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Come guardare al futuro con lo sguardo dei bambini. Conversazione con Padre Enzo Fortunato

Il 25 e 26 maggio si celebra, per la prima volta, la “Giornata mondiale dei bambini” istituita, per iniziativa di papa Francesco, in due luoghi simbolo di Roma. Allo Stadio Olimpico e a Piazza San Pietro. Ne parla a Formiche.net il coordinatore, padre Enzo Fortunato, affiancato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cooperativa Auxilium

Una giornata mondiale per ascoltare i sentimenti dei bambini. Per offrire una tenerezza, spesso, negata ma anche occasione per svelare agli adulti la forza dei loro messaggi, immaginando un futuro migliore.

LA GIORNATA MONDIALE DEI BAMBINI

Il 25 e 26 maggio si celebra, per la prima volta, la “Giornata mondiale dei bambini” istituita, per iniziativa di papa Francesco, in due luoghi simbolo di Roma. Allo Stadio Olimpico, apertura dell’incontro con le delegazioni straniere ed ospiti nazionali e internazionali, con le voci dello Zecchino d’Oro interpreti dell’inno ufficiale della Giornata, e poi l’atteso incontro con il pontefice. A Piazza San Pietro, il 26, celebrazione eucaristica presieduta da papa Francesco accompagnata dai canti del coro. Dopo l’Angelus, il tenero abbraccio del Santo Padre raggiungerà tutti i bambini del mondo, di ogni etnia e fede.

Una Chiesa che accoglie, include, annulla distanze e si fa “bambina” per ritrovare la gioia nella capacità rigenerativa dell’amore.

Il logo della Giornata ideato dall’architetto Marco Capasso, con il profilo stilizzato della Cupola di San Pietro, la croce e la lanterna, metafora dei cristiani portatori di luce, e, al suo interno, le impronte delle mani dei bambini nei diversi colori, riporta ad unità, culture e differenze, mentre la croce ricorda la passione e resurrezione di Gesù.

Quelle impronte sono la traccia per scrivere una Storia diversa. “Faccio nuove tutte le cose”, si legge nella Bibbia. Sogni, desideri, speranze prendono forma nei tanti disegni già inviati dai bambini, in preparazione dell’evento di maggio.
Una pastorale umanistica senza ombre, nell’innocenza dell’amore.

Il futuro di un mondo smarrito può, dunque, ripartire dai bambini? Da quei bambini, talvolta, vittime di abusi e maltrattamenti anche in ambito familiare. “Nativi digitali” inconsapevoli prede di un mondo virtuale che può assumere forme drammatiche nella realtà. Senza dimenticare i minori scomparsi, su un totale di 29.315 nel 2023, in Italia, tre su quattro minori, e quelli in fuga da guerre e in cerca di approdi, vittime di deportazioni illegali e violenze. Secondo l’Agenzia Onu per l’infanzia, nel 2023, sono oltre 17.000 i minori non accompagnati che hanno raggiunto il nostro Paese.

LA TESTIMONIANZA DI PADRE ENZO FORTUNATO

Storie di sofferenza e solitudine. Una realtà universale dai mille volti che va oltre la freddezza dei numeri. Una realtà che alimenta un futuro sempre più cupo. Quale domani possiamo immaginare?

Coordinatore di “World Children’s Day” è padre Enzo Fortunato – affiancato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cooperativa Auxilium – che ne spiega il significato a Formiche.net.

Padre Enzo, papa Francesco ha voluto istituire la Giornata mondiale dei bambini. Perché?

La Giornata mondiale dei bambini, voluta fortemente da papa Francesco, rappresenterà un nuovo inizio per la Chiesa per quanto riguarda la pastorale con i bambini, ma soprattutto un messaggio forte alla società civile invitata a tutelare e a proteggere i più piccoli sia dal mondo digitale, spesso trappola per i bambini, sia per donare loro un futuro e un mondo migliore. Il papa stesso ha posto questa domanda, nell’indire la Giornata mondiale dei bambini: quale futuro vogliamo riservare ai nostri figli? E tutto questo interpella personalmente ciascuno di noi.

E cosa possiamo, noi, imparare dai bambini?

Dai bambini possiamo imparare una delle più belle espressioni, e cioè amare, stai con me. A interrogare la vita stessa. I bambini pongono sempre quella domanda, in maniera molto forte, “perché, perché, perché”. Per non “vivacchiare” ma per vivere la vita nelle sue più belle sfaccettature.

Quindi significa dare un senso alla vita in un momento in cui siamo tutti un po’ fiaccati da questo punto di vista? E perché lo siamo?

Ci accorgiamo che l’orizzonte davanti a noi è cupo. Fatto di guerre e di pagine buie, fatto di egoismi e soprattutto, a volte, i bambini diventano le vittime sacrificali. Le immagini di Gaza, le immagini di bambini naufraghi sulle spiagge o morti perché in cerca, con le loro famiglie, di una casa e di un mondo migliore, ci interrogano e ci dicono di spazzare via il buio con la luce della nostra testimonianza, del nostro buon vivere, vero vivere. Ecco credo che in questo senso nessuno sia escluso da un impegno concreto per il futuro dei bambini.

IL COMANDAMENTO DELL’AMORE

Il comandamento dell’amore è il “grande comandamento” nell’insegnamento di Gesù. L’amore declinato in tutte le sue forme. “Vestitevi dell’amore che è il vincolo della perfezione”, spiegano i testi biblici.

Messaggio primordiale che, oggi più che mai, richiama gli adulti alla responsabilità. Ricerca ambiziosa per un’umanità pellegrina in cammino. “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”, ha affermato San Giovanni della Croce.

L’amore stupisce e commuove. Scioglie i cuori inariditi dall’indifferenza e dall’individualismo. Restituisce la speranza e il sorriso, esaltando il senso della vita.

Nella Giornata mondiale, l’esortazione di papa Francesco è “mettere i bambini al centro e prenderci cura di loro”, nella certezza che “Dio è pazzo d’amore per voi”, come ha spiegato ai bambini, “costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico”. Un amore assoluto che significa condivisione, gioia, perdono.

Una nuova umanità che chiede “luce e calore”, “fiducia e serenità”, riuscirà a guardare al futuro con lo sguardo dei bambini?


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