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Il Super Tuesday porta Trump a un passo dalla nomination. L’analisi di Graziosi

Nikki Haley si è ritirata dalle primarie. Oltre l’esito di ieri, la sua candidatura è stata anche azzoppata dalla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che, lunedì, ha ammesso la candidabilità di Trump: finora l’ex ambasciatrice puntava moltissimo sul presentarsi come l’unica valida alternativa nel caso il rivale fosse stato colpito da interdizione elettorale

Donald Trump è ormai a un passo dalla nomination presidenziale repubblicana. A certificarlo è stato il Super Tuesday di ieri, quando l’ex presidente ha trionfato in quasi tutti gli Stati chiamati al voto: Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado, Massachusetts, Maine, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas e Virginia. Quasi a bocca asciutta è invece rimasta Nikki Haley, che ha dovuto accontentarsi del Vermont: uno Stato che assegna soltanto 17 delegati per la Convention nazionale repubblicana e che, in sede di elezioni presidenziali, è da circa trent’anni una roccaforte del Partito democratico. Decisamente troppo poco per consentire all’ex ambasciatrice all’Onu di salvare una campagna elettorale finora mai effettivamente decollata. L’ultima carta che aveva da giocarsi era quella di un buon risultato in Virginia: uno Stato notoriamente cruciale per la General Election e in cui i repubblicani risultano storicamente in difficoltà. Purtroppo per lei, Trump ha vinto anche lì, staccandola di quasi 30 punti percentuali.

Insomma, l’ex presidente procede speditamente verso il quorum dei 1.215 delegati necessari per conquistare la nomination. L’attribuzione degli 854 delegati in palio al Super Tuesday è ancora in corso ma è chiaro che la situazione è nettamente a vantaggio dell’ex inquilino della Casa Bianca. Alle ore 10,30 italiane, secondo il New York Times, Trump ne aveva presi almeno 722, mentre la Haley si fermava a quota 46. Questo vuol dire che, a livello complessivo, l’ex presidente ha in cassaforte almeno 993 delegati a fronte degli 86 della rivale.

Di questo passo, la campagna elettorale di Trump si aspetta di blindare la nomination entro fine mese. Quella stessa campagna che, secondo la Cnn, starebbe effettuando pressioni sul team della Haley, per convincere quest’ultima a fare un passo indietro. Non a caso, i collaboratori dell’ex ambasciatrice sarebbero divisi, in queste ore, sul da farsi. È d’altronde ormai quasi certo che la sua corsa sia definitivamente tracollata, tanto che il suo ritiro potrebbe essere annunciato a breve. Al di là dei deludenti risultati al Super Tuesday, la Haley è stata anche azzoppata dalla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che, lunedì, ha ammesso la candidabilità di Trump: finora l’ex ambasciatrice puntava moltissimo sul presentarsi come l’unica valida alternativa nel caso il rivale fosse stato colpito da interdizione elettorale.

Ovviamente questo non vuol dire che per l’ex presidente la strada sia del tutto in discesa. Varie incognite in vista di novembre restano sul tavolo. Al di là dei processi giudiziari, The Hill ha sottolineato che Trump si è mostrato piuttosto debole nelle aree suburbane benestanti nella parte settentrionale della Virginia: un’area, questa, sicuramente di peso per le prossime presidenziali. Inoltre, non va trascurato che, nonostante le oggettive difficoltà, la Haley continua a catalizzare un pezzo di elettorato repubblicano che, per quanto minoritario, si oppone all’ex presidente. Dall’altra parte, va comunque rilevato che, secondo quanto riportato nelle ultime settimane dal Wall Street Journal e dal Washington Post, Trump sembra essere andato meglio del solito nel voto suburbano in New Hampshire e South Carolina. Inoltre, l’ex presidente continua a mantenere la presa sul voto dei colletti blu: un voto che, a novembre, sarà decisivo per la conquista della Casa Bianca (si pensi solo agli Stati della Rust Belt, dove già si registra un’accanita competizione con Joe Biden).

A questo punto, è abbastanza probabile che l’attenzione di Trump inizi maggiormente a spostarsi sulla scelta di un candidato vice. Non è chiaro se la Haley abbia delle chances da questo punto di vista. I nomi che circolano, a tal proposito, sono comunque svariati. E, al momento, ottime possibilità sembrerebbe averle il senatore del South Carolina, Tim Scott.

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