolare attenzione da parte dei media locali — segno anche di un’attenzione riservata all’Italia.

“È chiaro che la comunità euro-atlantica si aspetta di interagire sempre di più con la dimensione indo-pacifica e di esserne percepita come parte integrante, soprattutto quando si tratta di coalizioni di sicurezza, crescita economica, scienza e tecnologia, Stato di diritto e diritti umani”, spiega Terzi intervenuto anche durante il panel “The Europe Files” del Raisina e toccando alcuni dei temi che hanno caratterizzato tutti l’evento indiano: le interconnessioni tra MedAtlantic e IndoMed, tra le regioni del Mediterraneo e degli oceani Indiano, Pacifico e Atlantico.

Iniziative specifiche che già coinvolgono alcuni membri europei e la Nato sono chiari esempi di certi impegni. Tra questi, l’istituzione di un gruppo di lavoro intraparlamentare sul Quad negli Stati Uniti, che per Terzi dimostra come l’integrazione della dimensione della sicurezza tra la regione euro-atlantica e quella indo-pacifica è un dato di fatto. Una volontà concreta espressa anche nella ministeriale del G7 organizzata durante l’altra grande conferenza di questa settimana, quella sulla sicurezza di Monaco di Baviera.

Congiunzioni che intersecano settori articolati, dal commercio all’energia, dagli scambi culturali alla connettività infrastrutturale (fisica e digitale): settori dove il controllo geopolitico, politico internazionale e securitario, sta crescendo. “Il mercato globale sta cambiando radicalmente. Oltre alle esigenze di salvaguardia della libertà di commercio, è sempre più vitale garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, attraverso le rotte e i corridoi marittimi”, spiega Terzi, aggiungendo che “è in questo contesto che l’Italia si è ritirata dall’iniziativa cinese della Via della Seta e dal MoU firmato da un precedente governo italiano. Questa decisione è stata presa per rispettare pienamente le politiche commerciali dell’Ue e gli impegni assunti con il mercato unico”.

Ricordando la recente Conferenza Italia-Africa, durante la quale è stato presentato l’approccio che il Paese intende prioritarie verso il continente usando come ponte il Piano Mattei, il senatore ricorda che “l’Italia sta compiendo notevoli sforzi per contribuire alla ridefinizione delle politiche europee in aree critiche. Non solo per quanto riguarda la crescita economica, ma anche la dimensione cibernetica, l’intelligenza artificiale e la migrazione attraverso approcci concreti e realistici”.

Il tema della difesa e della sicurezza, per anni forse trascurato, è tornato al centro del dibattito e delle agende politiche, fa notare l’ex ministro italiano delineando come parte dell’apprezzamento internazionale al governo Meloni (che Terzi sostiene) derivi anche dalla rassicurazione data dall’Italia sul sostegno all’Ucraina. Rassicurazione che nelle prossime ore potrebbe prendere maggiore concretezza con la prima riunione tra leader del G7 che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dovrebbe presiedere da Kyiv. Una posizione solida quella italiana, che collima con impegni arrivati anche dal bacino indo-pacifico, come testimoniano i nuovi aiuti all’Ucraina varati da Tokyo nei giorni scorsi, per esempio.

Sollecitato con una domanda sulle questioni comuni che riguardano l’Ue, oltre al tema securitario e politico dell’immigrazione, Terzi ha citato il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa (Imec) che fa da simbolo delle interconnessioni in corso nell’Indo Mediterraneo, le quali seguono anche la necessità di costruire nuove catene del valore e di approvvigionamento. L’Italia è parte del progetto, lanciato dal vertice G20 di New Delhi lo scorso settembre, che è a sua volta uno dei grandi punti di contatto Roma-India. “La partnership strategica tra Italia e India firmata dai primi ministri Narendra Modi e Meloni lo scorso marzo è da considerarsi un vero e proprio punto di svolta sia per le nostre relazioni bilaterali che per le relazioni strategiche con l’India”, sottolinea Terzi.

Non a caso, Imec e le sue opportunità saranno al centro del “The India Forum” che si terrà a Roma il prossimo giugno, dove la connettività internazionale sarà tra i grandi temi anche del G7 a guida italiana.

”Ma mi piace pensare che tra Italia e India non ci sarà solo una vicinanza in termini economici, ma anche in termini sociali e culturali”, dice Terzi elevando il livello del ragionamento e ricordando l’ispirazione indiana che ha mosso capolavori del design come la lampada ‘Ashoka’ di Ettore Sottsass, creazione “omaggio ad Ashoka il Grande che, come noto, è un esempio di non violenza, di diritti e doveri reciproci e di pace. Ashoka ha lasciato anche un dono importante, un regalo e un messaggio: l’Ashoka Chakra, oggi ben visibile al centro della bandiera dell’India. Ettore Sottsass sembra aver saputo cogliere alcune radici profonde della cultura indiana. Per questo motivo, credo che la sua esperienza rappresenti un armonico scambio culturale: un’ispirazione per tutti noi”.

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