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Piano Mattei, Medio Oriente e Nato. Tutti gli spunti del G7 da Capri

Spazio anche ad un bilaterale con il segretario per gli Affari esteri, del Commonwealth e dello sviluppo del Regno Unito, David Cameron, a margine della ministeriale Esteri G7, a cui Tajani ha ribadito il costante supporto a favore di Kiev a tutti i livelli con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura. Siparietto per il compleanno di Blinken

Mettere l’Africa al centro, per la stabilità e per la crescita. Questo uno dei passaggi più significativi della ministeriale G7 di Capri, in cui il ministro Antonio Tajani ha accolto i parigrado seguendo una doppia traccia: certamente attenzione alle contingenze rappresentate dalle due guerre, ma senza dimenticare iniziative strategiche come il Piano Mattei, il Fronte sud e le politiche di inclusione applicate al Mediterraneo. L’occasione si è rivelata utile per una serie di incontri bilaterali.

Agenda Capri

Primo punto il partenariato con l’Unione Africana. Il ministro degli Esteri italiano lo ha sottolineato particolarmente, per rafforzare il contrasto alle migrazioni irregolari, favorendo la stabilità e la crescita e ha ringraziato il ministro degli Esteri della Mauritania Mohamed Salem Ould Merzoug per la sua presenza a Capri. Dal Mediterraneo l’Italia ha una posizione di osservatore privilegiato e, al contempo, player multidirezionale: è amica di Israele e punta alla de-escalation in quell’area, ritiene fondamentale aiutare l’Ucraina in un quadro di paese portatore di pace. Tutti aspetti che Tajani ha evidenziato, sia nel suo intervento principale, che nei bilaterali.

Il meeting di Capri ha toccato tutti i temi all’ordine del giorno circa la situazione internazionale, comprese le sanzioni all’Iran a causa del suo attacco contro lo Stato ebraico. Ma i dossier non finiscono qui, perché il tutto si somma all traffico mercantile a Suez e nel Mar Rosso minacciato dagli Houthi.

Bilaterali

Aiutare l’Ucraina significa lavorare a un tavolo di pace puntando al suo raggiungimento, ma se l’Ucraina perde, Putin non si siederà mai a un tavolo della pace. La convinzione di Tajani si lega alla fase due del pensiero del governo: ovvero “è nostro dovere aiutare il Paese in difesa dei valori di libertà, democrazia e rispetto del diritto internazionale”. In questo senso si inserisce il bilaterale con il leader dell’opposizione della Bielorussia Svetlana Tikhanovskaya, quello con l’omologa tedesca, Annalena Baerbock e quello con la francese Stephane Sejourne, a cui Tajani ha sottolineato che bisogna essere prudenti e astenersi da ogni risposta o rappresaglia.

“Qualsiasi azione di questo genere rischierebbe di innescare una conflagrazione regionale. Lavoriamo per favorire la pace e portiamo avanti la soluzione ‘due popoli due Stati’. L’Italia è pronta a fare la sua parte cosi’ come stiamo facendo in Libano, dove è dispiegata la missione Unifil al confine con Israele”.

Londra-Kyiv

Spazio anche a un bilaterale con il segretario per gli Affari esteri, del Commonwealth e dello sviluppo del Regno Unito, David Cameron, a margine della ministeriale Esteri G7, a cui Tajani ha ribadito il costante supporto a favore di Kyiv a tutti i livelli con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura. Ad oggi la situazione sta peggiorando (“è dura, l’Ucraina è sotto attacco e va sostenuta con decisione e a tutti livelli, mentre lavoriamo per definire un percorso che porti a una pace duratura”). Ma la pace deve essere giusta e legata a doppio filo con la ricostruzione del Paese, ha aggiunto Tajani, ricordando le ultime iniziative intraprese dall’Italia, dalla firma di accordi per il sostegno al settore energetico ucraino al patronato assunto dall’Italia su Odessa. Il vertice di Capri è conciso anche con il 62mo compleanno del segretario di Stato americano Antony Blinken, a cui Tajani ha donato un disco dei Maneskin, la popolare band romana conosciuta anche negli Stati Uniti.

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