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Il futuro dell’Africa si chiama formazione. La visita di Mattarella in Ghana

Il Capo dello Stato ha visitato il Centro di formazione Don Bosco di Ashaiman, accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, proprio per lanciare il progetto “Ghana”, che oltre al Volontariato internazionale per lo Sviluppo coinvolge Confindustria Alto Adriatico, ente ideatore e promotore del progetto, Umana SpA e i Salesiani di Don Bosco

Formazione professionale, nuove opportunità di partnership e fil rouge ideale con il Piano Mattei. L’ultima tappa del viaggio in Ghana e Costa d’Avorio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si concentra su lavoro, alla voce educazione e formazione tecnica. L’obiettivo è costruire occasioni di interscambio lavorativo con l’Italia e rafforzare così i rapporti tra i due Paesi, nella consapevolezza che, come spiegato dal Capo dello Stato, il piano è “per una collaborazione secondo le indicazioni e le esigenze definite dai paesi del continente, per una collaborazione sul piano paritario a tutela delle risorse locali”.

Formazione

Perché la formazione è un elemento su cui accelerare l’investimento? Intanto perché di talune figure professionali vi è molta richiesta, in secondo luogo la cerniera creata da Confindustria e salesiani può rappresentare un circuito virtuoso per andare a meta. Nello specifico il progetto fa parte dei programmi di formazione professionale e civico-linguistica ideati al fine di inserire personale straniero nelle aziende italiane interessate.

Mattarella per questa ragione ha visitato il Centro di formazione Don Bosco di Ashaiman, accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, proprio per lanciare il progetto “Ghana”, che oltre al Volontariato internazionale per lo Sviluppo (Vis) coinvolge Confindustria Alto Adriatico, ente ideatore e promotore del progetto, Umana SpA e i Salesiani di Don Bosco. In Ghana i Salesiani hanno ben tre Centri di formazione professionale ad Ashaiman, Sunyani e a Tatale, che grazie al Job Service Office (Jso), favorisce il legame tra la scuola e lavoro.

Gli studenti degli istituti tecnico-professionali delle Comunità Don Bosco verranno inseriti nelle aziende del Friuli-Venezia Giulia una volta terminato il loro percorso, nei settori della cantieristica, dell’edilizia e della logistica già dal prossimo maggio.

Quale Africa?

“L’Italia considera il Ghana come un esempio virtuoso di democrazia – ha detto Mattarella incontrando il Presidente della Repubblica del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo – Un modello che trasmette anche ad altri Paesi l’importanza della democrazia. È tanto più significativo questo modello in una fase storica in cui, in alcuni Paesi dell’Africa occidentale, il sistema democratico sembra davvero vacillare”.

Il riferimento è ad altri pezzi del continente come il Sahel dove l’emergenza è oggettiva tra scelte del Niger e l’ombra russa. È in atto uno spostamento di equilibri, avvenuto subito dopo la presa di potere da parte di una giunta militare in Niger. Un cliché già visto in altri paesi della macro area come Mali e Burkina Faso. Sullo sfondo la reazione europea e il Piano Mattei. Ecco che la geopolitica del Sahel sta registrando una rivoluzione copernicana con il rafforzamento dei legami con la Russia, così da ridisegnare alleanze ed equilibri. Una decisione che segue la disputa sulle relazioni intrecciate da Niamey con Russia e Iran. Il patto era in vigore dal 2012 e in loco ci sono circa 1.000 militari e civili statunitensi. Per questa ragione Washington teme che la perdita delle basi getterebbe il Paese nelle mani russe.


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