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Perché l’Ue apre un’indagine contro TikTok

Ad annunciarla è stato il commissario Thierry Breton: “Non dobbiamo risparmiare alcuno sforzo per proteggere i nostri figli”. Si tratta del secondo caso dopo quello contro X dello scorso dicembre. Una conferma delle intenzioni di Bruxelles, determinata a regolare i grandi della tecnologia

Se l’Unione europea chiama, TikTok è pronto a rispondere. Come annunciato dal commissario al Mercato interno Thierry Breton, la Commissione europea ha deciso di avviare un’indagine contro la piattaforma cinese “per sospetta violazione della trasparenza e degli obblighi di tutela dei minori”. Ci sarebbero infatti un po’ di problemi legati al social network: il “design che dà dipendenza”, i “limiti di tempo”, la “verifica dell’età”, le “impostazioni sulla privacy predefinite”, il così detto “rabbit hole”, ovvero un modo britannico per sottintendere una ripetizione indotta – in questo caso, l’utente che non riesce a staccarsi dal dispositivo. Pertanto, alla luce di un rapporto dello scorso anno relativo ai rischi derivanti dal social network, dell’esame preliminare e delle delucidazioni fornite da TikTok sulle informazioni richieste, Bruxelles ha tutta l’intenzione di sfruttare il suo Digital Services Act (Dsa) per arrivare a “un Internet più sicuro per i giovani”.

Dal 25 aprile, in base a questa legge, la società è stata inserita tra le Vert Large Online Platforms (Vlop) e quindi è chiamata a rispettare determinati obblighi. Pena incappare in multe salatissime.

L’accusato però afferma di non avere nulla da temere. “TikTok ha introdotto funzioni e impostazioni innovative per proteggere gli adolescenti e impedire ai minori di 13 anni di accedere alla piattaforma, una questione di cui si sta occupando l’intero settore”, ha assicurato un portavoce mostrandosi disponibile al confronto. “Continueremo a collaborare con esperti e player del settore per garantire la sicurezza dei giovani” sulla piattaforma “e siamo lieti di avere ora l’opportunità di spiegare in dettaglio questo lavoro alla Commissione”.

Più e più volte si è sottolineata la pericolosità di TikTok e si è detto di monitorarla attentamente. Dopo l’apertura dell’indagine, la Commissione potrà continuare a raccogliere prove per dare sostegno alla sua accusa, annoverando nel caso ulteriori infrazioni su altri procedimenti in violazione del Dsa. Allo stesso tempo, l’azienda di proprietà di ByteDance potrà rispondere con impegni per colmare queste lacune.

“La sicurezza e il benessere degli utenti online in Europa sono fondamentali”, ha chiarito la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager. “TikTok deve esaminare da vicino i servizi che offre e considerare attentamente i rischi che rappresentano per i suoi utenti, giovani e anziani. La Commissione effettuerà ora un’indagine approfondita, senza pregiudicarne l’esito”, ha aggiunto facendo eco a Breton, estremamente chiaro nel suo messaggio: “Non dobbiamo risparmiare alcuno sforzo per proteggere i nostri figli”.

Proprio oggi, TìkTok ha concluso la rimozione degli ultimi video relativi alla challange nota come “cicatrice francese”, che aveva coinvolto moltissimi minori che si sfidavano sulla piattaforma strizzandosi la pelle delle guance fino a farsi venire dei veri e propri ematomi. Si tratta della prima applicazione del TUSMA, secondo cui l’Agcom può vietare la circolazione di materiale nocivo per i più giovani, come poi ha effettivamente fatto.

Il passo dell’Unione europea è significativo e traccia la direzione che Bruxelles intende seguire per regolare i grandi della tecnologia. L’indagine su TikTok arriva dopo quella aperta a dicembre contro X di Elon Musk, anche lui tenuto strettamente sott’occhio dalle autorità.

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