Dal Where to Export Map 2024 pensato per chi esporta, emerge come la trasformazione digitale e la rivoluzione verde offrano più opportunità sul mercato. Nonostante i rischi politici rimangano una variante importante e potenzialmente imprevedibile
Innovazione e sostenibilità sono le due parole chiave che trainano la crescita. Ad affermarlo è Sace, nel suo Where to Export Map 2024, un mappamondo digitale interattivo con cui sono state delineate le vite che imprese e Pmi esportatrici in 200 mercati esteri dovranno seguire per rafforzarsi. Quanto emerge è infatti chiaro. Nei Paesi che hanno investito nelle nuove tecnologie e nell’intelligenza artificiale per un terzo dei settori e ne hanno incrementato la produttività di un quinto, si è notato un effetto moltiplicatore nelle loro economie: dell’1,3% annuo nel successivo quinquennio e dello 0,6% nel successivo decennio.
Un’altra leva è rappresentata dalle varie iniziative intraprese per fronteggiare il cambiamento climatico, dove migliorano i rischi di credito sebbene persistano quelli politici (come guerre e insicurezza) e socio-ambientali. In generale quindi, secondo l’Export Opportunità Index del gruppo, i mercati che offrono maggiori opportunità sono Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Spagna, India, Arabia Saudita e Cina, ovvero tutti coloro che stano dando grande rilevanza alla transizione verde e digitale. Più indietro ma comunque sotto osservazione, anche Corea del Sud, Vietnam, Messico e Brasile.
IA e cambiamento climatico sono tra l’altro due elementi strettamente collegati. Le tecnologie rappresentano infatti uno strumento fondamentale per supportare e adattare le economie alle conseguenze del climate change: solo tra il 2021 e il 2022, i danni dovuti a disastri naturali ammontano a più di 100 miliardi di euro, un numero che arriva a 650 miliardi se si allarga l’orizzonte agli ultimi quattro decenni. A subire un impatto maggiore sono state soprattutto Germania (167 miliardi), Francia (120) e Italia (111) sia in termini assoluti che in base alla percentuale assicurata – in Europa, solo il 20% delle perdite complessive lo erano.
C’è tuttavia la necessità di implementare l’Intelligenza Artificiale. Per farlo, sottolineano da Sace, molto sarà determinato dagli incentivi economici e normativi, ma ancor di più dalle competenze della forza lavoro. Ci sono diversi limiti in questo senso e, per sopperirli, “le imprese hanno bisogno delle funzionalità di accompagnamento, come database, sistemi di gestione dei dati e specialisti IT, in sintesi di strumenti di formazione di diverso tipo. Inoltre, per sfruttare al meglio una nuova tecnologia, IA compresa, sono necessari importanti organizzativi e di processo per sfruttare appieno gli investimenti di capitale che ne derivano”.
Ci sono però delle variabili che le imprese non possono controllare. Tra queste, la violenza politica e criminale, il cui livello si è alzato in giro per il mondo. Il conflitto tra Israele e Hamas è quello che si è aperto per ultimo, con gli Houthi yemeniti che stanno mettendo in allarme il traffico internazionale che passa per il Mar Rosso. Per ora, l’effetto spillover sembra essere contenuto, ma basta un niente per la degenerazione e l’allargamento del conflitto. Ad ogni modo, “la durata sarebbe relativamente breve: entro un anno, i mercati finanziari tornerebbero al livello previsto nello scenario base e gli impatti a medio termine sull’economia globale sarebbero altrettanto limitati”.