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Un conto bancario sospetto apre nuove ipotesi sulla cooperazione Mosca-Pyongyang

L’intelligence statunitense vede nell’apertura di un conto bancario in Ossezia nel Sud un possibile contatto “discreto” tra i due Paesi revisionisti. Mentre Mosca scongela beni coreani contro le sanzioni Onu

Col passare del tempo, fuoriescono sempre nuove evidenze riguardo ai legami tra Mosca e Pyongyang. Secondo i funzionari dell’intelligence statunitense, che hanno parlato in condizioni di anonimato con il Nyt, la Russia avrebbe permesso il rilascio di 9 dei 30 milioni di dollari di beni nordcoreani congelati e depositati in un istituto finanziario russo. Denaro che, apparentemente, Pyongyang utilizzerà prontamente per acquistare petrolio greggio. Inoltre, una società di facciata nordcoreana avrebbe recentemente aperto un conto presso un’altra banca russa, con sede nella regione dell’Ossezia del Sud: questa sarebbe un’ulteriore riprova del fatto che Mosca stia aiutando Pyongyang ad aggirare le sanzioni delle Nazioni Unite che vietano alla maggior parte delle banche di fare affari con la Corea del Nord. Tali sanzioni hanno soffocato l’economia della Corea socialista e hanno escluso quasi completamente il Paese dalle reti finanziarie internazionali. Questi accordi bancari potrebbero essere significativi per la Corea del Nord, fortemente dipendente dalle importazioni per il sostegno dell’economia nazionale.

Questo riavvicinamento economico-finanziario procede parallelo a quello diplomatico. Durante gli ultimi mesi sono stati registrati innumerevoli episodi di contatto tra delegazioni diplomatiche dei due Paesi revisionisti, un processo che potrebbe culminare con la visita dello stesso presidente russo Vladimir Putin a Pyongyang. Tale miglioramento delle relazioni potrebbe contribuire alla facilitazione nello svolgimento di transazioni all’interno della Russia, ma anche al di fuori del Paese. Pyongyang potrebbe sfruttare i collegamenti di Mosca con altri Paesi, come la Turchia e il Sudafrica, che ancora mantengono contatti commerciali con la Russia nonostante le sanzioni internazionali comminatele per la guerra in Ucraina.

Se Mosca permette alla Corea del Nord di utilizzare le banche russe o rilascia i beni congelati, il governo avrà “attraversato il Rubicone della volontà di trattare con la Corea del Nord e di essere una canaglia finanziaria e commerciale”, ha dichiarato Juan C. Zarate, ex assistente del Segretario del Tesoro Usa ed esperto di crimini finanziari. Anche se il rilascio di 9 milioni di dollari di beni congelati da parte della Russia è relativamente modesto, prosegue Zarate, i nordcoreani “accolgono con favore qualsiasi modo alternativo di accedere ai capitali”.

Secondo gli esperti, l’accesso alle reti finanziarie non è il solo desiderio della Corea del Nord. In cambio del supporto che sta fornendo a Mosca in termini di munizionamento e di altro materiale militare, Pyongyang vorrebbe anche hardware militare avanzato, come tecnologia satellitare e sottomarini a propulsione nucleare. Ma per la Russia, le transazioni finanziarie potrebbero essere una contropartita più comoda rispetto alla fornitura di expertise militare o di tecnologia nucleare. Soo Kim, ex analista della Cia sulla Corea del Nord, sottolinea come nonostante i due Paesi possano portare avanti una relazione d’interesse, la loro fiducia non è così grande da indurre la Russia a “condividere i suoi preziosi segreti”. Ed effettivamente alternative ci sono. “Sarebbe logico che la Corea del Nord si impegnasse in scambi di grano e tecnologia agricola, come i trattori, che sono vietati dalle sanzioni”, ha dichiarato Hazel Smith, professore di studi coreani presso la School of Oriental and African Studies dell’Università di Londra.

Inoltre, inviando missili e munizioni alla Russia, Pyongyang si è guadagnata l’attenzione del mondo e i vantaggi diplomatici di Mosca. “Credo che questo sia molto importante per il regime nordcoreano” ha detto il ricercatore del Royal United Services Institute specializzato in Corea del Nord Joseph Byrne, “Per via della sua cerimoniosità, e del fattore la legittimità. Se sembra che abbiano il pieno sostegno della Russia, la Corea del Nord diventa ancora più forte”.



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