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Acea torna a correre sull’utile. Ora un piano con investimenti record

La multiutility di Piazzale Ostiense chiude il 2023 con profitti in crescita del 5%, dopo lo stop del 2022 dovuto alla tassa sugli extra profitti. Il ceo Palermo alza il velo sulla nuova strategia, che poggia su investimenti per 7,6 miliardi in quattro anni

Dopo il pit stop del 2022, quando l’utile cadde dell’11%, anche per colpa della tassa sugli extra profitti, Acea ritrova lo sprint. Buttandosi alle spalle un 2023 chiuso con utili per 294 milioni, in crescita del 5% sull’anno prima, sull’onda di una redditività certificata dall’andamento dell’ebitda, cresciuto del 7%, in ulteriore allungo sul 2022 (+4%).

Il carburante è arrivato dagli investimenti, a quota 1,1 miliardi, che la multiutility controllata dal Comune di Roma e guidata da Fabrizio Palermo ha sostenuto in tutte le principali aree di business: Acqua Italia, Reti & Smart Cities e Ambiente (che rappresentano l’88% del totale). Tutto questo ha permesso ad Acea di alzare la cedola e portarla a 0,88 euro ad azione, in crescita del 4% sul 2022. Scelta che però ha lasciato piuttosto freddo il titolo a Piazza Affari (-0,6%).

Ora il focus è sul piano 2024-2028 che punta a mobilitare risorse per 7,6 miliardi, un record assoluto per Piazzale Ostiense. E qui la cifra l’ha data lo stesso Palermo, presentando la strategia a Milano. “Il piano industriale traccia la strategia che il gruppo intende attuare nei prossimi cinque anni. Lo abbiamo chiamato Green Diligent Growth e prevede una significativa crescita e focalizzazione su tre business regolati per rendere le nostre infrastrutture sempre più sostenibili e resilienti, con 7,6 miliardi di euro di investimenti a supporto dello sviluppo del Paese”.

“La forte disciplina su costi e investimenti è un aspetto fondamentale della nostra strategia per sostenere la generazione di cassa combinata ad una ottimizzazione della struttura finanziaria e della allocazione del capitale. Il Piano si caratterizza per una stabile crescita degli investimenti che si tradurranno in una crescita solida dei risultati economico-finanziari e per una sempre più attraente politica di remunerazione per gli azionisti”, ha aggiunto Palermo, rimarcando il ruolo dell’idrico come baricentro dell’azienda e annunciando la possibile cessione futura di asset considerati non strategici per il gruppo capitolino.

Guardando ancora al piano per i prossimi quattro anni, il programma di investimenti è focalizzato su Acqua, Elettrico, Ambiente, con capex (flusso di cassa, ndr) medi annui pari a 1,5 volte la media 2020-2023. Dei 7,6 miliardi di investimenti previsti nel business plan il 91% dei capex sarà destinato ad attività regolate. Tutto questo per consolidare e rafforzare la posizione di leadership nel settore idrico in un comparto fondamentale per lo sviluppo industriale del Paese, facendo leva sul know-how e sul solido track record di gestione di 10 milioni di abitanti in Italia, con l’opportunità di realizzare grandi opere strategiche a livello nazionale come il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera.



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