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Il Def è credibile, ma su cuneo e superbonus… La pagella di Bankitalia

Parte il ciclo di audizioni sul Documento di economia e finanza, nell’attesa che venga ascoltato il ministro Giorgetti. Via Nazionale giudica verosimili le stime sul Pil, ma prorogare il taglio del costo del lavoro può essere un errore. E anche farsi prendere da nuove tentazioni sui bonus edilizi

A due settimane dalla sua approvazione, il Documento di economia e finanza, versione senza numeri programmatici, ovvero senza indicare l’impatto delle misure che l’esecutivo vuole adottare sulle grandezze di finanza pubblica, finisce sotto la lente degli addetti ai lavori nel ciclo di audizioni alle commissioni Bilancio di Camera e Senato (in serata sarà il turno del ministro Giancarlo Giorgetti). Un Def, va detto, segnato da una previsione di crescita che alcuni osservatori giudicano troppo ottimistica e che se tiene fermo l’obiettivo di settembre della Nadef di deficit, impone la ricerca di una trentina di miliardi di risorse per confermare le politiche attuate dal governo con l’ultima legge di Bilancio, a cominciare da Irpef e decontribuzione

Bankitalia, nella sua relazione, è partita dalle note positive. Per esempio non discostandosi troppo dai numeri dello stesso governo. “Gli andamenti macroeconomici delineati dal Def sono ricompresi nel ventaglio delle previsioni dei principali previsori collocandosi tra quelli più positivi” ed “i rischi sulla crescita rimangono prevalentemente al ribasso”, ha subito messo in chiaro il Capo dipartimento economia e statistica di Via Nazionale, Sergio Nicoletti Altimari. “Il Documento di economia e finanza presentato dal governo emerge in un contesto di transizione delle regole di politica economica europea e ne subisce le conseguenze. A questo motivo di incertezza si aggiunge quello legato alle variabili esogene, a partire dalle tensioni geopolitiche”.

Tanto basta a fare del Pnrr il vero asso da giocare per non rimanere impantanati. “Il Def definito ci dà un tendenziale, rafforzato dal Pnrr. Ne prendiamo atto. Il contributo dall’attuazione piena del Pnrr è quanto mai decisivo per conseguire i tassi di sviluppo delineati dal governo”, ha ammonito Via Nazionale. Certo, un aiuto non da poco potrebbe arrivare dai tassi, che la Bce dovrebbe cominciare ad allentare già dal prossimo giugno. “Da qui alla fine dell’anno i mercati si attendono una riduzione dei tassi di interesse da parte della Bce di 100 punti base, a partire da 25 punti base a giugno, se si consolida la fiducia di un calo dell’inflazione”.

“Nella riunione di aprile il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento, annunciando anche che l’attuale grado di restrizione della politica monetaria potrà essere ridotto qualora le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria consolidino ulteriormente la fiducia che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo. I mercati si aspettano un primo taglio di 25 punti base in giugno e un calo complessivo di circa 100 punti base entro la fine dell`anno”, ha spiegato Altimari.

Fin qui le luci. Poi ci sono le ombre, con il discorso che cade sul cuneo fiscale, il cui taglio il governo vorrebbe rifinanziare con la prossima manovra. “Una proroga temporanea del taglio del cuneo accrescerebbe l’incertezza sull’evoluzione futura dei conti pubblici mentre una sua conferma strutturale così come creerebbe distorsioni nell’offerta di lavoro e comprometterebbe l’equilibrio tra entrate contributive e uscite”. Non è tutto. Non poteva mancare nelle valutazioni di Bankitalia un riferimento al Superbonus, padre di tutti gli sbagli secondo il governo.

“Nell’introdurre nuovi schemi di incentivazione occorrerà evitare di ripetere gli errori che hanno caratterizzato alcune misure recenti, in particolare l’esperienza del Superbonus”. Il bilancio pubblico infatti sarà chiamato anche a “finanziare le transizioni digitale e verde” per le quali “sembra necessario rafforzare gli investimenti pubblici in innovazione, il sistema di incentivi alla ricerca e sviluppo e all’efficientamento energetico”.


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