Con il vertice italo-romeno, Giorgia Meloni continua la sua strategia inclusiva in un settore determinante come quello delle politiche italiane ed europee
Il terzo vertice italoromeno in programma a Roma racconta due intenzioni: quella di rafforzare le relazioni fra i due Paesi e la possibilità di intrecciare gli scambi bilaterali con il macro dossier della geopolitica balcanica, con particolare attenzione all’allargamento e al ruolo di Bucarest nella nuova mappa “post” guerra ucraina. Il fianco orientale e la stabilizzazione dei Balcani occidentali, infatti, sono al centro dell’impegno del governo Meloni sin dal suo insediamento e il rapporto tra i due Paesi punta ad un sensibile miglioramento.
Relazioni politiche
Sono più di un milione i cittadini romeni presenti in Italia, che fanno di quella romena la maggiore comunità straniera residente nel nostro paese. Roma 2024 è il terzo appuntamento dopo quello italiano del 2008 e quello di Bucarest del 2011: i due primi ministri Giorgia Meloni e Marcel Ciolacu saranno accompagnati in plenaria dai ministri di Esteri, Interni, Difesa, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Sicurezza Energetica, Infrastrutture e Trasporti che provvederanno ala firma di una Dichiarazione Congiunta, che amplia la portata della collaborazione in molteplici settori di comune interesse. Prologo della giornata, sarà il Business Forum alla Farnesina, con la partecipazione di oltre duecento imprese italiane e romene.
Business forum
Il Business forum si terrà presso il ministero degli Affari Esteri alla presenza del ministro Antonio Tajani, e dalla ministra degli Affari Esteri di Romania, Luminiţa Odobescu. Seguiranno gli interventi di enti ed istituzioni dei due Paesi a supporto dell’internazionalizzazione dei rispettivi sistemi economici e testimonianze di aziende italiane e romene incentrati su quattro settori: energia; agroindustria; ICT/digitalizzazione e infrastrutture/filiera metalmeccanica. Sarà dunque l’occasione per rilanciare i legami tra Italia e Romania 13 anni dopo l’incontro tra Emil Boc e Silvio Berlusconi a Bucarest.
I numeri
L’interscambio commerciale registrato nel 2022 mostra un incremento del 20,8% rispetto all’anno precedente, numeri che dimostrano come l’Italia sia partner fortemente apprezzato (è il secondo fornitore della Romania e il primo investitore per numero di imprese registrate, pari al 21% del totale delle imprese straniere). Un dato che corrisponde a 130mila posti di lavoro creati in settori significativi come energia, acciaio, infrastrutture, agroalimentare, servizi bancari e sanità.
Una delle presenze più rilevanti è quella di Ansaldo che sta prendendo parte all’ampliamento della centrale di Cernavoda: Ansaldo Nucleare, Candu Energy e Korea Hydro & Nuclear Power Co., hanno stretto un accordo per il retubing e il refurbishment dell’unità 1 della centrale nucleare di Cernavoda. Nello specifico si tratta di due unità CANDU-6 (700 MW) ad alte prestazioni, ciascuna di una durata prevista di 30 anni.
Inoltre va citata l’azione di Saipem vincitrice della gara per la perforazione offshore del giacimento Neptun Deep nel Mar Nero, principale progetto di sfruttamento di gas naturale del valore di 1,4 miliardi di euro. La produzione partirà nel 2027.
Dossier Balcani
È di tutta evidenza che, a maggior ragione all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, la Romania ha assunto un ruolo significativo all’interno del costone balcanico reso ancora più delicato dal doppio tema della penetrazione in loco di big player esterni e della cintura di sicurezza garantita dalla Nato. Bucarest è un punto di riferimento europeo e rappresenta ormai zona di massimo interesse per le strategie di Bruxelles. È sufficiente ricordare che il confine terrestre tra Romania e Ucraina, lungo 650 chilometri, è stato oggetto di attacchi russi a pochissima distanza dal confine.
Per questa ragione dallo scorso settembre il ministero della Difesa rumeno ha imposto restrizioni di volo nella regione di Dobrogea. Dal dicembre 2021 l’Aeronautica Militare è schierata in Romania per rafforzare la deterrenza dei confini est dell’Alleanza Atlantica, al momento sono presenti anche i caccia Eurofighter Typhoon italiani nella base aerea di Mihail Kogalniceanu a Costanza.