Al Teatro Petruzzelli di Bari, agli Stati Generali dei Rifiuti in Puglia, si è tentato di dare alcune risposte alle sfide e agli obiettivi che il panorama nazionale e quello regionale offrono. Il racconto di Saturno Illomei
Fra le numerose politiche messe in campo dall’Unione Europea sulle tematiche ambientali, è chiara l’attenzione all’economia circolare e all’efficienza delle risorse. Il Piano d’azione per l’economia circolare, pubblicato nel 2020, è una delle componenti principali del New green deal e prevede iniziative da sviluppare secondo la prospettiva dell’intero ciclo di vita dei prodotti, dal design ai processi produttivi, fino al consumo sostenibile e la prevenzione dei rifiuti. In Italia la Strategia nazionale per l’economia circolare è stata adottata nel giugno 2022 e prevede “un nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti, incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclo e utilizzo di materie prime secondarie, una revisione del sistema di tassazione ambientale, la riforma del sistema di responsabilità estesa del produttore e dei relativi consorzi e il sostegno alla simbiosi industriale”.
Parte integrante di questa strategia è il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, strumento strategico di indirizzo per la redazione dei piani regionali. Esso costituisce una delle riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), prevista nella Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, il cui ambito di intervento è finalizzato a “migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud e realizzando progetti altamente innovativi per filiere strategiche, quali rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, industria della carta e del cartone, tessile e riciclo meccanico e chimico delle plastiche”.
Secondo l’ultimo rapporto Ispra, dati 2022, la produzione dei rifiuti urbani supera di poco i 29 milioni di tonnellate, in leggero calo (-1,8%) rispetto al 2021, più consistente al Nord (-2,2%). La produzione pro capite si attesta a 494 chili per abitante. Tutte le regioni, specialmente quelle settentrionali, fanno rilevare una diminuzione nella produzione. Si va dal -3,7% del Trentino Alto Adige al -1,9% della Puglia. La raccolta differenziata supera il 65%, 19 milioni di tonnellate. Si raccoglie in maniera differenziata soprattutto la frazione organica, seguita da carta e cartone, dal vetro e dalla plastica. Più del 50% del rifiuti prodotti vengono avviati a riciclo. Fanno eccezione gli imballaggi che raggiungono l’80% del recupero complessivo.
L’ultimo Rapporto raccolta differenziata e riciclo di Anci e Conai, presentato a fine febbraio, mette in risalto le differenze che ancora permangono nel Paese “sotto il profilo della disponibilità di impianti in grado di trattare i rifiuti differenziati ed accogliere, all’interno dei propri cicli produttivi, le materie prime seconde che vengono dalla raccolta differenziata.
Tale inadeguatezza impiantistica ha un’ incidenza negativa soprattutto per i Comuni del Mezzogiorno, sia dal punto di vista dei costi di trasporto della materia riciclabile sia in termini di mancato sviluppo delle economie legate al riciclo”. Al Teatro Petruzzelli di Bari, ieri, agli Stati Generali dei Rifiuti in Puglia, si è tentato di dare alcune risposte alle sfide e agli obiettivi che il panorama nazionale e quello regionale offrono. Secondo il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, in Puglia si producono poco meno di 2 milioni di tonnellate di rifiuti, il 6,2% di quelli prodotti su tutto il territorio nazionale: ogni pugliese ne genera 500 chili l’anno, poco sopra la media nazionale. Particolarmente significativo l’afflusso turistico che, in alcuni Comuni, ha visto crescere fino a oltre il 100% (vi sono casi che arrivano oltre il 500%) la produzione dei rifiuti . Soprattutto nell’area del Gargano e del Salento, specie nei mesi estivi, con conseguenti problemi di gestione nella raccolta.
“Il piano pugliese dei rifiuti, ha detto il presidente della Regione Michele Emiliano, sconta il ritardo del governo nell’assegnazione del Fondo sviluppo e coesione. Abbiamo bisogno di questi finanziamenti per aumentare il tasso di raccolta differenziata ancora basso. Molte le innovazione introdotte nel nuovo piano, tra le quali consentire ai Comuni in ritardo sulla raccolta differenziata, spesso quelli più grandi, di migliorare le loro performance grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione. Scontiamo, poi, uno sbilanciamento sull’impiantistica: riusciamo a chiudere il cerchio solo grazie agli impianti privati”.
Per quanto riguarda il conferimento in discarica dei rifiuti, la Puglia smaltisce poco più del 10% di quelli nazionali, collocandosi al terzo posto, preceduta dalla Sicilia e dalla Toscana. Soltanto 71 mila tonnellate sono i rifiuti che vanno a incenerimento, l’1,3% del totale nazionale. E, comunque, negli ultimi dieci anni i rifiuti raccolti in maniera differenziata si sono triplicati, passando da 314 mila tonnellate a quasi un milione di tonnellate e superando la soglia del 50%, poco più del 5% del totale nazionale. Il territorio pugliese è stato suddiviso il 38 Ambiti di Raccolta Ottimale (ARO) per “lo svolgimento delle funzioni associate di organizzazione del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto da parte dei Comuni”. Un capitolo a parte è riservato all’Accordo Quadro Anci-Conai per la raccolta differenziata degli imballaggi (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro).
“Il Conai assicura, tramite i Consorzi di filiera, il ritiro dei rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata sulla base del Programma Generale di prevenzione e gestione degli imballaggi e si impegna a corrispondere, sulla base della quantità e della qualità dei rifiuti di imballaggio raccolti e conferiti, il pagamento dei corrispettivi per i maggiori oneri per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio”.
“Sul riciclo degli imballaggi abbiamo registrato negli ultimi anni segnali positivi in Puglia – ha ricordato Fabio Costarella, responsabile Area Centro Sud del Conai – Cresce la raccolta differenziata e sono stati avviati a riciclo oltre 300 mila tonnellate di imballaggi. E solo nell’ultimo anno, grazie all’Accordo Anci e Conai, sono stati riconosciuti ai Comuni corrispettivi per circa 44 milioni di euro, grazie anche alla collaborazione dei cittadini per una raccolta differenziata di qualità. Rimane, purtroppo, ancora irrisolto il problema degli impianti che rischia di non poter cogliere le opportunità legate all’economia circolare”.
“Il costante incremento delle raccolte differenziate – ha concluso l’assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio – contribuisce alla riduzione dei quantitativi di rifiuti indifferenziati conferiti in discarica, ma occorre intensificare gli sforzi in alcuni centri urbani, ad oggi ancorati alla raccolta stradale, per raggiungere il 70% di raccolta differenziata”.