Fincantieri conferma i buoni risultati del bilancio 2023, dovuti in particolare alla crescita delle attività cantieristiche militari e civili. La società continua a guardare con interesse al settore dell’underwater, dove l’acquisizione di Remazel, azienda specializzata nella progettazione di equipaggiamento sottomarino, mantiene alta l’attenzione sulla possibile partita di Wass
L’underwater rappresenta la nuova frontiera in cui vogliamo guidare sempre più l’industria ed il Paese. Così ha stabilito gli obiettivi di Fincantieri l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, commentando i risultati dalla società presentati con il progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023 e il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 approvati dal consiglio di amministrazione presieduto da Claudio Graziano. Fincantieri, inoltre, ha promosso anche la sua Guidance 2024, confermando per l’anno in corso i suoi obiettivi: ricavi a circa otto miliardi (per una crescita di 4,5%) e una marginalità intorno al 6%, in crescita rispetto all’anno passato di un punto percentuale. Anche rispetto al rapporto di indebitamento, è previsto un miglioramento rispetto alla Guidance del 2023 raggiungere un valore compreso tra il 5,5 e il 6,5x nel 2024, accelerando il deleveraging atteso nell’arco di piano.
I risultati
Crescono anche gli ordini, con uno sviluppo commerciale in crescita in tutti i business. Nel 2023 i nuovi ordini sono stati pari a oltre sei miliardi e mezzo (un aumento di quasi il 24% rispetto all’anno precedente) con una accelerazione del settore offshore. L’anno scorso, inoltre, sono state consegnate 26 navi da dodici stabilimenti, e fino al 2030 ci sono in portafoglio ulteriori 85 unità. Per Folgiero, i risultati sono frutto soprattutto della solida performance operativa dell’attività cantieristica militare e civile, e alla ripresa delle attività commerciali del settore offshore e delle navi speciali. Del resto, questa soddisfazione si legge anche dai numeri: i ricavi dell’azienda si sono assestati a sette miliardi e 651 milioni, in aumento del 2,8%, un Ebitda pari a 397 milioni e un margin al 5,2%.
Iniziative sull’underwater
Inoltre, l’azienda continua a puntare su nuovo settore del subacqueo. L’adesione al progetto del Polo nazionale della dimensione subacquea intende porre il gruppo al centro dei programmi di sviluppo della filiera dell’underwater, con opportunità di business puntando sulle capacità di Fincantieri di guidare l’integrazione tra l’industria della difesa e quella civile. Per quanto riguarda le iniziative già intraprese nel 2023, prosegue il programma Near future submarine della Marina militare, in cui Fincantieri svolge il ruolo di prime contractor e design authority, con l’esercizio dell’opzione del terzo sottomarino di nuova generazione U212 Nfs. Il Gruppo ha inoltre siglato un a ottobre un memorandum d’intesa con Leonardo nell’ambito della subacquea per definire iniziative e sviluppi legati a sistemi (inclusi droni subacquei) di protezione delle infrastrutture critiche sottomarine, con l’obiettivo di “creare una task force stabile comune – ha indicato Folgiero – per mettere insieme le expertise dei due grandi gruppi nell’underwater” al netto della grande esperienza del gruppo nella realizzazione di sottomarini, ne abbiamo costruiti cento”. Altro accordo importante è quello con C.A.B.I. Cattaneo, azienda specializzata nella progettazione, sviluppo e fornitura di mezzi subacquei per le forze speciali della Marina. In ambito civile, invece, Fincantieri ha siglato un memorandum con WSense, azienda di deep tech specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione subacquei.
Operazione Wass?
Rimane ancora aperta la partita su Wass, specializzata in armamenti navali, siluri, sonar e sistemi di difesa subacquei (attualmente parte della divisione Sistemi difesa di Leonardo). Non è la prima volta che si vocifera di un potenziale passaggio della società a Fincantieri, e nel 2021 Leonardo l’aveva messo in vendita (insieme a Oto Melara, attiva negli armamenti terrestri) e navali, ma la potenziale cessione è rimasta congelata fino ad oggi. Per il gruppo non sarebbe la prima operazione di M&A, dato che è stato recentemente finalizzato l’accordo per l’acquisizione di Remazel, azienda globale nella progettazione e fornitura di top side equipment ad alta complessità per mezzi sottomarini. L’aggiunta di Wass rappresenterebbe per il gruppo un ulteriore passo nella direzione di diventare “la locomotiva dell’underwater”, come aveva definito la società triestina lo stesso Folgiero commentando a novembre scorso i risultati presentati dalla società nei primi nove mesi del 2023