Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo chiude il 2023 con profitti per 6,5 miliardi, in crescita del 20,7%. Lieve flessione dei ricavi, sull’onda della contrazione dei prezzi energetici. Dividendo a quota 43 centesimi
Un 2023 sprint per Enel. Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha infatti chiuso lo scorso esercizio con un utile netto ordinario di gruppo a 6,5 miliardi di euro, in crescita del 20,7% sul 2022. Di riflesso, il risultato netto si è attestato a 3,4 miliardi, in netta crescita (+104%) rispetto all’anno precedente. Bene anche sul fronte finanziario, con l’indebitamento sceso a 60,1 miliardi, lo 0,8% in meno rispetto al 2022. Tutti questi numeri sono perfettamente in linea con i target strategici indicati nel corso del 2023.
Per chiudere il conto economico, “le azioni manageriali realizzate hanno permesso di migliorare significativamente la generazione dei flussi di cassa con un Ffo (Funds from operations) pari a circa 14,8 miliardi di euro, che registra un incremento di circa 5,7 miliardi di euro rispetto al 2022 (+63% circa)”. La generazione di cassa (Ffo) risulta essere così pari a 3 miliardi di euro, superiore al valore massimo raggiunto storicamente dal gruppo elettrico. Per quanto riguarda la redditività dell’azienda, l’Ebitda ha toccato quota 21,9 miliardi, in aumento dell’11,6% rispetto al 2022, mentre l’unico neo sono i ricavi (-32% a 95 miliardi), anche se qui c’è l’attenuante del progressivo calo dei prezzi energetici riscontrato nel corso dello scorso anno.
Infine, gli investimenti, sono stati pari a 12,7 miliardi, in calo dell’11,7% sul 2022. Anche qui c’è una spiegazione. “La variazione è riconducibile al differente perimetro di consolidamento rispetto al 2022 nonché alla focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile, principalmente in Europa”. Per quanto riguarda il debito, Enel spiega che la riduzione “è riconducibile ai “positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, la cessione di talune partecipazioni ritenute non più strategiche, gli effetti derivanti dall`emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui e la rilevazione dei contributi a sostegno degli investimenti hanno più che compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi”.
Nel commentare i conti, diffuso a Borse chiuse (il titolo ha chiuso in ribasso dello 0,5%), Cattaneo ha sottolineato come siano stati raggiunti “tutti i target relativi al 2023 che avevamo già rivisto al rialzo lo scorso novembre. Questi solidi risultati sono una chiara testimonianza dell’efficacia delle azioni messe in campo da parte del nuovo management nel corso del 2023, in linea con le nostre priorità strategiche di ottimizzazione del profilo rischio/rendimento, efficienza ed efficacia nonché sostenibilità, sia finanziaria che ambientale”.
“Ribadiamo”, ha spiegato Cattaneo, “l’impegno verso il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi fissati in occasione della presentazione del Piano Strategico 2024-2026. In particolare, in linea con quanto annunciato lo scorso novembre, ci aspettiamo ragionevolmente che la remunerazione degli azionisti per il 2024 possa crescere ulteriormente”. E proprio sul versante del dividendo, la cedola proposta per l’intero esercizio 2023 è pari a 0,43 euro per azione (di cui 0,215 euro per azione già corrisposti quale acconto a gennaio 2024), in crescita del 7,5% rispetto al dividendo complessivo di 0,40 euro per azione riconosciuto per l’intero esercizio 2022.