È “in corso una doverosa riflessione pre-politica”, ha spiegato il sottosegretario alla presentazione della relazione annuale del comparto. Apprezzamento espresso dal presidente del Copasir verso la 124 del 2007
È “in corso una doverosa riflessione pre-politica” che ha coinvolto istituzioni e accademici sulla riforma dell’intelligence italiana, ha spiegato, rispondendo a una domanda di Formiche.net, il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alla presentazione della Relazione annuale 2023 sulla politica dell’informazione per la sicurezza, pubblicata oggi dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Tuttavia, la materia così delicata “esige di rispettare i tempi” della riflessione, ha aggiunto sottolineando che non c’è “mai stato alcun articolato”.
Hanno preso parte all’evento a Palazzo Dante anche Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, Elisabetta Belloni, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e i direttori delle due agenzie d’intelligence, Giovanni Caravelli dell’Aise e Mario Parente dell’Aisi. Per quest’ultimo, si tratta dell’ultima partecipazione a questo appuntamento annuale in qualità di capo del servizio interno in quanto il suo mandato è in scadenza nelle prossime settimane.
Guerini ha voluto esprimere “apprezzamento per l’architettura”, ovvero quella disciplinata dalla legge 124 del 2007, già nel suo intervento introduttivo. Ha poi sottolineato, con cenni del capo, le parole di Mantovano sull’orizzonte di legislatura alla domanda di Formiche.net sullo stato delle discussioni per la riforma e su come “evitare sovrapposizioni” con la distinzione interno ed esterno come indicato dal sottosegretario nei mesi scorsi.
Come detto, l’evento odierno nasce dalla presentazione della relazione, chiamata a rendicontare “entro il perimetro di ciò che può essere reso pubblico”, l’operato del Dis e delle due agenzie nel 2023, un anno segnato, come ricordato dal sottosegretario Mantovano dall’incidente di fine maggio sul Lago Maggiore in cui hanno perso la vita due funzionari dell’Aise (Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, di rispettivamente 62 e 53 anni).
L’anno scorso era stato deciso di rinnovarne la veste del documento. Quest’anno, invece, ne è stato innovato l’impianto che prevede tre capitoli: “Scenari geostrategici”, “Il mondo in trasformazione” e “La sicurezza nazionale”. Due le ragioni dietro questa scelta, si legge: “le sfide securitarie” che si collocano “in un orizzonte temporale che travalica ampiamente la cadenza annuale del documento”; “la responsabilità di orientare l’agenda del G7”, di cui l’Italia è presidente quest’anno, che “conferisce uno speciale valore al concorso informativo che l’Intelligence può apportare alla governance delle grandi questioni ‘trasversali’”. Un esempio su tutti: l’infografica intitolata “Effetti del cambiamento climatico su alcune produzioni agroalimentari” contenuta nel capitolo “Quali sono le ricadute per la sicurezza nazionale”.
L’impegno di questo documento, ha spiegato Belloni, è rendere l’idea della “complessità del concetto di sicurezza nazionale” nel mondo attuale, che impone politiche di de-risking per limitare le dipendenze strategiche ed evitare “politiche coercitive” messe in attacco da attori come la Cina.
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