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La sicurezza al centro del partenariato strategico Ue-Golfo

A 24 mesi dal primo annuncio, il nuovo vertice tra Unione europea e Consiglio di cooperazione del Golfo segna una pietra miliare nei rapporti blaterali: le due aree strategiche hanno messo al centro il tema della sicurezza alla luce delle recenti tensioni. Un passo che investe nelle relazioni di medio-lungo periodo

Gaza, Kyiv e Mar Rosso sono stati solo degli acceleratori per una relazione altamente strategica come quella tra Unione europea e Paesi del Golfo che da tempo procede su binari costanti. Il recente incontro tra il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) Jasem Mohamed Albudaiwi, e l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, Josep Borrell, ha tracciato un’ulteriore linea di questo vero e proprio partenariato, al fine di corroborare un dialogo che presenta una serie di innegabili vantaggi.

Obiettivi del dialogo

Sicurezza e cooperazione regionale sono stati al centro della riunione ad alto livello Gcc-Ue che si è tenuta in Lussemburgo. Le guerre a Gaza e in Ucraina hanno dominato le discussioni, al netto delle diverse sensibilità che alcuni Paesi hanno su Israele e Gaza. Nonostante alcuni disaccordi, il Consiglio congiunto ha programmato una serie di appuntamenti regolari con la partecipazione di alti funzionari che istituiranno gruppi di lavoro ad hoc nel quadro di tale dialogo sulla sicurezza. L’obiettivo di questo percorso è coordinare gli sforzi su questioni regionali e globali, tra cui la proliferazione nucleare, missilistica e dei droni; sicurezza marittima; sicurezza informatica; antiterrorismo; finanziamento, reclutamento e ideologia del terrorismo; tratta di esseri umani; traffico di droga; migrazione irregolare; crimine organizzato; e la sicurezza energetica, la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari globali, la preparazione alle catastrofi e la risposta alle emergenze.

Gaza e pace

Secondo Albudaiwi l’incontro con Borrell rappresenta opportunità oggettive per discutere questioni di reciproco interesse tra le due parti e così affrontare le sfide comuni. “Sempre più Paesi hanno ora compreso la necessità di un cambiamento nella politica su Gaza e che l’Europa svolga un ruolo più costruttivo”, ha osservato, riscontrando consensi sia da parte di Borrell, che da parte dell’inviato speciale dell’Ue per il Golfo Luigi Di Maio che si sono confrontati con i ministri degli Esteri di entrambe le parti proprio per ristabilire il consenso su Gaza.

Certamente il raggiungimento della pace a Gaza è obiettivo principale, ma condicio sine qua non è sollecitare tutte le parti interessate a ridurre l’escalation, dal momento che il conflitto si sta pericolosamente espandendo a macchia d’olio. In questo senso il lavoro diplomatico congiunto messo in piedi da Consiglio di cooperazione del Golfo e Unione europea punta ad elevare le relazioni a livelli più alti, che servano sia agli interessi comuni di entrambe le parti, sia a rafforzare la stabilità regionale e internazionale.

Visti

Un altro obiettivo raggiunto si ritrova alla voce visti per i titolari di passaporto del Bahrein, dell’Oman e dell’Arabia Saudita: beneficeranno di privilegi di viaggio estesi poiché l’Unione europea ha annunciato il rilascio di visti Schengen per ingressi multipli di cinque anni. Nello specifico anche coloro che richiedono per la prima volta il visto e i titolari di passaporti idonei dei paesi menzionati beneficeranno della validità del visto estesa.

In particolare i cittadini degli Emirati Arabi Uniti sono attualmente gli unici cittadini del Gcca godere di un ingresso senza visto nell’area Schengen, mentre sono in corso discussioni tra le altre nazioni del Gcc. Borrell ha espresso l’impegno europeo a rafforzare le relazioni con i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo armonizzando le norme sui visti. Secondo la valutazione della Commissione europea Kuwait e Qatar presentano un basso rischio in termini di immigrazione irregolare.

Già nel 2022 Ue e Golfo avevano raggiunto un’intesa su un documento programmatico, basato su un “partenariato strategico”, che mira ad ampliare e approfondire quel rapporto.


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