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L’anno d’oro di Poste. Utile e cedola sprint nel 2023

Il gruppo guidato da Matteo Del Fante si è messo alle spalle un esercizio chiuso con utili in crescita del 22,1% a 1,9 miliardi, che ha consentito di proporre ai soci dividendi per un miliardo. Ora focus sulla nuova possibile diluizione del Tesoro. Giuseppe Lasco nominato dg, mentre il titolo corre a Piazza Affari

Conti decisamente d’oro, un cedolone e una nuova nomina. Il 2023 di Poste Italiane si è chiuso come meglio non poteva. Nell’attesa di capire se e come il Tesoro, oggi azionista al 64,2%, anche tramite Cassa depositi e prestiti, intenda piazzare sul mercato un altro pacchetto azionario in scia all’obiettivo di incassare 20 miliardi tramite la diluizione dello Stato nelle grandi partecipate (ai corsi attuali privatizzare l’intera quota del Mef potrebbe fruttare poco meno di 4 miliardi), il gruppo guidato da Matteo Del Fante mette agli atti un bilancio tutto all’insegna della crescita.

Per esempio, il risultato operativo di 2,62 miliardi, in crescita del 9,4% sul 2022 e più che raddoppiato rispetto ai livelli del 2017, in linea con la guidance del 2023 fissata a 2,6 miliardi. L’utile netto è risultato, invece, in crescita del 22,1% su base annua a 1,9 miliardi. Merito, anche, del business della corrispondenza, pacchi e distribuzione, che ha poi chiuso per le prima volta in break even, in anticipo rispetto alla guidance con ricavi pari a 3,7 miliardi, in crescita del 2,6% su base annua, mentre i ricavi complessivi del gruppo sono stati pari a 12 miliardi.

Anche i servizi di Poste per il mercato retail hanno trainato i conti del 2023 (il titolo in mattinata ha allungato a Piazza Affari, portandosi a +2,6%), pesando in particolare per 5,2 miliardi (+5,9%) mentre positiva è stata anche la raccolta netta dei servizi assicurativi, con un ridotto livello di riscatti. In crescita i ricavi da pagamenti e mobile a 1,41 miliardi (+27,5%), mentre il business dell’energia ha registrato 500 mila adesioni, anche queste superiori agli obiettivi indicati al mercato. Tutto questo ha permesso alla società guidata da Del Fante di proporre ai soci un dividendo 2023 di 0,8 euro per azioni, per un ammontare totale di dividendi di 1 miliardo, in aumento del 23% rispetto al 2022, con un utile per azione a 1,48 euro, salito del 22%.

“Il nostro modello di business diversificato, resiliente e sostenibile e la continua razionalizzazione dei costi sono una prova concreta della nostra strategia unica e vincente”, ha chiarito Del Fante. “Nella divisione corrispondenza, pacchi e distribuzione abbiamo raggiunto il break even di settore per l’esercizio 2023, in anticipo rispetto alle previsioni”. Non è finita. Il consiglio di amministrazione ha deliberato, su proposta di Del Fante, che ha contestualmente rimesso la carica di direttore generale, il riassetto delle funzioni apicali di Poste, nominando con decorrenza immediata Giuseppe Lasco, già condirettore generale, quale nuovo direttore generale della società.

A Lasco, a riporto dell’amministratore delegato Del Fante, verrà attribuita la responsabilità di gestire e coordinare le strutture aziendali del gruppo. Rimangono in questo modo a diretto riporto dell’amministratore delegato le attività relative al Patrimonio Destinato BancoPosta, i comparti assicurativo, di gestione del risparmio, e i pagamenti ed istituti di moneta elettronica.

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