Skip to main content

Dagli eurobond per la difesa, a un’Europa unita a sostegno dell’Ucraina. Tajani al Consiglio Ue

Il ministro degli Esteri circa la riunione di Francia, Germania e Polonia dei giorni scorsi ha precisato che l’Europa dovrebbe parlare unita e non divisa. “Non voglio fare polemiche con nessuno però credo che a Putin si debba dare un messaggio di forza essendo uniti e avendo sempre delle posizioni comuni”

Sì agli eurobond per la difesa comune, no alla guerra contro la Russia e all’icona di una Ue in ordine sparso. Lo dice chiaro il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da Bruxelles dove si sta tenendo il consiglio dei ministri degli esteri europei. Servono buone idee e strategie accorte, non fughe in avanti. Per cui l’idea degli eurobond “è un’idea buona”, perché la difesa europea non è solo l’industria della difesa “ma è anche l’aspetto organizzativo”, mentre il vertice a tre sull’Ucraina (Francia, Germania, Polonia) rischia di inviare all’esterno un messaggio sbagliato, con un’Europa disunita.

Europa sia unita

“Noi non siamo in guerra coi russi”, ha precisato il titolare della Farnesina, rispondendo evidentemente alla proposta del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui gli europei e la Nato dovrebbero essere pronti anche a intervenire militarmente. Il ministro italiano sottolinea con decisione che la Nato decide all’unanimità, passaggio che ha ribadito anche durante l’incontro con il segretario di stato Antony Blinken, presente in videoconferenza. “La posizione dell’Italia è molto chiara: le decisioni della Nato vengono prese da tutti i Paesi della Nato; non c’è un Paese o un gruppo di Paesi che decide per gli altri. Noi siamo grandi sostenitori dell’Ucraina. E siamo pronti a fare ancora di più, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari, sia per quanto riguarda gli aspetti della ricostruzione, sia per quanto riguarda anche l’invio di materiale”.

Pace e Ue

Ma all’interno di questo tipo di impegno non è previsto l’invio di truppe a combattere contro i russi, non sarebbe secondo Tajani un buon messaggio: “Noi dobbiamo lavorare per la pace cercando di fare in modo che l’Ucraina possa resistere e non essere sconfitta dai russi. Perché soltanto quando c’è equilibrio tra le parti ci si può sedere ad un tavolo della pace. Questo è il nostro obiettivo: sostenere l’Ucraina”.

La prospettiva di pace, dunque, è raggiungibile solo tramite un equilibrio tra le parti, a quel punto ci si può sedere a un tavolo di pace: “Noi dobbiamo lavorare per la pace, cercando di fare in modo che l’Ucraina possa resistere e non essere sconfitta dai russi”. Circa la riunione del ‘Triangolo di Weimar’ dei dirigenti di Francia, Germania e Polonia dei giorni scorsi, Tajani ha precisato un elemento: l’Europa dovrebbe parlare unita e non divisa. “Non voglio fare polemiche con nessuno però credo che a Putin si debba dare un messaggio di forza essendo uniti e avendo sempre delle posizioni comuni”.

Difesa Ue

Il commissario europeo alla Difesa, come progettato da Ursula von der Leyen, è propedeutico alla nascita di esercito europeo, con il quale l’Unione conterebbe di più anche all’interno della Nato. Questa la posizione espressa da Tajani a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, nella consapevolezza che la scelta fatta nella direzione di una difesa europea rappresenta un passo importante verso una difesa comune. “Io sono a favore del commissario europeo alla difesa, sono a favore da sempre della difesa europea. Ho lavorato tanto sull’aspetto industriale, quando ero commissario europeo. Sono anche per un esercito europeo. La difesa europea non è alternativa alla Nato, ma è, secondo me, un rafforzamento della Nato. È un modo per far contare di più i Paesi europei all’interno della Nato”.

Food for Gaza

Nell’occasione è stato espresso apprezzamento per il progetto italiano ‘Food for Gaza’ da parte di Blinken. L’obiettivo italiano è favorire un raccordo progettuale tra Fao, il Pam, la Croce Rossa, la Mezzaluna rossa al fine di portare via terra o via mare aiuti alimentari alla popolazione civile. Il tutto anche grazie allo sforzo fatto per attivare il corridoio marittimo proposto da Cipro e poi fatto proprio dalla Commissione europea e dagli Stati Uniti. Secondo Tajani “siamo stati i primi ad aderire a questo progetto, c’è anche una presenza della nostra Protezione civile perché è giusto che si aiuti la gente di Gaza che non ha nulla a che fare con Hamas”.

Il pollice in su da parte degli Usa si registra anche alla voce Mar Rosso. La guida della missione Aspides è tenuta in grande considerazione dalla Casa Bianca: “Blinken ha apprezzato il lavoro che stiamo facendo per garantire la sicurezza nel Mar Rosso, anzi ha spiegato che possono aderire altri Paesi, quindi la scelta italiana è stata apprezzata e valutata positivamente”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.


×

Iscriviti alla newsletter