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Cina, modernizzazione, sviluppo e nuovo ordine mondiale. L’opinione di Valori

Nel corso dei recenti 75 anni la Repubblica Popolare della Cina si è trasformata da Paese povero a seconda economia mondiale, con il sistema manifatturiero più grande del globo (da quattordici anni consecutivi), con le categorie più complete e le più strutturate di supporto. L’opinione di Giancarlo Elia Valori

Quest’anno ricorre il 75° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare della Cina: anno emblematico teso al raggiungimento degli obiettivi e delle attribuzioni del XIV Piano quinquennale.

Promuovere la modernizzazione è il raggiungimento maggiore che è alla base di tali progetti nazionali. Per cui la vigilia delle Due Sessioni, è un’occasione per meglio discutere le intuizioni e le idee, onde mirare al futuro quadro generale e alla direzione pratica di questi nuovi impegni, sottolineando che la modernizzazione è la guida e che tutti i centri nazionali, dall’intero partito alle singole regioni e municipalità devono concentarsi a tali scopi.

Giancarlo Elia Valori e Henry Kissinger

La Repubblica Popolare della Cina è un grande Paese con oltre 1,4 miliardi di abitanti e la popolazione totale supera quella dei Paesi sviluppati esistenti. La modernizzazione con una popolazione enorme, mira alla prosperità comune di tutte le etnie e persone cinesi.
Di fronte alla contraddizione tra il crescente bisogno delle persone di una vita migliore e uno sviluppo squilibrato e inadeguato, è necessario sfruttare appieno i vantaggi del sistema socialista con caratteristiche cinesi e usarli per forgiare la più ampia fiducia e forza sociale nella Cina contemporanea.

Nel corso dei recenti 75 anni la Repubblica Popolare della Cina si è trasformata da Paese povero a seconda economia mondiale, con il sistema manifatturiero più grande del globo (da quattordici anni consecutivi), con le categorie più complete e le più strutturate di supporto.

Dal XVIII Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, il Comitato Centrale del Partito, con alla direzione Xi Jinping, ha unito e guidato alla stabilizzazione dell’economia e alla promozione dello sviluppo, per combattere la povertà, controllare le epidemie, evitare i grandi disastri, rispondere alle situazioni e risolvere le crisi. L’impegno nazionale ha ottenuto risultati e ha conseguito cambiamenti storici, promuovendo e ampliando con successo le tappe della modernizzazione.

Per cui l’importante compito delle Due Sessioni Nazionali è far sì che le idee espresse recentemente dai vertici diventino volontà del Paese e azione comune delle etnie della Repubblica Popolare della Cina attraverso le procedure legali, basate sui compiti primari e la pianificazione attenta di uno sviluppo ad alta qualità.

LO SVILUPPO DI ALTO LIVELLO NELL’ECONOMIA CINESE 

Lo sviluppo di nuove forze produttive è stato proposto dal segretario generale Xi Jinping nel settembre 2023: lo stato di produttività avanzata in cui l’innovazione gioca un ruolo di primo piano, è basilare per promuovere l’autosufficienza scientifica e tecnologica di alto livello. Anche per quanto riguarda lo sviluppo regionale coordinato, il segretario generale Xi Jinping ha allestito una serie di incontri incentrati sullo sviluppo regionale e ha tenuto discorsi importanti, guidando la direzione dello sviluppo, attraverso il pieno sfruttamento dei vantaggi di ciascuna regione, la costruzione di un assetto economico regionale con vantaggi complementari e sviluppo di alta qualità e trasformare l’energia potenziale dei divari di sviluppo nello slancio di uno avanzamento coordinato.

Alta qualità è anche la capacità di favorire uno sviluppo finanziario di notevole livello. Dalla Conferenza Centrale sul Lavoro Finanziario che propone che la finanza debba fornire servizi di alta qualità per lo sviluppo economico e sociale e alle dichiarazioni del segretario generale Xi Jinping che ha sottolineato – durante la cerimonia di apertura – la creazione di un seminario speciale sulla promozione dello sviluppo finanziario per i quadri dirigenti a livello provinciale e a livelli ministeriali che aderiscano fermamente alle caratteristiche cinesi. Per cui il contenuto rilevante delle Due Sessioni Nazionali di quest’anno sullo sviluppo finanziario di alta qualità ha attirato molta attenzione da parte di tutti i ceti sociali.

In tal senso è fondamentale migliorare ulteriormente le funzioni del mercato finanziario, consolidare le basi istituzionali e guidare il flusso di risorse finanziarie verso le industrie e le imprese che sono in linea con la direzione strategica dello sviluppo nazionale.

Continuare a migliorare la vita, il benessere delle persone e la felicità sociale sono l’obiettivo finale della promozione di uno sviluppo di alta qualità. Quanto più grave e complessa è l’economia, tanto più importante è concentrarsi sui problemi di sostentamento dei cittadini e garantire loro i mezzi di sostentamento fondamentali.

Ritengo che le due sessioni di quest’anno si concentreranno ancora sulla rivitalizzazione rurale e sul sostentamento della classe dei contadini, in particolare sull’aumento del sostegno industriale per aree rurali, nonché corsi di aggiornamento per guidare i giovani a partecipare alla predetta rivitalizzazione rurale.

Il 19 febbraio scorso, la IV riunione del Comitato centrale per l’approfondimento globale delle riforme ha lanciato un segnale importante sul lato della legislazione: «Quest’anno è un altro periodo importante per l’approfondimento globale delle riforme. Il compito principale è pianificare ulteriori riforme di approfondimento globale. Questo non è solo un seguito pratico all’approfondimento globale delle riforme dopo la III Sessione plenaria del XVIII Comitato Centrale del Partito Comunista, ma anche un nuovo capitolo nella nuova era di promozione della modernizzazione in stile cinese».

L’anno scorso, in conformità con i nuovi requisiti per approfondire globalmente le riforme nella promozione della modernizzazione in stile cinese, una serie di lavori di riforma hanno fornito slancio e vitalità, attraverso una serie di importanti misure di riforma. Si sono risolti i problemi legati ai bisogni urgenti di uno sviluppo di alta qualità e i problemi irrisolti che la gente attende con ansia. È occorso studiare e organizzare l’attuazione della riforma delle istituzioni del partito e dello Stato, migliorare il sistema di leadership, ottimizzare la ripartizione delle responsabilità istituzionali in settori chiave quali scienza, tecnologia, finanza, ecc., e i compiti di riforma a livello centrale sono stati sostanzialmente completati.

Una delle esperienze di riforma e di apertura di successo degli ultimi quarant’anni è stata quella di continuare a espandere l’autonomia delle entità del mercato e rafforzare continuamente il ruolo di esso nell’allocazione delle risorse. Nella Repubblica Popolare della Cina si è aderito alla direzione di una riforma orientata al mercato per svolgere meglio il ruolo del governo e garantire il ruolo decisivo del mercato stesso. Questo perché i rappresentanti e i membri dei comitati in generale ritengono che si debba continuare ad attuare misure di riforma che favoriscano l’espansione della domanda interna, l’ottimizzazione della struttura, l’aumento della fiducia, la garanzia del sostentamento delle persone, la prevenzione evitando i rischi e la concentrazione sulla risoluzione dei problemi più critici e urgenti.

Inoltre le imprese private rappresentano una forza importante per lo sviluppo di alta qualità cinese e un promotore attivo dell’approfondimento delle riforme e della creazione di nuove situazioni, attraverso l’introduzione di leggi e regolamenti per promuovere lo sviluppo dell’economia privata e rafforzare la fiducia e la vitalità del mercato al fine di esplorare e sbloccare le difficoltà, i punti critici e gli ostacoli nello sviluppo delle imprese private e attuare i requisiti per promuovere la loro crescita.

Il mondo di oggi è intrecciato con il caos e cambiamenti secolari si stanno sgretolando, mentre i nuovi avanzano in progressione geometrica. Il mondo è entrato in un nuovo periodo di tumulto e trasformazione. Lo slancio della crescita economica mondiale è insufficiente e l’instabilità, l’incertezza e i fattori imprevedibili stanno aumentando. Dal restare indietro rispetto al mondo a partire dalla seconda metà del XIX secolo, ai punti di forza nel guidare la tendenza mondiale contemporanea, si dimostra pienamente che i salti qualitativi si promuovono a vicenda.

La modernizzazione in stile cinese rappresenta una grande innovazione nella teoria e nella pratica della modernizzazione mondiale. Non esiste né un unico modello di modernizzazione né uno standard di modernizzazione universalmente applicabile nel mondo. Per molto tempo, alcuni Paesi hanno monopolizzato il discorso sulla modernizzazione e aderito alla “teoria occidentale-centrica”, sostenuto il cosiddetto Washington Consensus” e amplificato continuamente l’illusione che “la modernizzazione sia occidentalizzazione” e che “la civiltà occidentale è la civiltà moderna”, la perfetta: ove tutti sono buoni e i cattivi giacciono dall’altra parte. Alcuni dei principali Paesi occidentali affermano di avere l’economia più sviluppata e la tecnologia più avanzata al mondo, ma presentano la più grave polarizzazione tra ricchi e poveri e registrano il maggior numero di morti sul lavoro. “Liberi e democratici”, ma continuano ad esserci morti fra le minoranze etniche, femminicidi e discriminazioni contro le minoranze etniche. Vendette e divisioni sociali si sono aggravate come mai prima d’ora.

La visione del mondo, i valori, la storia, la civiltà, la democrazia popolare e socialista, l’ecologia, ecc., e le sue grandi pratiche contenute nella modernizzazione in stile cinese, rompono il mito della “modernizzazione = occidentalizzazione” e abbandonano il modello occidentale incentrato sul capitale. L’espansione del materialismo, l’abbandono della fede, l’espansione esterna (leggi: neocolonialismo e imperialismo) e il saccheggio e le guerre contro popoli inermi, stanno creando a comparativamente un nuovo modello di modernizzazione, quello cinese che fornisce una soluzione alla società umana per raggiungere pace e stabilità a lungo termine, eliminare la povertà estrema, promuovere lo sviluppo comune e rispondere a sfide come quella climatica.

La Repubblica Popolare della Cina non solo sta praticando la modernizzazione, ma sta anche intraprendendo il proprio percorso innovativo per superare gli errori e le carenze della modernizzazione in stile occidentale.

Il modello di sviluppo ad alta qualità in stile cinese offre una nuova scelta ai Paesi in via di sviluppo. Gli Stati che una volta erano chiamati del Terzo e Quarto mondo, hanno il diritto e la capacità di esplorare in modo indipendente i propri percorsi unici verso la modernizzazione in base alle proprie condizioni nazionali. Per un certo periodo, alcuni di questi Paesi si erano illusi – ed indotti a farlo – di “imparare dall’Occidente” e hanno copiato i modelli occidentali, di conseguenza, non sono stati ovviamente in grado di adattarsi e sono caduti in un pantano di stagnazione a lungo termine nello sviluppo e nella situazione sociale, sfociate nell’instabilità politica. Indipendentemente dalle enormi differenze nei livelli di sviluppo, nella storia e nella cultura tra i Paesi, alcuni grandi Stati interferiscono arbitrariamente negli affari interni di altri, impongono loro con violenza militare e bombe sui civili i propri sistemi politici e valori agli altri, attuano la “trasformazione democratica” e pianificano “rivoluzioni colorate”, provocando disordini, conflitti e disastri umanitari: segnando col rosso del sangue le striscie di mezzeria sul loro percorso.

Dalla predetta fondazione della Repubblica Popolare della Cina, soprattutto dopo la riforma e l’apertura, sono trascorsi decenni per completare il processo di industrializzazione che i Paesi sviluppati occidentali hanno attraversato per centinaia di anni: la Cina ha creato un miracolo di rapido sviluppo economico e sociale a lungo termine, che ha condotto stabilità e ha cambiato profondamente il processo di sviluppo della storia mondiale. Il rapporto della Banca Mondiale ha sottolineato che dal 2013 al 2021, il tasso medio di contributo della Cina alla crescita economica mondiale ha raggiunto il 38,6%, superando il tasso di contributo combinato dei Paesi del G7. Per cui la pratica di successo dello sviluppo ad alta qualità in stile cinese ha dato ai Paesi in via di sviluppo nuove speranze e nuove scelte, innescando un’ondata di “guardare a est” e di “imparare dalla Cina”.

STATI UNITI E CINA 

Le relazioni economiche e commerciali tra Repubblica Popolare della Cina e Stati Uniti d’America, RP della Cina ed Europa, e RP della Cina, Giappone e Corea del Sud sono ancora influenzate dalla tendenza di fondo del disaccoppiamento a lungo termine. È difficile che le relazioni sino-americane ritornino all’epoca migliore, ed è arduo per la RP della Cina tornare alla fase di principale partner commerciale degli Stati Uniti d’America.

La RP della Cina è passata dall’essere il principale partner commerciale degli Stati Uniti d’America al terzo, superata da Messico e Canada. Un tempo Pechino era il principale partner commerciale della Germania, ma ora è stata superata da Washington.

Le economie sviluppate guidate dagli Stati Uniti attuano il “near-shoring” e il “friendly-shoring” per raggiungere la concorrenza e la sicurezza economica. A partire dal 2019, gli Stati Uniti d’America hanno iniziato a promuovere vigorosamente la creazione dell’area di libero scambio Usa-Canada-Messico, facendo sì che gli Stati Uniti rappresentino una quota crescente di importazioni dall’area di libero scambio e l’”outsourcing quasi-shoring” “ è diventata una tendenza alternativa.

Il termine “friendly outsourcing” si riferisce ad alleanze di “outsourcing” della catena industriale stabilite con alleati con richieste politiche e modelli di governance simili per raggiungere quella che considerano la sicurezza della catena industriale.

La tendenza del “near-shoring” e del “friendly-shoring” promossa dagli Stati Uniti frenerà, nel breve termine, la globalizzazione e avrà un impatto su giganti come la RP della Cina che hanno una posizione importante nella catena dell’industria manifatturiera globale.
Inoltre un altro punto ostico è la guerra tecnologica e le restrizioni al trasferimento di tecnologia avanzata. Le recenti relazioni sino-statunitensi non hanno raggiunto un consenso sostanziale, ma hanno unicamente visto una svolta sulla questione fondamentale della prevenzione di conflitti feroci. Considerando l’intero anno 2024, si ritiene che le restrizioni alla guerra tecnologica e al trasferimento di tecnologie avanzate non verranno allentate, ma diventeranno solo più stringenti: si tratta di una richiesta fondamentale inarrestabile nell’ondata di anti-globalizzazione politica.

Va detto pure che le economie sviluppate dovrebbero passare dalla debolezza alla realtà e incoraggiare la rivitalizzazione dell’industria manifatturiera. I forti legami interni compensano le carenze e prevengono il rischio di rimanere bloccati. Le economie sviluppate stanno rilanciando l’industria manifatturiera, impedendo ai giganti industriali con al centro le aziende cinesi di migliorare il loro contenuto tecnologico e di acquisire più quote nella catena industriale.

Sotto l’ondata di globalizzazione che dura da decenni, la profonda divisione del lavoro ha trasformato in perdenti molte classi medie e basse delle economie sviluppate, e le richieste politiche anti-globalizzanti sono diventate sempre più intense. In tale contesto, i Paesi sviluppati stanno promuovendo su larga scala il “reshoring” e la rivitalizzazione, e dall’altro continuano a consolidare i loro vantaggi in campo tecnologico. Come contromisura, la RP della Cina promuoverà catene forti per colmare le carenze, promuovere il ricambio interno e prevenire il rischio di colli di bottiglia.

In primo luogo, la tendenza alla frammentazione della catena di approvvigionamento industriale globale, riduce l’efficienza dell’allocazione globale delle risorse e fa aumentare i costi di produzione di varie materie prime, spingendo così lentamente verso l’alto l’inflazione globale.
Se tutte le economie del mondo costruissero le stesse fabbriche e fabbricassero gli stessi prodotti, ci sarebbe un grave eccesso di capacità e una grave duplicazione delle risorse. La tendenza alla frammentazione e alla duplicazione degli investimenti nelle risorse infatti sta riducendo l’efficienza dell’allocazione delle risorse globali e, in definitiva, aumenta il costo di produzione delle materie prime.

Un gran numero di materie prime originariamente dovevano essere prodotte solo nei distretti industriali cinesi ed esportate negli Stati Uniti. Ma ora la RP della Cina produce materie prime di base e le esporta in Vietnam o in Messico e poi negli Stati Uniti. In questo processo, la catena industriale intermedia si è allungata del 30%, il che ha fatto aumentare il costo di produzione delle merci e rallentato la consegna efficiente dei beni. Oltre alle tendenze a lungo termine sopra menzionate, tra le cause figurano anche le crisi energetiche e le carenze materiali causate da guerre e conflitti regionali.

La stagnazione della crescita è dovuta al forte ciclo del dollaro USA che ha portato a un declino della crescita economica globale. I continui conflitti geopolitici hanno influenzato anche la crescita economica globale, che ha continuato a diminuire.

Gli Stati Uniti alzano i tassi di interesse sul dollaro americano, e il dollaro torna a essere importante a livello globale. Il ciclo forte del dollaro statunitense e il suo modello di raccolta causeranno un declino dell’intera crescita economica globale. La velocità di sviluppo dei Paesi quali Vietnam, India, ecc. diminuiranno, così come il tasso di crescita delle economie sviluppate tali il Giappone e l’Europa.

Per cui le economie sviluppate, guidate da Stati Uniti d’America con al traino l’Europa, stanno alzando significativamente i tassi di interesse per frenare l’inflazione. Stimiamo che il tasso di inflazione globale rimarrà intorno al 4% nel 2024: un livello ancora elevato.

Questa situazione di stagflazione – ossia quando sono contemporaneamente presenti nello stesso mercato sia un aumento generale dei prezzi, sia una mancanza di crescita dell’economia – in termini reali non è un buon segnale per l’economia globale nel 2024. Le Nazioni Unite hanno recentemente previsto che il tasso di crescita economica globale nel 2024 rallenterà dal 2,7% nel 2023 al 2,4% nel 2024; ed è di gran lunga inferiore al tasso di crescita medio del 3% prima dell’epidemia, e rappresenta un calo molto netto.

In definitiva la ragione principale deriva dall’intensificazione del disaccoppiamento e della duplicazione dell’allocazione delle risorse, che si traduce in un calo dell’efficienza economica globale, oltre che dal forte status ciclico del dollaro statunitense, che ha un effetto repressivo sull’economia globale.

OCCIDENTE ED ECONOMIA CINESE

La posizione preminente della RP della Cina nella produzione industriale ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, in particolare il suo grande successo nel fornire beni di alta qualità e a basso prezzo ai consumatori di tutto il mondo. Come abbiamo già detti la RP della Cina è attualmente il più grande Paese manifatturiero del mondo e la sua industria continua ad espandersi, aiutando la maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, e non solo, ad aver resistito e resistere all’impatto del rallentamento della crescita economica causato dall’epidemia di Covid-19.

Lo sviluppo dell’industria manifatturiera e di altre aree produttive ha migliorato l’immagine della Cina in patria e all’estero, ma ha anche attirato alcune dure e irragionevoli critiche vecchio stile da parte degli Stati Uniti d’America e dei propri caudatari. Colpire la RP della Cina sembra essere diventata una tradizione politica nei rapporti dei Paesi occidentali con l’Impero di Mezzo, e di tanto in tanto si ripete la stessa vecchia melodia. I Paesi occidentali di solito usano trucchi per fabbricare e distorcere i fatti dal nulla per attaccare e diffamare l’immagine della RP della Cina, ma non menzionano mai il suo contributo; preferendo porre in evidenza il “missionaresimo” occidentale nel portare il “mondo libero” al di là con bombe intelligenti e massacri, nonché provocare guerre periferiche per non porre in crisi la propria produzione bellica.

Recentemente, il presidente statunitense Joe Biden e il segretario al Tesoro americano Janet Yellen hanno usato rispettivamente i termini “bomba a orologeria” e “fattori di rischio per l’economia statunitense” per commentare l’economia cinese. Secondo loro, il governo cinese guidato dal presidente Xi Jinping, non è riuscito a portare prosperità al Paese di 1,4 miliardi di persone, mentre la sua strategia economica finora è stata in gran parte speculativa piuttosto che basata su proiezioni realistiche.

Sebbene gli Stati Uniti d’America siano ben consapevoli degli sforzi della RP della Cina per risolvere il problema della disoccupazione urbana e rurale, della produzione alimentare e dello sviluppo industriale per eliminare con successo la povertà, quegli attacchi verbali infondati continueranno a verificarsi, qualunque cosa accada. In effetti, gli sforzi del presidente Xi Jinping hanno consentito all’economia cinese di continuare a crescere, mantenendo la promessa dei fondatori della Repubblica Popolare Cinese, rendendola Cina migliore giorno dopo giorno.

L’implicazione della retorica dei politici statunitensi è che – considerando il contributo dell’industria manifatturiera cinese alla produzione e al consumo globale – l’economia cinese una volta crollata avrà un impatto negativo su tutti, e lo sviluppo economico e sociale della maggior parte dei Paesi del mondo si troverà ad affrontare questioni di cui gli stessi Stati Uniti d’America e i Paesi occidentali non ne saranno immuni. I predetti politici hanno ripetutamente ricordato ai cittadini i pericoli e rammentati loro la loro esperienza durante la pandemia di coronavirus, quando la produzione industriale in Cina ha rallentato e le catene di approvvigionamento globali sono state interrotte, facendo aumentare l’inflazione e riducendo i redditi.

Le statistiche invece dimostrano – a parità di Covid-19 per tutti – che l’industria manifatturiera cinese rappresenta oltre il 28% del totale mondiale, mentre gli Stati Uniti d’America sono a circa il 16%. Inoltre, secondo i dati del Brookings Institution – centro di ricerca senza scopo di lucro, fondato nel 1916 con sede centrale a Washington D.C. – la RP della Cina ha mantenuto un reddito annuo di oltre due trilioni di dollari statunitensi dal 2018, il che dimostra pienamente i risultati raggiunti da Pechino nella governance economica a fronte di un’enorme incertezza globale. Inoltre, il governo cinese insiste nell’essere incentrato sulle persone, concentrandosi su uno sviluppo di alta qualità, perseguendo basse emissioni di carbonio, innovazione e sostenibilità e migliorando costantemente l’ambiente rurale e gli standard di vita delle persone.

Dovremmo anche renderci conto che la performance economica non può essere statica: la cosa più importante è migliorare continuamente la capacità di gestione e controllo del rischio, essere sempre pronti ad affrontare – come dicono i cinesi – i cigni neri e i rinoceronti grigi e allo stesso tempo ottimizzare la produzione e la distribuzione. L’economia cinese, infatti, continua a migliorare: nella prima metà del 2023, il PIL cinese era cresciuto del 5,5%; e nell’agosto dello stesso anno, il valore aggiunto industriale è aumentato del 4,5%. Sia nel breve che nel lungo termine, l’economia cinese manterrà lo slancio di crescita.

È evidente che i politici occidentali – chi per posizione di potere e chi per timore di ritorsioni da parte di Metropolis – distorcono i fatti e diffamano l’economia cinese perché considerano la Cina come un “alieno” che non segue né aderisce al percorso di sviluppo politico ed economico dell’Occidente: per cui si tratta essenzialmente della trita e ritrita storia hollywoodiana: “Qui ci sono i buoni” e “Lì ci sono i cattivi”; chiamarla una disputa ideologica sarebbe troppo elogio.

In effetti abbiamo assistito alla forte resilienza dell’economia cinese sotto la guida del presidente Xi Jinping e, anche di fronte a enormi incertezze come l’epidemia di Covid-19, la RP della Cina ha mantenuto la sua posizione di primo Paese manifatturiero. Pertanto, la propaganda dei Paesi occidentali che offusca l’immagine della RP della Cina è fuorviante: questo tipo di metodo politico che spera di utilizzare le questioni internazionali per deviare i conflitti interni è ormai obsoleto da tempo nel mondo di oggi.

L’ECONOMIA CINESE NEL 2024

Cito il Fondo monetario internazionale che ha recentemente alzato le sue previsioni di crescita per l’economia cinese e le economie asiatiche emergenti nel 2024. Allo stesso tempo, sulla base della crescita resiliente delle principali economie come la stessa RP della Cina, il Fmi ha aumentato le sue previsioni di crescita economica globale per quest’anno di 0,2 punti percentuali, portandole al 3,1%. Il Fmi ha sottolineato che la revisione al rialzo delle previsioni di crescita economica della RP della Cina riflette la continuazione dello slancio di crescita dell’economia cinese superiore alle attese lo scorso anno e il ruolo trainante dell’introduzione da parte del governo cinese di politiche pertinenti.

Il Fondo monetario internazionale ha dichiarato nel suo ultimo “World Economic Outlook Report” che la crescita economica globale probabilmente vedrà un’ulteriore tendenza al rialzo nel 2024. Tra i fattori principali figura l’accelerazione della ripresa economica della RP della Cina.
Le aspettative ottimistiche per la crescita economica della RP della Cina hanno inoltre rafforzato la fiducia nella crescita economica regionale. Il Fmi prevede che, poiché la crescita economica della RP della Cina potrebbe superare le aspettative, il tasso di crescita economica complessiva delle economie emergenti in Asia dovrebbe raggiungere il 5,2% quest’anno, 0,4 punti percentuali in più rispetto alle previsioni dell’ottobre dello scorso anno.

Non solo il Fmi, ma anche istituzioni finanziarie internazionali come Goldman Sachs e UBS Group AG (una società svizzera di servizi finanziari con sede a Zurigo e Basilea) hanno recentemente pubblicato rapporti in cui si afferma che i settori dei consumi e dei servizi cinesi continueranno il trend di ripresa post-epidemia nel 2024. L’Economist Intelligence Unit britannico e altri prevedono che i fondamentali economici della Cina saranno più solidi nel 2024.

Sonali Jain-Chandra, capo della delegazione del Fmi nella RP della Cina per il rapporto di consultazione dell’Articolo IV, ha detto ai giornalisti che le politiche attuate dal governo cinese avranno un impatto positivo sull’economia, aggiungendo che la ricerca relativa al Fmi mostra che ogni punto percentuale di crescita economica della RP della Cina spingerà la crescita economica di altri Paesi di 0,3 punti percentuali. Ritiene che la crescita economica della RP della Cina sarà ancora superiore alla media globale nel 2024 e che la Cina sarà il principale contributore alla crescita economica globale nel 2024. Basti questo.


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