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Fine dello stallo. L’approvazione della Camera rende gli aiuti a Kyiv sempre più vicini

L’approvazione del pacchetto di aiuti per l’Ucraina (ma non solo) da parte della Camera interrompe un blocco che perdurava da mesi. E adesso si mira a una rapida conferma al Senato

Un nuovo round di aiuti statunitensi per Kyiv sembra più vicino, dopo che la Camera dei Rappresentanti ha approvato un pacchetto di oltre sessanta miliardi di dollari di aiuti militari per l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia. Gli aiuti all’Ucraina fanno parte di un pacchetto di leggi sulla sicurezza nazionale, per un totale di novantacinque miliardi di dollari, che comprende anche ventisei miliardi di dollari per Israele e otto miliardi di dollari per la regione indo-pacifica, oltre a una legge che potrebbe portare al bando di TikTok dagli app store statunitensi. La votazione ha interrotto uno stallo che si protraeva oramai dalla fine dello scorso anno sull’invio del sostegno militare a Kyiv.

Il disegno di legge sull’Ucraina, presentato all’inizio della settimana dallo speaker repubblicano Mike Johnshon, è stato approvato sabato pomeriggio dalla camera con trecentoundici voti favorevoli contro centododici contrari (tutti provenienti dal partito repubblicano, e in aprticolare dalla componente più vicina a Donald Trump). Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato in un comunicato che il voto di sabato ha inviato un “chiaro messaggio sulla forza della leadership americana sulla scena mondiale. In questo momento critico, [i legislatori] si sono uniti per rispondere all’appello della storia, approvando una legislazione sulla sicurezza nazionale urgentemente necessaria, per la quale ho lottato per mesi”. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato in un comunicato che “la legge sugli aiuti agli Stati Uniti approvata oggi dalla Camera impedirà alla guerra di espandersi, salverà migliaia di vite e aiuterà entrambe le nostre nazioni a diventare più forti. La pace e la sicurezza possono essere raggiunte solo attraverso la forza”.

Un funzionario occidentale ha dichiarato venerdì al Financial Times che una parte significativa dell’armamento è stata immagazzinata appena oltre il confine ucraino, a Rzeszów, in Polonia, suggerendo che potrebbe essere portata a Kyiv in breve tempo. La velocità di consegna è infatti essenziale: la Russia ha approfittato di questi ritardi nell’invio di aiuti per lanciare “una serie di offese devastanti” nell’est dell’Ucraina e “una nuova importante campagna di bombardamenti contro le infrastrutture civili dell’Ucraina”, come ricorda Peter Dickinson, editor di UkraineAlert, sul sito dell’Atlantic Council. “I comandanti ucraini – secondo l’esperto – utilizzeranno con urgenza gli aiuti per ‘colmare le crescenti lacune delle scarse difese aeree del Paese’, proteggendo sia le truppe che i civili”. Mentre John E. Herbst, Senior director dell’Eurasia Center dell’Atlantic Council ed ex-ambasciatore di Washington a Kyiv, osserva che l’Ucraina ha razionato i proiettili d’artiglieria negli ultimi quattro mesi, portando alla cattura della città di Avdiivka e ad altre conquiste russe. A parte le difese aeree come i missili Patriot, una nuova iniezione di proiettili “avrà un impatto immediato e positivo sul corso della guerra”.

Prima però è necessaria l’approvazione anche da parte del Senato statunitense, che dovrebbe approvare il pacchetto all’inizio della prossima settimana. Biden ha esortato il Senato ad agire rapidamente “in modo che io possa firmare la legge e noi possiamo inviare rapidamente armi ed equipaggiamenti all’Ucraina per soddisfare le loro urgenti necessità sul campo di battaglia”.


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