Skip to main content

Due anni di guerra a Kyiv, c’è la medaglia celebrativa della Zecca

Realizzata da Poste e Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, l’iniziativa sottolinea la vicinanza del governo italiano alla causa ucraina anche da un punto di vista celebrativo, oltre che politico. Saranno in vendita da sabato 24 febbraio, giorno in cui cade l’anniversario, con l’obiettivo di raggiungere il mezzo milione di euro, pari a 7800 pezzi

Celebrare i due anni di resistenza ucraina per piantare un seme, sociale, culturale e politico e riconoscere a questa cittadinanza di aver resistito senza mai cercare pietà. Questo il messaggio, forte e condiviso, che il governo italiano ha voluto lanciare nella direzione di Kyiv con una medaglia celebrativa per i due anni della guerra.

Oltre ai vertici di Poste e Zecca dello Stato, rispettivamente la presidente Silvia Rovere e il presidente Paolo Perrone, è stata la presenza del sottosegretario di Stato Giovanbattista Fazzolari a dare la cifra dell’impegno dell’esecutivo, assieme al direttore generale di “Unbroken” Svirchuk e al presidente della Federazione calcio dell’Ucraina Shevchenko, che ha inviato un video messaggio.

L’iniziativa

“Avevamo in animo un’iniziativa che facesse da modello – ha osservato Perrone – per cui abbiamo immaginato un piccolo gesto ma dall’alto valore simbolico: in occasione del biennio di invasione e sofferenze abbiamo voluto dare un messaggio anche alle nostre coscienze. Era questo il momento di riaffermare la vicinanza italiana al popolo ucraino, anche con l’aiuto di quegli studenti che hanno vinto il concorso di idee per dare una forma alla medaglia celebrativa”.

Per cui l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato una medaglia in bronzo che celebra “due anni di resistenza ucraina”, coniata dalla Zecca dello Stato su progetto degli studenti della scuola dell’Arte della Medaglia, con sede a Roma. Per ogni medaglia venduta verranno devoluti 65 euro al centro di riabilitazione Unbroken Kids, presso l’ospedale St. Nicholas di Leopoli, dedicato alla cura fisica e psicologica dei bambini che hanno subito traumi di guerra.

L’iniziativa è sostenuta da Poste Italiane, che metterà a disposizione i propri punti vendita e realizzerà una campagna di comunicazione dedicata. Saranno in vendita da sabato 24 febbraio, giorno in cui cade l’anniversario, con l’obiettivo di raggiungere il mezzo milione di euro, pari a 7800 pezzi.

Premiati

Nell’occasione sono stati premiati gli inviati di guerra Fausto Biloslavo de Il Giornale, Gabriella Simoni del tg5 ed Elena Testi de La7, mentre in collegamento Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera dal Donbass e Ilario Piagnarelli per Rainews da Israele. Secondo Cremonesi emerge in questi giorni un aspetto particolare: “Con tutta la difficoltà degli Usa, con all’ordine del giorno il possibile arrivo di Trump, il dibattito interno all’Ucraina è concentrato sull’Europa, guardano a noi come baluardo di difesa, perché se dovesse venir meno il territorio ucraino, allora in seguito toccherebbe proprio all’Europa essere conquistata”.

Piagnarelli ha osservato che ad oggi la preoccupazione è che l’Ucraina verrebbe abbandonata: “Sarebbe una mossa anti europea e ciò riguarda la nostra sicurezza e i nostri interessi. In caso di ritorno di Trump saremmo in difficoltà anche per controbattere la disinformazione che Mosca riversa sui nostri media. L’intervento dell’Europa però sembra arrivare sempre un passo indietro rispetto alle autocrazie come l’Iran”.

Raccontare

Gabriella Simoni ha messo l’accento sulla mission degli inviati: “Il senso di questo premio è che noi dobbiamo continuare a fare questo mestiere, parlare meno di noi e più di ciò che succede. Gli anniversari servono per non dimenticare, ma noi ultimamente ci siamo un po’ allontanati perché siamo travolti da tutto ciò che in contemporanea sta accadendo. Quello che abbiamo visto 2 anni fa? Ricordo il rumore dei trolley dove i profughi avevano stipato in pochi attimi gli averi e gli affetti di una vita”. Infine la dedica di Biloslavo: “Questa medaglia è per chi non ce l’ha fatta, per chi è morto in occasione di altre occasioni come Budapest e Praga. E per i civili che sono le prime vittime di ogni guerra, sfidando la morte”.



×

Iscriviti alla newsletter