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Secondo l’ex direttore del MI6 siamo già in guerra, e non vogliamo capirlo

Intervistato da Politico, l’ex vertice del MI6 si è espresso sull’approccio di alcuni dei Paesi occidentali nel confronto con la Russia. Lodando anche Donald Trump

L’ex-capo dell’agenzia di spionaggio britannica MI6 Richard Dearlove ha una visione molto pessimista sul futuro: intervistato da Politico, il dirigente dell’intelligence britannica sottolinea diversi punti critici riguardante la sicurezza dell’Occidente nel suo complesso. Partendo proprio da uno dei caposaldi dell’Occidente, la Germania, che di recente è stata coinvolta dallo scandalo dell’intercettazione russa di quello che doveva essere un colloquio segreto tra il capo delle forze aeree del Paese e tre subordinati, in cui si stava discutendo della consegna di armi all’Ucraina e di un potenziale attacco di Kyiv a un ponte in Crimea. “Sapete bene quanto me che il loro rispetto degli standard di sicurezza è stato pessimo. È piuttosto scioccante” afferma in tono aspro Dearlove, denotando come questa intercettazione sia probabilmente “solo la punta dell’iceberg”. E suggerendo come tale evento non rappresenti tuttavia una novità per Berlino: “Angela Merkel era notoriamente disinvolta e gestiva la Germania da un telefono cellulare. Quindi, si poteva essere certi che i russi la stessero ascoltando – e probabilmente lo stanno ancora facendo. Credo che il problema della Germania sia che ora è temperamentalmente pacifista e non ha mai preso sul serio la sicurezza”. Da capo dell’MI6, Dearlove era molto selettivo su ciò che avrebbe condiviso con il BND, temendo che potesse trapelare troppo facilmente in Russia. “C’erano cose molto delicate che non avremmo dato loro neanche un mese di domenica” ha detto.

Ma le preoccupazioni di Dearlove vanno ben oltre la Germania, e toccano lo stato generale di impreparazione e instabilità dell’Occidente. Anche la Gran Bretagna è oggetto di particolare preoccupazione per l’esperto di spionaggio. Dearlove individua un divario tra le parole e le azioni, tra gli avvertimenti (come quello del Segretario di Stato per la Difesa Grant Shapps, il quale ha dichiarato che la Gran Bretagna deve decidere “se arrendersi a un mare di problemi o fare tutto il possibile per scoraggiare il pericolo”) e l’effettiva adozione di misure efficaci per essere preparati. “Se fermaste qualcuno per strada qui nel Regno Unito e gli chiedeste se pensa che la Gran Bretagna sia in guerra, vi guarderebbero come se foste pazzi. Ma siamo in guerra, siamo impegnati in un grey-warfare con la Russia, e sto cercando di ricordarlo alla gente”.

Dearlove esprime una posizione critica sulla spesa per la difesa della Gran Bretagna, ritenendola insufficiente per far fronte alle minacce poste da Russia e Cina. Il recente annuncio del governo sul fatto che non ci saranno nuovi fondi immediati destinati alle forze armate britanniche, scegliendo di mantenere la spesa per la difesa al 2%, non è considerato dall’ex MI6 come una scelta saggia.

“Dobbiamo fare delle scelte difficili, e temo che le scelte difficili siano davanti a noi in questo momento. Dovremmo spendere almeno il 2,5%. Abbiamo urgentemente bisogno di costruire più navi. Abbiamo bisogno di una marina molto più grande. E abbiamo bisogno di più soldati a terra, per l’amor di Dio” ha esclamato, sottolineando allo stesso tempo come la guerra in corso in Ucraina ha dimostrato l’importanza degli effettivi sul campo in situazioni di conflitto.

Ma ci sono anche segnali incoraggianti, come ad esempio quelli mandati dalle nazioni dell’Europa centrale e del Baltico. Dearlove loda in particolare la Polonia per aver raggiunto un livello record di spesa per la difesa all’interno dell’Alleanza Atlantica, stanziando quasi il 4% del Pil per la difesa. Proprio questa settimana il Presidente polacco Andrzej Duda ha avvertito che “le ambizioni imperialistiche e il revisionismo aggressivo della Russia stanno spingendo Mosca verso un confronto diretto con la Nato, con l’Occidente e, in ultima analisi, con l’intero mondo libero”. Il presidente Polacco ha evidenziato come la Russia stia passando a un’economia di guerra e stia stanziando quasi il trenta percento del suo bilancio annuale per armarsi, e che quindi sia ora che tutti i membri della Nato puntino a spendere il tre percento del loro Pil per la difesa.

Un incremento della spesa militare che guarda a Est, ma indirettamente anche a Ovest. Dearlove ritiene che questo aumento della spesa per la difesa sia infatti necessario per proteggersi da Trump. “Se Trump salirà al potere, quando lo farà, la maggior parte dei membri della Nato sarà in linea o al di sopra della spesa del 2% del Pil per la difesa” ha detto, ritenendo che questo dovrebbe aiutare ad affrontare un altro mandato alla Casa Bianca di un personaggio che è un critico di lunga data della Nato. “È molto diverso dalla situazione della prima volta. Approvo ciò che Trump ha fatto chiamando in causa la Nato nel suo primo mandato, e in particolare i tedeschi. Se i tedeschi iniziassero davvero a spendere seriamente per il riarmo, cosa che dovrebbero fare viste le dimensioni della loro economia, sarebbe una trasformazione totale”.

Dearlove ha tuttavia osservato che Trump, a differenza del presidente attualmente in carica Joe Biden, sembra apprezzare la Gran Bretagna, che potrebbe avere la possibilità di ottenere un accordo commerciale con lui alla Casa Bianca. “A Trump emotivamente piace molto il Regno Unito, più di quanto piaccia a Biden. Biden è un cattolico irlandese americano all’antica, con tutti i pregiudizi che i cattolici irlandesi hanno sull’Inghilterra”. Inoltre, l’ex direttore del MI6 ha detto di apprezzare l’imprevedibilità di Trump. “Il principio della deterrenza si basa davvero sull’incertezza e sul non indovinare cosa farà il tuo avversario. E in termini di indovinare cosa farà Trump, ha un effetto deterrente perché non si può mai essere sicuri di cosa farà dopo”.

 

 

 

 

 

 



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