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Paolo Inzerilli, servitore dello Stato. Il ricordo di Mayer

Da Gladio, alle sue prime attività nel corpo degli Alpini alle tante attività svolte come uno dei principali dirigenti del Sismi, Paolo Inzerilli ha dedicato tutta la sua vita alle Forze Armate e ai Servizi di Informazione della Repubblica

Il generale Paolo Inzerilli aveva compiuto 90 anni il 15 novembre scorso scorso. Con lui se ne è andato un servitore dello Stato che ha dedicato tutta la sua vita alle Forze Armate e ai Servizi di Informazione della Repubblica.

Nell’esprimere pubblicamente il mio affetto a sua moglie – la collega docente Paola Betti – e alle figlie Giulia e Priscilla mi vengono subito in mente le interessantissime lezioni di Paolo Inzerilli al Master Intelligence e Sicurezza che ho diretto alla Link tra il 2015 e il 2020.

Gli allievi erano affascinati dalla lucidità delle sue analisi strategiche nonché dai racconti della sua esperienza sul campo.

Nel corso delle sue lezioni Paolo spaziava dalle sue prime attività nel corpo degli Alpini alle tante attività svolte come uno dei principali dirigenti del Sismi dell’epoca in cui era diretto dall’ammiraglio Fulvio Martini.

Nonostante la piena assoluzione in Corte di Asise dopo 11 anni di lunghe vicissitudini giudiziarie, il ricordo di Paolo Inzerilli resterà inevitabilmente legato alla memoria di “Gladio”, la versione italiana dell’operazione Nato Stay Behind che ha operato in tutti i Paesi dell’Europa occidentale dal 1956 al 1990.

In Italia la struttura Gladio nacque negli anni cinquanta per impulso dall’allora ministro della Difesa Paolo Emilio Taviani, il celebre partigiano democristiano che nel dopoguerra è stato uno dei grandi protagonisti della ricostruzione e della vocazione europeista ed atlantica dell’Italia.

Il generale Inzerilli, legato da una sincera amicizia con Francesco Cossiga, (con lui in foto) non era un uomo di destra come molti giornali cercarono di etichettarlo, ma una personalità di ampie vedute con un forte attaccamento ai valori liberali e democratici su cui si fonda la Repubblica.

Per i lettori di Formiche.net che siano interessati ad approfondire le vicende di Gladio suggerisco il libro testimonianza scritto dal generale Inzerilli stesso, La vittoria dei gladiatori. Da Malga Porzus all’assoluzione di Rebibbia.

Oggi è il giorno del ricordo e del lutto e non delle polemiche. Tuttavia non si può fare a meno di ricordare che spesso false narrazioni su “Gladio” siano state utilizzate negli ultimi trenta anni dagli eredi del Kgb a Mosca per lanciare campagne di influenza e disinformazione allo scopo di destabilizzare le istituzioni democratiche del nostro Paese e rafforzare gli interessi geopolitici della Federazione Russa nel Mediterraneo.



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