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Sindaci di tutto il mondo, unitevi. Chi sono gli italiani ospiti della tv cinese

Nardella e Rasero, primi cittadini di Firenze e Asti, hanno partecipato a uno speciale di Cgtn, emittente della propaganda del Pcc. In un momento di difficoltà nei rapporti con i governi, Pechino rispolvera la carta delle amministrazioni locali

Dario Nardella e Maurizio Rasero sono i due sindaci italiani, rispettivamente di Firenze e Asti, ospiti ieri del programma “Conversation with Global Mayors” (Conversazione con i sindaci nel mondo) di Cgtn, televisione controllata dal dipartimento per la propaganda del Partito comunista cinese. Lo speciale è stato presentato come “più di una semplice conversazione”, “un brainstorming globale” tra 21 sindaci e funzionari governativi di 18 Paesi, tra cui Cina, Stati Uniti, Germania, Italia, Brasile e Zambia. “Approfondiremo come le città possono stimolare la vitalità locale e cogliere le opportunità di cooperazione”, si legge nella presentazione.

Medicina, moda, arte e cultura sono ciò che unisce Firenze, gemellata con la città cinese di Nanchino alla Cina, ha spiegato Nardella nel suo videomessaggio in inglese, che guida da 10 anni il capoluogo fiorentino in cui la presenza cinese nella società e nell’economia è sempre più forte – basta farsi un giro attorno alla Stazione Santa Maria Novella. Con l’hashtag #Abbracciauncinese lanciato all’inizio di febbraio di quattro anni fa, prima che il Covid-19 diventasse una pandemia, Nardella aveva voluto lanciare un messaggio forte contro razzismo e terrorismo psicologico invitando tutti a solidarizzare con la comunità cinese.

Rasero, con un panda (simbolo della Cina) e una teiera cinese sulla scrivania, ha raccontato il suo entusiasmo per i rapporti con la Cina (è stato grande sostenitore del memorandum d’intesa sulla Via della Seta). Ha ricordato, nel videomessaggio in italiano, di aver visitato 7 province e 26 città cinesi soltanto nel 2023, anno del gemellaggio tra Asti e Nanyang. Paga “chi ospita”, ha spiegato recentemente il primo cittadino all’edizione locale della Stampa dopo un articolo di Formiche.net sui suoi viaggi e sull’ipotesi di insegnanti di cinese inviati dal Partito-Stato cinese nella cittadina piemontese di poco più di 70.000 abitanti. Al suo fianco nei viaggi in Cina c’è sempre Claudio Lu Xiao, manager della Way Assauto (storica azienda astigiana da oltre un decennio di proprietà cinese) e nominato responsabile dell’ufficio relazioni con la Cina del Comune di Asti.

In un momento di difficoltà nei rapporti con i governi dei Paesi occidentali, la Cina gioca la carta delle amministrazioni locali. “Il Partito comunista cinese o il governo della Repubblica popolare cinese possono cercare di utilizzare questo lavoro di collegamento più ampio per vari scopi, tra cui farsi amici politici disposti a rappresentare gli interessi della Repubblica popolare cinese pubblicamente o a fare pressioni dietro le quinte”, ha dichiarato un anno fa Mareike Ohlberg, senior fellow del German Marshall Fund, in audizione davanti alla US-China Commission a Washington, DC. “Se incontra opposizione con un governo nazionale o federale, può anche cercare di esercitare pressione su di esso cercando di conquistare le amministrazioni locali, le imprese o altri gruppi di interesse”, ha dichiarato ancora.

Recentemente, lo Stato americano dell’Indiana ha vietato i gemellaggi con città di diversi Paesi, Cina inclusa. “Il Partito comunista cinese spinge gli accordi di gemellaggio per ottenere un punto d’appoggio qui, non per aiutare l’Indiana”, ha dichiarato il repubblicano Jim Banks, membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. “È un metodo con cui questi Paesi possono esercitare un po’ di soft power e cercare di influenzare i politici americani”, ha spiegato il rappresentante democratico Mitch Gore alla Camera dei rappresentanti dell’Indiana, il primo a proporre il divieto.


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