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Perché Biden vuole sanzionare anche chi produce chip per Huawei

Usa pronti a colpire anche le società cinesi del settore dei semiconduttori legate al colosso delle telecomunicazioni. C’entrano i progressi compiuti, nonostante le restrizioni, con l’ultimo smartphone 

L’amministrazione Biden starebbe valutando di inserire nella lista nera del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti le società cinesi del settore dei semiconduttori legate al colosso delle telecomunicazioni Huawei. A riferirlo è Bloomberg. Secondo le fonti, le società interessate sono Qingdao Si’En, SwaySure e Shenzhen Pensun Technology Co, in aggiunta al produttore di chip di memoria ChangXin Memory Technologies Inc.

L’amministrazione sta discutendo la possibilità. Infatti, come sottolinea Bloomberg, una simile mossa segnerebbe un’ulteriore escalation nella campagna statunitense volta a circoscrivere e limitare le ambizioni di Pechino nel campo dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori. Inoltre, aumenterebbe la pressione su un campione nazionale cinese quale Huawei che ha fatto progressi nonostante le sanzioni imposte.

Infatti, lo scorso anno il colosso di Shenzhen ha sorpreso gli esperti internazionali del settore dell’elettronica presentando lo smartphone di alta gamma Mate 60 Pro, contenente un processore ad alte prestazioni apparentemente realizzato in Cina. Da un’analisi del quotidiano giapponese Nikkei e dalla società di ricerca Fomalhaut Techno Solutions è emerso che i componenti di fabbricazione cinese costituiscono il 47 per cento dell’apparecchio in termini di valore, un aumento del 18 per cento rispetto a un modello dello stesso costruttore analizzato tre anni fa.

Il Mate 60 Pro è stato lanciato lo scorso agosto per il mercato cinese e ha destato stupore a livello internazionale per le elevate prestazioni del suo processore a 7 nanometri realizzato in Cina, a dispetto delle sanzioni al settore tecnologico varate dagli Stati Uniti. L’analisi dei componenti dello smartphone conferma che la Cina ha compiuto rapidi progressi tecnologici da quando gli Stati Uniti hanno intensificato le restrizioni sulle esportazioni di attrezzature e software all’avanguardia nel 2019. Fomalhaut ha stimato il costo totale dei componenti del Mate 60 Pro a 422 dollari. La maggiore quota di componenti cinesi sul Mate 60 Pro rispetto ai modelli precedenti è in gran parte dovuta al cambio di fornitore per il display Oled dalla sudcoreana Lg Display a Boe Technology Group.


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