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Macron gioca la carta Draghi. Sogna un incarico apicale in Europa

“La Francia e tutti nell’ecosistema presidenziale vorrebbero che Draghi giocasse un ruolo”, dice l’eurodeputato del partito liberale Renaissance di Macron, molto vicino all’inquilino dell’Eliseo. Si tratta della prima “investitura” ufficiale fatta pubblicamente dal lato francese verso l’ex presidente del Consiglio italiano. Draghi non è ufficialmente affiliato a nessun grande partito, quindi Macron dovrebbe stringere un importante accordo politico con i leader europei del Partito popolare europeo di von der Leyen e con il cancelliere tedesco Scholz

Cha tra i due ci fosse un ottimo rapporto, non è una novità. Ma questa volta l’inquilino dell’Eliseo si spinge oltre e fa un importante endorsement per l’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi. Una “spinta” che arriva in un periodo caldissimo, a una manciata di giorni dal voto per le Europee.

Secondo le indiscrezioni raccolte da Politico Emmanuel Macron vorrebbe “un incarico apicale” nelle istituzioni europee per l’ex presidente della Bce. Che sia alla presidenza della Commissione europea (sarebbe preferibile) o alla presidenza del Consiglio europeo. In qualche modo, dalla prospettiva del presidente francese, la “carta Draghi” va giocata.

L’indiscrezione, come detto, arriva da Politico che, citando un’intervista a Pascal Canfin, eurodeputato del partito liberale Renaissance di Macron con una linea diretta con il presidente, risponde in maniera inequivocabile a una domanda.

Il tema è l’ipotesi che la Francia sostenga la candidatura di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione.

“La Francia e tutti nell’ecosistema presidenziale – ha risposto il deputato – vorrebbero che Draghi giocasse un ruolo”. È la prima volta che un funzionario francese lo appoggia pubblicamente per un incarico di alto livello a Bruxelles. Ed è questo il vero elemento di novità.

“Draghi ha la credibilità necessaria per cercare di convincere [gli altri paesi] della capacità di investimenti a lungo termine e della necessità di investimenti comuni, il che rappresenta una sfida enorme”, ha affermato Canfin.

La difficoltà per la Francia, tuttavia, è che le configurazioni politiche saranno molto difficili da gestire, soprattutto se Parigi vuole togliere il posto di numero uno a von der Leyen, sostiene Politico. Draghi non è ufficialmente affiliato a nessun grande partito, quindi Macron dovrebbe stringere un importante accordo politico con i leader europei del Partito popolare europeo di von der Leyen e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. 

D’altra parte per il Consiglio, il nome più papabile per sostituire il liberale belga, Charles Michel, sembra essere quello dell’ex premier portoghese, il socialista Antonio Costa, che a Bruxelles gode di un’ottima reputazione tra i suoi colleghi.

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